Contenuti trattati
Allargare o ingrandire una finestra è una necessità che si presenta più spesso di quanto si pensi: per avere più luce negli interni ma anche per migliorare l’estetica di una facciata. Vale la pena prendere in considerazione questa ipotesi, tenendo conto però che non sono pochi i vincoli che possono limitarne la realizzazione.
Primo fra tutti: non compromettere la statica dell’edificio. Per questo la modifica di una finestra necessita di una preventiva e attenta analisi strutturale da parte di un tecnico specializzato (architetto o ingegnere), volta a individuare la tipologia delle strutture su cui si deve intervenire, ossia a distinguere se l’edificio è a struttura intelaiata oppure in muratura portante e di conseguenza ad accertare se la funzione portante è affidata nel primo caso a pilastri e travi in cui le pareti esterne hanno esclusivamente funzione di chiusura perimetrale (tamponamento) oppure se la parete ha una funzione portante primaria che deve essere ripristinata nel caso di ampliamento delle bucature.

Finestra KF410 di Internorm realizzata in pvc con guscio esterno in alluminio. Con la tecnologia di stampa digitale I-tec Decor la gamma delle finiture è realistica in diversi effetti legno o cemento. Isolamento termico Uw fino 0,62 W/m²K e abbattimento acustico fino a 47 dB. http://www.internorm.com/it-it
Questi i lavori per ingrandire una finestra
I lavori necessari per modificare una finestra dipendono dal tipo di muro:
- se l’edificio è a struttura intelaiata e dunque il muro è di tamponamento, allora è sufficiente posizionare un nuovo architrave e demolire la porzione di parete in eccesso
- se la muratura è portante occorre realizzare una cerchiatura del vano consistente nell’inserimento di una cornice di acciaio intorno all’apertura che dia luogo ad un telaio rigido. In entrambi i casi sono necessarie le opere di rifinitura

Finestra in Pvc di Oknoplast, con profilo geometrico e sottile per valorizzare al massimo la luce naturale in casa e con maniglia Lunar dal design ultra essenziale e rosetta integrata invisibile, disponibile per i serramenti in PVC Oknoplast Prolux Evolution, Prismatic, Prismatic Evolution e Squareline. http://www.oknoplast.it
Per la modifica di una sola finestra nella pratica si rimuovono il serramento esistente e il davanzale, rifinito il vano finestra nella nuova dimensione, si posa il controtelaio nella relativa apertura (che agevolerà l’installazione del nuovo telaio del serramento).
Sistemato il davanzale, si termina con la posa delle ante.
Nel caso di muro con isolamento termico dall’esterno (cappotto) deve essere ripristinato il risvolto degli strati isolanti nel perimetro del foro, al fine di attuare la correzione del ponte termico fra parete ed infisso; negli altri casi deve essere comunque attuato il corretto collegamento con gli spessori di materiale isolante esistente nella parete. Anche l’eventuale cassonetto per l’avvolgibile è un elemento disperdente: la sostituzione deve avvenire con tipologie con valide prestazioni di efficienza energetica ed acustica.

Finestre Schüco: per chi sceglie i sistemi in alluminio esiste un servizio di assistenza post-vendita strutturato e coordinato, studiato appositamente per preservare la qualità, l’efficienza e il valore di questo tipo di serramento. http://www.schueco.it
Si può ingrandire sempre una finestra?
Sono davvero molti i fattori che condizionano la fattibilità della modifica. Ma in molti casi, fortunatamente, si tratta di ostacoli superabili.
Insieme a quello strutturale, l’altro aspetto da valutare per l’ampliamento di una finestra è di natura urbanistica, dipende dalla esatta posizione geografica dell’edificio che lo colloca all’interno di una pianificazione regolamentata a cui sono sottoposte tutte le categorie edilizie fra cui le residenze unifamiliari e plurifamiliari. I limiti all’ampliamento di una finestra sono quindi legati principalmente alla collocazione dell’edificio e valgono per case singole e per edifici a più piani con più abitazioni:
Ad esempio l’immobile può trovarsi in una zona tutelata con vincolo storico, architettonico e/o paesaggistico, dove potrebbe essere vietata la modifica delle facciate e impedita la variazione delle dimensioni delle aperture (ampliamento o riduzione) oppure le norme tecniche di applicazione degli strumenti di pianificazione urbanistica potrebbero consentire comunque l’opera vincolando però forma e dimensioni, rispondendo ad esigenze compositive-architettoniche del prospetto (simmetria, regolarità e armonia di facciata).
Un altro limite prescrittivo riguarda la distanza dalle altre proprietà.
Ingrandire la finestra se si abita in condominio
Nelle abitazioni plurifamiliari si aggiungono altri vincoli essendo i muri perimetrali a tutti gli effetti compresi nelle parti comuni. Quindi, l’intervento in un edificio condominiale necessita in più:
- di un preventivo approfondimento del regolamento condominiale (nella fattispecie potrebbe, per esempio, essere espressamente vietata la modifica della facciata)
- in seconda analisi dell’ottenimento del parere favorevole dei condomini. È evidente che procedere con l’assenso dell’assemblea condominiale risulti essere l’unica scelta corretta, in ragione anche dell’art. 1117 del Codice civile, purché sia asseverato da un tecnico che l’intervento – di modifica – non arrechi danno strutturale alla costruzione e in più non sia pregiudicato l’uso comune.
Cosa altro sapere per ingrandire le finestre
Il Decreto Ministeriale Sanità del 5 luglio 1975 modifica le Istruzioni Ministeriali del 20 giugno 1896 sulla compilazione dei Regolamenti Locali sull’igiene del suolo e dell’abitato, aumentando il valore minimo richiesto della proporzione che serve a garantire la corretta illuminazione e aerazione dei locali di un’abitazione, in base alla destinazione d’uso di questi, denominata “rapporto aero-illuminante – R.A.I.”
Che cosa è il fattore medio di luce diurna (FLDm)
L’ampliamento di una finestra esistente contribuisce sicuramente al miglioramento sia del rapporto aero-illuminante che del FDLm.
In genere, salvo ulteriori restrizioni comunali e deroghe relative prevalentemente agli edifici realizzati in epoca precedente ed a quelli tutelati ai sensi del Decreto Legislativo 42/2004, il D. M. del 5 luglio 1975 prescrive per tutti i locali dove è prevista la permanenza di persone (quindi con esclusione dei servizi igienici, disimpegni corridoi, vani-scala, ripostigli e altri vani secondari) la fruizione di illuminazione naturale diretta e che l’ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio (FLDm) non inferiore al 2% e che comunque la superficie finestrata apribile non deve essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
I serramenti computabili ai fini del calcolo del FDLm, devono prospettare su spazi regolamentari (spazio libero quale via, piazza, cortile, patio, etc.).
Il fattore medio di luce diurna (FLDm) è indipendente dall’areazione poiché è un valore riferito alla quantità di luce che si acquisisce all’interno delle stanze rispetto a quella esterna, esso è un valore percentuale e dipende da molti fattori quali l’area delle vetrate, l’area delle stanze, la trasparenza del vetro, la presenza di ostruzioni esterne, la profondità di arretramento dell’infisso, lo spessore del muro, eccetera.

Finestre KF520 di Internorm realizzate su misura in pvc con all’esterno alluminio, con prestazioni di isolamento termico Uw fino 0,63 W/m²K e abbattimento acustico fino a 46 dB. Il vetro basso emissivo Eclaz®, doppio o triplo, ha elevata trasparenza, offre ampia luminosità ed è termoisolante. http://www.internorm.com/it-it
Distanze minime dagli edifici di fronte
Per le finestre vanno rispettate distanze minime rispetto agli edifici posti di fronte, che sono regolate dal Codice Civile e dalle norme urbanistiche. Per una finestra che si affaccia sul fondo (terreno) del vicino, è necessaria la distinzione fra “luce” e “veduta”.
Tale differenza è normata dal Codice civile: il primo caso (luce) si riferisce a una finestra che consente il passaggio solo di luce e aria; il secondo è relativo a una che invece permette anche di affacciarsi e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente (art.900). Le luci devono seguire determinati parametri realizzativi: essere munite di inferriate, avere un’altezza non inferiore a 2,5 metri dal pavimento se al piano terreno e 2 metri se ai piani superiori, avere il lato inferiore a un’altezza non minore di 2,5 metri dal suolo del fondo del vicino (art.901), mentre per le vedute dirette deve essere rispettata la distanza minima di 1,5 metri tra il fondo limitrofo e la faccia esteriore del muro in cui si aprono (art.905) e per le vedute laterali ed oblique, 75 centimetri dal più vicino lato della finestra (art.906).
Quando si è acquistato il diritto di avere vedute dirette verso il fondo vicino, il proprietario di questo non può fabbricare a distanza minore di tre metri, se la veduta diretta forma anche veduta obliqua, la distanza di tre metri deve pure osservarsi dai lati della finestra da cui la veduta obliqua si esercita (art.907).
Quindi, l’apertura o l’ampliamento di luci rappresenta di norma un diritto della proprietà su terzi; se il muro è in comune, nessuno dei proprietari può aprire luci senza il consenso dell’altro (art.903) mentre necessita di approfondimento di volta in volta il tema riguardante la modifica di una veduta.

WnD serramenti in Pvc Konfortline in una casa vacanze a Siracusa, con vetrocamera di ampie dimensioni. https://finestrewnd.it/
Quali pratiche edilizie servono per ingrandire una finestra ?
Ampliare una finestra implica la modifica dei prospetti, che ai sensi dell’art.3 del D.P.R. 380/2001 (così come modificato dall’art.10 del D. L: 76/2020) rientrano fra gli interventi edilizi di manutenzione straordinaria e sono subordinati alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Se l’immobile è sottoposto a tutela storico-artistica, paesaggistica-ambientale, l’intervento è subordinato al rilascio di una autorizzazione da parte degli enti pubblici preposti.
Se l’edificio è in muratura portante occorre preventivamente depositare il progetto strutturale presso gli uffici del Genio Civile Regionale per assicurare la sicurezza strutturale in conformità alla normativa tecnica per le costruzioni.
Per il percorso autorizzativo e realizzativo dei lavori bisogna rivolgersi ad un tecnico abilitato (architetto o ingegnere) che elabori i progetti architettonico ed esecutivo e successivamente sia incaricato della Direzione dei Lavori.
Nel caso di abitazione in condominio
L’iter burocratico si allunga nei tempi per ottenere il parere favorevole dell’assemblea condominiale, che si ritiene passo propedeutico anche all’iter autorizzativo comunale.
È necessario informare l’amministratore del condominio dell’inizio imminente dei lavori e seguire le indicazioni fornite dal Comune per quanto riguarda avvisi e comunicazioni ufficiali.
È cortesia, inoltre, informare anche i condomini poiché poiché l’attività del cantiere produce rumore e polvere.
Quanto costa ingrandire una finestra?
Interventi di allargamento di una finestra di norma non richiedono il pagamento di oneri concessori all’ente comunale.
Dovranno essere pagati i tributi richiesti per la presentazione delle varie pratiche autorizzative necessarie e le spese tecniche di progettazione e direzione lavori.
I costi delle opere edili connesse sono variabili perché dipendono dalla situazione specifica. Per fare una stima, si può tenere conto di un minimo di circa un migliaio di euro (serramento escluso).
Si possono raggiungere però cifre più importanti in base alle opere, all’accessibilità del cantiere (costa di più lavorare in quota rispetto al piano terra, in città che in campagna… ).
L’intervento rientra tra quelli che possono usufruire dell’agevolazione fiscale “bonus ristrutturazione o bonus casa”, trattandosi di intervento di manutenzione straordinaria, e permette di recuperare il 36% della spesa sostenuta elevata al 50% in caso di abitazione principale.
Fra gli interventi di risparmio energetico che usufruiscono dell’ecobonus (soggetti all’obbligo di invio all’ENEA) c’è anche la sostituzione degli infissi con prodotti che migliorano l’isolamento termico attraverso la riduzione della trasmittanza.

Profili sottili per i sistemi in alluminio AWS 75 BS (Block System) di Schüco, caratterizzati da elevato isolamento termico, anta a scomparsa all’esterno e ampia superficie vetrata. http://www.schueco.com/it
Nel caso di abitazione in condominio
La spesa aumenta in proporzione al livello da terra (piano del palazzo) in cui si lavora, che determina le condizioni di cantiere. Devono essere calcolati in più i prezzi per il noleggio delle strutture ausiliarie (ponteggi) e per una maggiore attrezzatura necessaria alla movimentazione dei materiali e degli strumenti di cantiere.
Si devono poi aggiungere gli eventuali oneri per l’occupazione del suolo pubblico.

Finestra in pvc Squareline di Oknoplast. http://www.oknoplast.it
Ampliamento in altezza, in basso
Una finestra può essere ingrandita anche in altezza eliminando tutto o parte del muro sotto-finestra contribuendo notevolmente al miglioramento del RAI e del FDLm.
In questo caso è necessario ripristinare la protezione verso il vuoto per almeno 1,00/1,10 metri dal pavimento con la realizzazione di una ringhiera di metallo o vetro. Altra conseguenza di questo tipo di ingrandimento è la necessità di spostare il termosifone qualora presente.
Da finestra a porta-finestra
Nel caso in cui l’intervento si realizza al piano terra la finestra si può trasformare in porta-finestra.
Se l’ingrandimento in altezza si realizzasse su muratura portante, a totale discrezione del tecnico progettista, potrebbe essere omesso il deposito del progetto presso gli uffici del Genio Civile Regionale poiché la demolizione della porzione di muratura sottofinestra non aumenterebbe la larghezza del vano, non modificherebbe la risposta strutturale globale e locale della parete e per sua natura e consistenza non costituirebbe pericolo per la pubblica incolumità.

Serramenti Miru EVO di WnD con finitura altamente personalizzata con il colore champagne chiaro anodizzato. https://finestrewnd.it/