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Servono più luce e aria in casa per rispettare i parametri igienico-sanitari edilizi finalizzati all’abitabilità, per esempio nel caso di recupero del sottotetto? L’esigenza è, invece, quella di dotare l’abitazione di uno strumento naturale per valorizzare lo spazio architettonico? O, infine, il desiderio è quello di migliorare il microclima indoor, e quindi il benessere degli ambienti? In tutti questi casi la risposta è aprire una finestra nella copertura, che significa non solo un aumento di luce, per quanto fondamentale.
Avere a disposizione un’apertura sul tetto ottimizza la ventilazione naturale negli ambienti, grazie ai flussi di aria che si vengono a creare con “l’effetto camino” e che contribuiscono a combattere l’inquinamento indoor, rendendo gli ambienti più salubri. Da tempo si discute, molto più che in passato, dell’efficacia – e della necessità – di frequenti ricambi d’aria. Sono così tanti i benefici tangibili conseguenti a questo intervento, dunque, anche quando non è strettamente necessario né obbligatorio, che ne vale la spesa, tanto più che la metà dei costi (fino al 31/12/2021) può essere recuperata.
Tutto ciò vale naturalmente per ogni copertura, a falda o piana, con il serramento idoneo. Alcuni modelli, infatti, sono pensati per i tetti inclinati (differenziati in base alle pendenze); altri per quelli perfettamente orizzontali. E se la finestra sul tetto ha impedimenti strutturali per poter essere realizzata, la produzione viene in soccorso con altre soluzioni.
Finestre per tetto personalizzate in ogni dettaglio
Anche la parte vetrata del serramento per il tetto si può scegliere secondo contesto e necessità: potrà essere curva, per favorire il deflusso della pioggia, o adatta al calpestio nel caso di copertura piana. Qualunque sia la scelta, non si dovrà mai rinunciare a sicurezza d’uso e tenuta termica della finestra, né alla resistenza ai tentativi di intrusione. Anche quelli per le coperture, infatti, sono modelli che si possono equipaggiare con soluzioni specifiche e persino integrati a sistemi IoT o domotici: grazie alla presenza di sensori potranno essere resi autonomi oltre che gestibili da remoto. Fra gli accessori, si possono valutare anche tende e sistemi oscuranti, capaci di collaborare al contenimento dei consumi energetici dell’involucro edilizio e di offrire sempre il comfort visivio desiderato.
Finestre per tetti, irrinunciabile punto di forza
L’illuminazione naturale e la possibilità di volgere lo sguardo all’esterno aumentano la capacità di concentranzione. Non sono gli unici motivi per cercare ogni possibile soluzione al riguardo:
Una finestra nella copertura rientra in tutti quei casi in cui non è possibile ricorrere ad aperture laterali, ovvero lungo le pareti. Ma sarebbe riduttivo, oltre che sbagliato, considerare il lucernario semplicemente un compromesso.
Questo perché la qualità della luce proveniente da una finestra posta in alto è insuperabile: quella zenitale, infatti, è l’illuminazione diretta dal cielo, della quale si può beneficiare ininterrottamente durante il giorno, assicurando la regolarizzazione dei ritmi circadiani, ovvero dell’alternanza dei cicli biologici.
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1. Parliamo di normativa e fattibilità…
… con l’ingegner Carlo Paglia,www.studiotecnicopagliai.it
Come è regolata l’installazione di una finestra sul tetto e che cosa è cambiato con il nuovo regolamento per l’edilizia libera?
La disciplina che riguarda l’installazione di una finestra a tetto è ampia. Si parte dal Testo Unico per l’edilizia (il D.P.R. 380/01), che è stato riformato molto dal D.Lgs. 222/2016. Poi entrano in gioco le norme regionali sul governo del territorio e dell’edilizia, e possono essere molto più articolate e specifiche rispetto al primo. Infine, chi desidera realizzare un intervento di questo tipo deve confrontarsi anche con gli strumenti urbanistici (Piano Regolatore) e i Regolamenti edilizi comunali: tramite questi si deve verificare se sia ammissibile da un punto di vista urbanistico-edilizio. A questi si devono aggiungere anche le norme di settore, come quelle vincolistiche (Paesaggistica, Beni culturali o “Belle Arti”), oppure le norme antisismiche e i progetti strutturali. Questi sono alcuni esempi, ma possono esservene altri. Non dimentichiamoci soprattutto dei rapporti civilistici, quali le distanze minime per luci e vedute, e similari.
In sostanza, è una bella matassa da sciogliere, per quanto apparentemente semplice possa essere l’intervento. Ma vale sicuramente la pena. Il nuovo regolamento per l’edilizia libera, noto anche come “Glossario per l’edilizia libera”, non ha sbloccato questo tipo di interventi.
Cosa cambia nel caso di inserimento di finestre sul tetto in edifici situati in zone soggette a vincolo paesaggistico?
Occorre verificare in quale tipo di vincolo si ricade: in base alla tipologia si può essere obbligati a ottenere l’autorizzazione paesaggistica “semplificata” oppure addirittura esentati dalla richiesta. Va controllato caso per caso, perché le tipologie
di vincolo paesaggistico e i relativi provvedimenti possono contenere specifiche prescrizioni, anche in questo ambito.
È possibile accedere a detrazioni fiscali?
Gli interventi di installazione o modifica di finestre sul tetto possono beneficiare delle agevolazioni fiscali se fanno parte del complesso di opere che ne consentono l’accesso. In particolare possono accedervi a condizione che non facciano parte di interventi di nuova costruzione e se siano interventi compresi tra la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione edilizia in caso di proprietà esclusive, mentre in caso di proprietà condominiali è ammessa anche la manutenzione ordinaria.
Parliamo di progettazione…
… con l’ingegner Vincenzo Madera, http://www.studiomadera.it
Quali sono i casi in cui è consigliabile aprire una finestra nella copertura?
Per noi della “indoor generation” che trascorriamo molto tempo in ambienti confinati, un lucernario, oltre ad aumentare l’illuminazione degli ambienti e favorirne il ricambio d’aria, permette anche di godersi il cielo e il sole. In definitiva, migliora l’umore e allontana lo stress. Ovviamente, è fortemente consigliato in ambienti bui o poco ventilati. Penso alle stanze dove l’aerazione trasversale non è garantita da aperture contrapposte. Per motivi di privacy, occorre prestare attenzione all’apertura di finestre che prospettano su altri edifici, specialmente se realizzate in bagni o camere da letto. In passato, avrei sconsigliato l’eccesso di aperture per problemi di abbagliamento ma oggi, grazie a sistemi di oscuramento automatizzati, si riesce facilmente a regolare il flusso di luce. Inoltre, grazie alla possibilità di automatizzare l’apertura, sono estremamente funzionali anche in ambienti con soffitti molto alti. Infine, in caso di pioggia, esistono dei sensori di chiusura che evitano spiacevoli inconvenienti, rendendo le nostre case sempre più smart.
Quali sono gli ostacoli più frequenti nel dare avvio a questo intervento durante un progetto di ristrutturazione?
Gli ostacoli sono quasi sempre dettati da vincoli e divieti della pubblica amministrazione. Ad esempio, in un appartamento vincolato dalla Soprintendenza per i beni architettonici o paesaggistici, la strada verso l’obiettivo potrebbe essere in salita. Per valutare la fattibilità dell’intervento, occorre naturalmente l’aiuto di un professionista. Inoltre, i regolamenti locali del Comune potrebbero vietare l’apertura o limitarne il numero, la posizione e le dimensioni. Spesso, tali limiti sono imposti solo sulle falde prospettanti verso la strada. Addirittura, il condominio, all’interno del regolamento, potrebbe contenere delle prescrizioni.
Stesso dicasi per il Codice civile per quanto riguarda il rispetto delle distanze minime delle finestre nei confronti degli altri edifici. Ci sono poi i vincoli di tipo strutturale: l’inserimento di una finestra è vincolata alla struttura del tetto e alla posizione degli elementi che la compongono, come per esempio la distanza tra travi o travetti.
Come scegliere il modello giusto di finestra per tetto
La prima cosa è il materiale dell’infisso: legno, pvc o alluminio. Il legno è un buon isolante e garantisce un’elevata qualità estetica. Di contro, con il tempo potrebbe richiedere più manutenzione rispetto agli altri materiali. L’alluminio, grazie al taglio termico – un sistema di isolamento termico all’interno del telaio – riesce a coibentare bene, è resistente, ma anche il più costoso.
Infine, il pvc ha un costo mediamente inferiore rispetto agli altri materiali ma, nonostante possa simulare diverse texture, non incontra il gusto di tutti. Il secondo aspetto è legato alle dispersioni di calore. Oggi, noi progettisti cerchiamo di realizzare edifici dai bassi consumi, dove gli sprechi sono ridotti al minimo. Un buon infisso dovrà avere queste caratteristiche che si traducono in basse trasmittanze. In realtà, è la stessa normativa sul risparmio energetico che lo impone. Inoltre, se l’abitazione si trova in un luogo rumoroso, conviene accertarsi che l’infisso scelto sia ad alto potere fonoisolante. Infine, l’attenzione va posta anche alla classe di sicurezza all’effrazione.
Tempi e costi
(In collaborazione con Studio Tecnico Madera, architettura e ingegneria, http://www.studiomadera.it)
Spese per opere edili e fornitura. Oltre alla demolizione di parte del tetto, dovranno essere posati degli elementi per reggere la struttura dell’infisso e un controtelaio. Il costo si aggira tra 800 e 1.000 euro.
Successivamente, andrà installato l’infisso. La fornitura e la posa in opera hanno un costo medio di circa 400 euro al mq. A questo si possono aggiungere sistemi di regolazione gestiti da dispositivi online e interconnessi tra di loro, oltre che di automatizzazione con costi da valutare caso per caso.
Spese relative ai professionisti coinvolti. Il progettista dovrà depositare presso il Comune la SCIA, (Segnalazione certificata di inizio attività), dirigere i lavori e aggiornare la planimetria catastale. Potrebbe richiedere un compenso di 2.000 euro. Per immobili vincolati, che necessitano di autorizzazione e nulla osta della Soprintendenza, si possono considerare ulteriori 1.500 euro. Si tratta di prezzi indicativi da considerare qualora non si intervenga sulle travi principali. Altrimenti i costi e l’iter burocratico aumentano.
Per quanto riguarda i tempi, per produrre la pratica edilizia sono necessari 30/45 giorni.
Per il cantiere, le demolizioni e l’installazione possono servire circa 10/15 giorni.
Per regolarne la quantità
Progetti: dalle finestre per tetti una gerarchia degli spazi
A sud di Trento, Elisa Burnazzi e Davide Feltrin dello studio Burnazzi Feltrin Architetti (www.burnazzi-feltrin.it) hanno progettato un appartamento situato in un edificio a schiera di nuova costruzione, circondato da meleti e da pochi edifici unifamiliari a un piano, relativamente recenti.
Per illuminare e aerare il piano superiore dell’abitazione su due livelli, uno spazio ampiamente illuminato dove trovano posto le attività rilassanti della famiglia e anche un piccolo vano adibito a serra che accoglie le piante nelle stagioni più fredde, sul tetto a falde sono state installate quattro finestre FK08 di Velux, delle dimensioni di 140 x 66 cm, in finitura bianca. Data la destinazione d’uso di questa parte della casa, le finestre sono state posizionate in modo da essere alternate, per concentrare l’attenzione su determinate zone dell’ampio ambiente: in particolare una si trova in corrispondenza della scala in modo da creare una continuità luminosa con il piano sottostante; due si trovano dalla parte opposta della trave di colmo – cioè quella centrale – e danno luce alla zona relax. In questo modo le finestre riescono a creare dinamismo sia dal punto di vista architettonico sia illuminotecnico e stabiliscono anche una sorta di gerarchia degli spazi; infatti le zone più importanti risultano essere maggiormente illuminate.
Foto Carlo Baroni
Con le finestre sul tetto il fascino della luce dall’alto
Nelle foto, due progetti delle interior designer Mara Gondoni e Nicoletta Gentili dello Studio di progettazione Deposito Creativo (www.depositocreativo.it), nei quali le finestre sul tetto sono determinanti in bagno e artefici della bellezza e del comfort degli ambienti.
Il bagno integra anche la zona lavanderia, in quanto l’ampio mobile del lavabo contiene lavatrice e asciugatrice. È un ambiente molto articolato dal punto di vista architettonico grazie alla struttura a vista delle falde e al box doccia squadrato nell’angolo, nel quale la luce che arriva dall’alto sottolinea proprio tali peculiarità e crea un bell’effetto scenografico.
Anche nel secondo bagno la luce si fonde con tutti gli altri elementi, dal volume della stanza all’arredamento, creando sorprendenti giochi di chiaro-scuro. In entrambi i casi, la luminosità degli ambienti può essere definita eccellente e di grande utilità visto che siamo nella stanza dedicata alla cura della persona e il merito è proprio della posizione delle finestre.
Tunnel solari
Sono dispositivi capaci di trasportare la luce del sole in luoghi poco illuminati della casa, come corridoi, ripostigli e bagni ciechi. Mediante un captatore posizionato sul tetto, possono distribuirla in modo uniforme tramite appositi diffusori. In pratica il tunnel raccoglie la luce naturale, la convoglia in un condotto altamente riflettente e la fa arrivare negli ambienti. Il captatore esterno solitamente è composto da un basamento in pvc e una cupola in materiale acrilico, con doppio vetro antigrandine e anti raggi UV, a garanzia anche di un elevato isolamento termico e acustico. L’evoluzione di questo sistema è invece un lucernario tubolare che, oltre a trasportarla in ambienti che non confinano con l’esterno, riesce a rendere sfruttabile la luce naturale diretta, grazie a una calotta captatrice con lenti di Fresnell che consente di massimizzare le prestazioni quando il sole è basso all’orizzonte e ridurre l’eccesso di illuminazione nelle ore centrali della giornata nel periodo estivo. Un sistema simile a una lampada elettrica, in cui la luce naturale/solare diretta viene diffusa omogeneamente creando un effetto lampada solare.
Tratto da Cose di Casa di settembre 2020