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I tipi di tinteggiatura decorativa
Anche se imbiancare casa non è così difficile come si potrebbe pensare, serve comunque qualche nozione base: i tipi di pittura, gli utensili migliori, le principali tecniche. E poi bisogna essere ben organizzati e preparare correttamente le superfici prima di iniziare il lavoro. Sarà così assicurato un buon risultato. Tre sono le principali tipologie, che variano a seconda delle componenti; ognuna è quindi indicata per utilizzi e ambienti diversi. Differenti sono anche la resa, l’effetto superficiale e il prezzo. Meglio non scegliere prodotti a basso costo: quelli di maggiore qualità hanno una resa decisamente superiore.
Idropitture
Sotto questo raggruppamento rientrano formulati che utilizzano l’acqua come solvente, ma che sono differenti per caratteristiche e per impieghi.
- Le traspiranti sono indicate per bagni, cucine o comunque locali umidi.
- Le lavabili, una volta asciutte, sono adatte in assenza di problemi di umidità o condensa. Formano una superficie opaca e vellutata che può essere pulita con un panno umido.
- Quelle igienizzanti sono addizionate con resine acriliche, che formano un substrato inattaccabile dalle muffe.
- Le termoisolanti prevengono, nei casi più lievi, la formazione di condensa.
- Spesso il prodotto va diluito: per un buon risultato vanno sempre seguite attentamente le istruzioni dei produttori.
Smalto
Prodotto verniciante con finitura lucida, opaca o satinata, può essere scelto in qualsiasi colore. Sono preferibili quelli all’acqua, perché inodori e con bassissimi livelli di emissioni nocive. Non sono dunque fastidiosi per le vie respiratorie e si utilizzano su pareti, serramenti, radiatori, anche se per ogni situazione ne esistono di specifici. Una volta indurito, lo smalto all’acqua è impermeabile esattamente come uno tradizionale (cioè con solventi). È lavabile, offre un elevato potere coprente ed è adatto per bagni e cucine.
Tempera
È il tipo più semplice ed economico di pittura, costituita da un impasto di gesso e collanti con pigmenti naturali. Ha prezzi molto contenuti, ma resa estetica e durata limitata. Non è lavabile e ha bassa resistenza all’umidità. Viene utilizzata soprattutto per ambienti come locali di servizio o ripostigli.
La fase preliminare di tinteggiatura
Richiede tempo e pazienza, ma è fondamentale per il raggiungimento del risultato migliore.
- Se si imbianca un’intera stanza, riunire i mobili al centro e proteggerli con fogli di plastica; applicare nastro adesivo lungo tutti i serramenti e i battiscopa.
- Verificare lo stato dell’intonaco sottostante: non deve presentare scrostature o distacchi. Riparare eventuali fori con stucco, utilizzando una spatola di metallo, quindi lisciare il tutto con carta vetrata fine.
- Eliminare polvere e precedenti vernici; se la pittura vecchia, strofinata con una spugna imbevuta d’acqua, si dissolve o si gonfia, allora si tratta di tempera: bisogna raschiarla completamente dal muro, pena il distacco della nuova finitura. Se la dissolvenza è minima e non si notano rigonfiamenti, è idropittura; in tal caso si può procedere a dipingere.
Come procedere? Rullo o pennello?
Il rullo è più pratico ed è indicato per superfici di rilevanti dimensioni, come l’intera parete; con il pennello si ottiene maggiore precisione nello stendere la tinta. Se si ha fretta e le superfici sono molto estese, è preferibile ricorrere all’utilizzo del rullo. Tuttavia, per gli angoli interni o vicino agli interruttori della luce servirà comunque un pennello piccolo. Si comincia versando nella vaschetta una quantità di vernice, diluita, e vi si intinge il rullo: la pittura in eccesso si scola sull’apposita griglia. Non premere eccessivamente e non effettuare passate troppo rapide. Si inizia sempre dall’alto: prima il soffitto (applicando la prolunga), poi le pareti, dall’alto verso il basso. Le passate vanno sovrapposte leggermente l’una all’altra in modo da uniformare l’effetto, trattando aree di circa 1 mq per volta. Per i ritocchi si può utilizzare un rullo piccolo o un pennellino per i punti più difficili.
Per i lavori più precisi usare il pennello
Il pennello consente di raggiungere più agevolmente gli spazi sul retro dei radiatori o gli spigoli sopra i cassonetti delle tapparelle. L’utensile va intinto senza assorbire troppa vernice: così non gocciolerà lungo il manico. Per applicare idropitture e tempere, la parete va suddivisa in zone all’incirca di un metro ciascuna. Si inizia dagli angoli interni, tinteggiando con un pennello piccolo lungo i bordi delle pareti e del soffitto. Successivamente si passa alla pennellessa, più piccola. Per i soffitti si comincia vicino alla finestra.
Il fissativo
Detto anche primer, è un composto a base di resine acriliche che facilita l’ancoraggio della vernice e una stesura più uniforme. Va steso dopo aver pulito, asciugato, stuccato e spazzolato le pareti, soprattutto se il muro è vecchio. Va inoltre sempre applicato su pareti intonacate di recente. Prima di imbiancare, aspettare che i muri siano del tutto asciutti (anche tre settimane). Se la superficie è già stata trattata con idropittura, il primer può essere evitato. Per esserne sicuri basta toccare il muro con una mano umida: se non lascia tracce, non sarà necessario.