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I cassonetti delle tapparelle sono un elemento funzionale del sistema parete+finestra, ma soprattutto quelli di vecchia data sono in genere poco belli da vedere. Se a vista, possono incrinare l’estetica di finestre e portefinestre, nonché dell’intera stanza. È però possibile – a livello di interior decoration – decidere di integrarli al meglio nell’arredamento di casa, camuffandoli e mimetizzandoli oppure per contrasto facendoli volutamente risaltare sul resto. A livello di ristrutturazione, invece, si può optare per modelli filomuro o a incasso integrato, con ispezione dalla parte inferiore.
Un vecchio cassonetto da ridipingere
Il relooking di questo vecchio cassonetto (foto sotto) – che prima risultava nascosto dietro a un tendaggio – prevede una nuova tinteggiatura nello stesso colore della parete, così da renderlo meno visibile.
La manutenzione prima del relooking
Prima di renderli più attraenti, però, è importante considerare che potrebbero periodicamente essere aperti, per la manutenzione degli ingranaggi, e valutarne il grado di isolamento, poiché, essendo a diretto contatto con l’esterno dell’edificio, sono punti di scambio termico e di conseguenza dispendio energetico.
Isolare i cassonetti delle tapparelle
Coibentare i cassonetti delle tapparelle significa contribuire al controllo del risparmio energetico di una abitazione, tagliando le spese di riscaldamento e di raffrescamento: caldo e freddo infatti, con un buon isolamento, non possono passare attraverso queste componenti dell’involucro edilizio e non si crea neppure condensa sulle superfici, preludio di inestetiche macchie scure e di muffa.
I nuovi modelli – monoblocco e prefabbricati – nascono già coibentati, realizzati con materiali e tecniche ad hoc (come mescole plastiche e fibra di legno accoppiate a schiume, espansi e lastre isolanti), ma è possibile ottimizzare quelli preesistenti introducendo all’interno della scatola schiume o strati appositi. In commercio esistono poi diverse soluzioni in kit, semplici da installare e da adattare alle misure del proprio cassonetto.
Come migliorare l’aspetto dei cassonetti per avvolgibili
I sistemi per rendere più belli i cassonetti delle tapparelle sono diversi e si possono elencare in base alla tipologia di trattamento superficiale scelto:
- la verniciatura, opzione molto semplice ed economica, permette di mimetizzare l’elemento con il colore, uniformandolo allo sfondo;
- la posa di carta da parati su cassonetto e parete, risultato ad effetto decorativo, anche in tal caso per fare scomparire il volume contenente la tapparella confondendolo con il resto della parete;
- il rivestimento con finiture o decorazioni materiche (come cornici, stucchi, texture) applicate, cromaticamente sia in nuance sia in dissonanza, per impreziosire lo scatolare e renderlo protagonista.
Importante, comunque, in ogni caso, considerare che le eventuali aggiunte estetiche non devono impedire l’apertura dei cassonetti per le tapparelle in caso di ispezione, quando gli avvolgibili non funzionano correttamente, così come non diventare ricettacolo di sporco e di polvere.
Il trucco: la decorazione per distogliere l’attenzione dal cassonetto
Nascondere i cassonetti delle tapparelle
Alternativa alla decorazione è la scelta di nascondere alla vista i cassonetti delle tapparelle dietro alle tende o a un volume di cartongesso appositamente realizzato.
Schermare i cassonetti con le tende
Nel primo caso conviene scegliere tende a soffitto – indistintamente di tipo tradizionale, a rullo o a pacchetto – oppure a parete, ma posizionate al di sopra del cassonetto e distanziate dall’involucro architettonico quel tanto che basti per non essere intralciate dal contenitore stesso delle tapparelle. Così si riesce a coprire il cassonetto anche con i sistemi tessili aperti (soprattutto se di quelli che si movimentano dal basso verso l’alto) e ad armonizzare l’insieme del serramento.
Nascondere con velette o altri volumi in cartongesso
Con il cartongesso, modalità costruttiva veloce, pulita e completamente a secco, è possibile integrare i cassonetti delle tapparelle avvolgibili in volumi più grandi appositamente progettati – come finte travi, cornici o velette -, in grado di personalizzare lo spazio. L’accesso ai volumi tecnici il più delle volte non è frontale ma dislocato nella superficie sottostante orizzontale, in modo da preservare l’estetica ed evitare fessure e scuretti inestetici. Anche in tal caso si può poi decidere di far risaltare o meno questi nuovi elementi pseudo-strutturali, dipingendoli in tinta con la parete, rivestendoli con la medesima tappezzeria oppure differenziandoli con un colore a contrasto.
Optare per i cassonetti filomuro, integrati nella muratura
Quando si è in fase di ristrutturazione di un appartamento o si prevedono opere importanti di sostituzione dei serramenti esterni, magari con la posa in opera di sistemi monoblocco, si può cogliere l’occasione per scegliere dei cassonetti integrati. Si tratta di sistemi praticamente invisibili alla vista, sia internamente sia esternamente, grazie al posizionamento del meccanismo di avvolgimento internamente allo spessore della parete perimetrale.
L’accessibilità per la manutenzione è garantita da coperchi amovibili a filo muro, sia interni sia, in taluni casi particolari, esterni o sul lato inferiore del cassone, verniciabili in tinta con il resto della parete o a contrasto se scelti negli stessi materiali dei profili del serramento.
E se i cassonetti sono “pregiati”?
Può capitare che in alcune case risalenti alla metà del secolo scorso i serramenti siano ancora originali e, unitamente ad essi, anche i cassonetti delle tapparelle, magari realizzati con legni pregiati. Per non sostituirli, se ancora funzionanti, o celarli con una mano di vernice in tinta con il resto delle pareti, ma lasciarli al naturale, recuperandone la bellezza, si può optare per un lavoro di riproposizione materica, che ripeta in altri elementi – ante di un armadio, controsoffitti per l’alloggiamento degli impianti tecnici, rivestimenti a parete – la medesima essenza lignea. In questo modo si annulla l’aspetto datato con un interessante gioco di rimandi che volutamente ne sottolinea il gusto retro.