Vetrocamera delle finestre: come è fatta e quanto costa

Vetro o meglio vetrocamera: un fattore chiave nella scelta delle finestre.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 15/02/2017Aggiornato il 15/12/2019

Nel valutare le caratteristiche di finestre e portefinestre a “risparmio energetico”, non può sfuggire un fattore determinante: nella stragrande maggioranza dei casi il serramento, infatti, è composto per il 70-80% dalla propria parte vetrata. Sono i vetri a costituire il fattore più rilevante nell’isolamento termico e acustico, rappresentando un fattore di capitale importanza nella composizione del serramento. Ma vediamo di capire meglio come sono fatti. Oggigiorno, vetri per i serramenti si chiamano vetrocamera (volgarmente, «doppi vetri»).

Realizzati con tecnologie d’avanguardia, vengono detti basso emissivi perché costruiti utilizzando particolari tipi di vetro trattato, in cui è presente uno strato di particelle di metallo prezioso (solitamente argento, in altri casi oro) sulla facciata interna della lastra che ne rafforza le proprietà di isolamento termico senza per questo rinunciare alla luce del sole.

Di solito, i doppi vetri sono composti da due lastre di vetro separate da un’intercapedine in cui viene inserito un gas (di norma l’Argon) per abbattere ulteriormente la dispersione termica.

La qualità dei vetrocamera è determinata da un certo coefficiente che viene detto di trasmittanza termica (cioè, in parole povere, un valore che misura quanto il materiale consenta la fuoriuscita del calore dall’interno all’esterno dell’abitazione); tale valore indica in modo preciso l’isolamento offerto dalla vetrata e si misura in W/m2K, ossia Watt su metro quadrato per grado °C (la K sta per Kelvin). Più basso è il valore di tale coefficiente, migliore è l’isolamento e quindi la capacità del vetrocamera di trattenere il calore all’interno del locale riscaldato.

È proprio sulla base del «coefficiente termico» complessivo del vetro e del serramento, che viene determinata la conformità o meno delle nuove finestre e portefinestre alla normativa in materia di efficienza energetica, che consente l’accesso alla detrazione fiscale (sconto IRPEF) dell’ecobonus.

Le vetrate che compongono il vetrocamera possono essere due lastre singole (una delle quali, tipicamente, è di 4 o 6 mm di spessore) oppure un vetro stratificato, cioè ottenuto mediante la giuntura di due lastre l’una sull’altra (queste, solitamente, di 3 o 4 mm di spessore ciascuna).

In verità, dal 2014 è diventato obbligatorio (in base a una direttiva dell’Unione Europea) che almeno una delle due lastre che compongono il vetrocamera sia realizzata con vetro stratificato; questo ai fini antiinfortunistici, dal momento che un vetro stratificato, in caso di rottura, non rilascia frammenti pericolosi.

Vi sono poi ulteriori opzioni che possono conferire alle vetrate isolanti quel qualcosa in più in qualità e comfort abitativo: per esempio, il cosiddetto controllo solare o “4 stagioni”, ossia un particolare rivestimento (invisibile) della lastra di vetro in grado di ridurre decisamente il calore in ingresso nel periodo estivo, senza penalizzare l’aspetto estetico; con questo trattamento, il vetrocamera svolgerà la doppia funzione di isolare in inverno e non surriscaldare in estate.

I vetrocamera sono anche fondamentali per il comfort acustico: il minimo normalmente è di 36/37 decibel di «abbattimento acustico», ma volendo si può incrementare questa prestazione (utilizzando particolari modelli di vetrata isolante) per ottenere una riduzione del fastidio sonoro fino a ben 52 decibel.

Un’ultima menzione la merita il fattore estetico: sono sempre più apprezzate le ampie vetrate, magari scorrevoli, che isolano gli ambienti mantenendoli però molto luminosi e conferendo all’abitazione un tocco chic di modernità.

Si ringrazia per la gentile collaborazione Lorenzo Cordini di “V8 Serramenti Infissi Porte Brescia», http://www.finestre-brescia.com

Clicca per vedere full screen le portefinestre con vetrocamera

  • Di Finstral
  • Di Oknoplast
  • Di Rehau

 

 

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