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Che cosa si intende per veranda?
Chiamata anche giardino d’inverno, la veranda è un volume chiuso da vetrate su almeno due lati e sulla copertura inclinata, con una struttura autoportante realizzata con profili in alluminio o pvc.
Innanzitutto bisogna intendere di che cosa si stia parlando. Dal punto di vista strutturale (ma anche legislativo, data la definizione riportata nella Gazzetta Ufficiale n° 268 del 2016) la veranda è uno spazio coperto “avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”. Questi ultimi termini, inerenti l’apertura totale o parziale dei tamponamenti, sono importanti, perché determinano spesso la possibilità o meno di chiudere il balcone con una veranda.
Chiudere un balcone oppure aumentare la superficie del soggiorno al piano terra per realizzare una veranda è un modo per ricavare un volume in più, super luminoso, un living en plein air da utilizzare tutto l’anno come zona relax, di lettura e di convivio. Utile, naturalmente, anche per dare alle piante la luce necessaria durante l’inverno.
Con quali serramenti chiudere la veranda
Data l’ampia esposizione della superficie vetrata agli agenti atmosferici, la veranda necessita di serramenti con profili a taglio termico che isolino da caldo e freddo, guarnizioni performanti e vetri multicamera basso-emissivi, che evitano dispersione di calore. Sulla copertura è necessario prevedere sistemi che garantiscano il deflusso dell’acqua in modo sicuro e costante. La maggior parte della struttura può essere apribile tramite finestre con apertura a battente, scorrevole o a libro, una soluzione salvaspazio con le ante che si impacchettano.
I vetri ed i profili delle coperture vetrate e delle verande devono essere entrambi ad alto valore termoisolante, per proteggere dal freddo invernale e dall’afa estiva, ma anche isolare dai rumori esterni. Bisogna quindi optare per vetri multifunzionali e acustici di ultima generazione. Le coperture vetrate e le verande possono diventare un’ottima e veloce soluzione per ingrandire i propri spazi abitativi e devono essere necessariamente realizzate su misura. Luminose e confortevoli creano un’atmosfera calda ed accogliente in ogni momento della giornata.
Sono costruite da solide strutture con profili in pvc o alluminio, entrambi materiali resistenti, duraturi, performanti e che necessitano di poca manutenzione. Diverse le personalizzazioni cromatiche.
Sono molti i particolari che determinano l’efficienza di una veranda, in primo luogo la compatibilità tra tutti i componenti e non ultimo un collegamento corretto della struttura all’abitazione.
Vetri a tenuta termica garantita
Fondamentale importanza rivestono i vetri, che devono garantire la coibentazione termica e non causare un aumento della richiesta energetica (né per raffrescare in estate, né per riscaldare in inverno).
A questo scopo vengono utilizzati vetri basso-emissivi: sono composti da lastre, doppie o triple, distanziate tra loro in modo da formare intercapedini che vengono riempite di aria o gas (in genere Argon). In alcuni casi i singoli vetri sono anche rivestiti con una pellicola isolante per aumentare ulteriormente le prestazioni. Per quanto riguarda i telai, quelli in alluminio sono formati da profili a tenuta, con taglio termico; quelli in pvc hanno invece camere interne.
Gallery: verande per ampliare il living
Sistemi vetrati componibili
Collegate all’abitazione, le verande consentono di ampliarne la superficie, fino a ottenere un ambiente in più che può essere utilizzato come prolungamento del soggiorno, zona pranzo o area relax o come giardino d’inverno. In tutti i casi consentono di godere appieno dei benefici della luce naturale.
La maggior parte delle verande sono strutture formate da un’intelaiatura – in alluminio o in pvc – e da vetrate disposte su 2 o più lati, anche sulla copertura. Dato che l’intera superficie è a contatto con l’esterno ed esposta agli agenti atmosferici, occorre garantire il massimo isolamento (se utilizzate a fini abitativi). Obiettivo che si ottiene con profili a taglio termico e multicamera, guarnizioni e vetrocamere a bassa trasmittanza termica. Devono essere presenti, inoltre, sistemi per il corretto deflusso dell’acqua. Esistono anche sistemi flessibili: pergole che possono essere trasformate in verande semplicemente aggiungendovi appositi pannelli in pvc trasparente. Oltre a garantire l’isolamento, i vetri devono essere di sicurezza, temperati (obbligatori per le coperture e i parapetti) e soprattutto di tipo stratificato.
Su misura e personalizzazione
Ci sono alcuni dettagli che permettono una fruizione confortevole dell’ambiente delimitato e anche la durata della veranda stessa: per esempio, serramenti in copertura apribili per favorire la ventilazione, con il necessario ricambio d’aria. In genere la veranda viene realizzata su misura, anche con disegno personalizzato, ed è possibile scegliere dalla modalità di apertura delle ante (a battente, scorrevoli, a libro) fino alla dotazione delle tende, utili per regolare l’intensità della luce e per avere più privacy. In più, in alcuni casi, si può prevedere anche un sistema di illuminazione.
Chiudere il balcone con la veranda: si può fare?
Scelta funzionale, chiudere il balcone con una veranda non è sempre possibile. Ecco quando e come procedere. Chiudere il balcone con una veranda può risultare utile dal punto di vista sia funzionale, per aggiungere una stanza alla casa, sia ambientale, per creare una sorta di volume “cuscinetto” che temperi il comfort interno. Tuttavia si tratta di un’operazione dai risvolti complessi, poiché non sempre consentita. Molte delle soluzioni che vediamo sono in realtà abusive.
Premesso che conviene fare sempre riferimento a un professionista del settore, capace di confermarne o meno la fattibilità, senza incappare in sanzioni legislative o peggio penali, vediamo quando e come ciò si possa fare. In generale, chiudere un volume esterno (seppure già parzialmente o totalmente coperto) di una unità immobiliare comporta automaticamente l’aumento di superficie utile e di conseguenza di volumetria. Ciò non è generalmente possibile, per via di vincoli urbanistici o architettonici – centro storico, rispetto ambientale, tutela della Soprintendenza… – o per raggiunta quota di edificabilità del lotto.
Quali permessi sono necessari per una veranda?
In quanto struttura fissa, la veranda amplia la volumetria dell’abitazione. In quanto nuova costruzione che incide sui parametri urbanistici, è realizzabile solo se è disponibile una volumetria edificabile residua oppure se la normativa regionale prevede l’ampliamento attraverso il premio di cubatura. È quindi necessario informarsi presso lo Sportello Unico per l’Edilizia del proprio Comune per sapere se vi sia volume edificabile disponibile; in caso positivo occorre presentare un progetto redatto da un tecnico abilitato. In condominio, inoltre, prima di trasformare il proprio terrazzo in veranda, va informata l’Assemblea Condominiale; se approvata, cambieranno i millesimi, che andranno riconteggiati.
Quale pratica edilizia per chiudere il balcone con una veranda?
In caso di possibilità, è comunque indispensabile il deposito di una pratica edilizia (permesso di costruire, scia) e, dato che con l’aggiunta di una veranda si altera la facciata dell’edificio, si deve ottenere anche il benestare della commissione paesaggistica del proprio Comune, previo assenso alla realizzazione degli altri condomini in caso di abitazione plurifamiliare, confermato da verbale di assemblea. In sintesi occorre predisporre:
- pratica edilizia
- benestare Commissione paesaggistica del Comune
- parere favorevole dell’assemblea condominiale
La possibilità di chiudere il balcone con una veranda è demandato alla legislazione nazionale e alle norme locali, sia urbanistiche sia edilizie e architettoniche. Ma attenzione: vi sono anche casi in cui dopo la dichiarazione di inefficacia di una SCIA e (per esempio perché giudicata in contrasto con le disposizioni del Regolamento Urbanistico comunale o magari perché il progetto presentato costituiva incremento di superficie e volume ed ampliamento fuori sagoma in una zona in cui ciò non era previsto) e il rifiuto della richiesta di sanatoria presentata è stato chiesto di procedere con la demolizione del fabbricato ritenuto senza titolo abilitativo. Pertanto occorre la massima sicurezza prima di procedere.
Veranda senza permesso: sì quando?
Come dicevamo, è rilevante considerare anche la reversibilità della chiusura, ovvero la realizzazione di una struttura apribile e smontabile. A partire dal 21 settembre 2022 il Decreto aiuti bis ha infatti modificato l’articolo 6 comma 1 del Testo Unico dell’Edilizia, introducendo alla lettera b-bis la possibilità di installare anche senza autorizzazioni una vetrata panoramica amovibile (VEPA), rispettando precise condizioni. Amovibili e totalmente trasparenti, le cosiddette VEPA possono così sussistere senza permessi, purché non portino variazioni di volumi e di superfici che possano generare nuova volumetria o comportare il mutamento della destinazione d’uso dell’immobile, anche da superficie accessoria a superficie utile.
Discorso simile per la pergotenda, semplice copertura sia rigida sia retrattile parasole, sostenuta da due pali verticali: soluzione leggera, stagionale, rientra già nella lista delle opere in edilizia libera del Glossario Unico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel 2018, ovvero senza titolo abitativo.
VEPA: che cosa sono
VEPA è l’acronimo che indica le vetrate panoramiche amovibili, chiusure scorrevoli isolanti e protettive nei confronti della radiazione solare, utilizzate per chiudere ambienti esterni come balconi e terrazzi. Caratteristica principale di queste vetrate è che siano completamente amovibili ovvero possano essere aperte e ripiegate su un lato.
Oltre ad essere amovibili e totalmente trasparenti, le VEPA devono avere anche funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici e favorire una naturale micro-aerazione che consenta la circolazione di un costante flusso di arieggiamento, a garanzia della salubrità dei vani interni domestici. In ogni caso, non devono configurare spazi stabilmente chiusi, con conseguente variazione di volumi e di superfici tali da comportare il mutamento della destinazione d’uso dell’immobile.
Attenzione però per chi vive in condominio: il consiglio è sempre e comunque di verificare il proprio regolamento condominiale.
Chiudere il balcone per fare la veranda
“Posso fare la veranda? E come sfruttare questo spazio guadagnato?” Ce lo chiedono moltissimi lettori, insieme a consigli e suggerimenti su questo tema. Rivolgiamo la domanda all’architetto Ornella Musilli, che – verificato tutto quanto esposto precedentemente sui permessi necessari – propone un progetto per utilizzare bene la superficie di un balcone da chiudere, ricavando il salotto in veranda. Ricordiamo però brevemente che le variabili sono diverse quindi i passi da fare sono:
- incaricare un progettista abilitato per l’elaborazione della pratica edilizia che valuterà in prima istanza la possibilità o meno di realizzare l’intervento analizzando la situazione edilizia esistente e le normative regionali e comunali
- se l’edificio si trova in condominio richiedere anche la delibera assembleare
Progetto 3D con il soggiorno ricavato in veranda
Ecco come sfruttare il balcone all’ultimo piano. Il nostro progetto trasforma parte del terrazzo di una casa unifamiliare in un living da utilizzare tutto l’anno. È una soluzione che può essere adottata anche per il terrazzo di un appartamento in condominio se ricorrono le condizioni di cui sopra. La struttura, la copertura e le pareti, che sono in gran parte vetrate con serramenti fissi e altri scorrevoli, sono in legno e tutto ètermicamente isolato. Il legno è un materiale leggero, adatto ai piani alti. La veranda è arretrata rispetto al parapetto del terrazzo e appoggia sulla struttura in cemento armato sottostante, anch’essa arretrata; i travetti di copertura si appoggiano alla trave in c.a. dell’edificio, il muro di tamponamento incluso nel nuovo interno è sostituito con un arredo fisso bifacciale.



Veranda come serra solare?
Un caso a parte può essere quello di una veranda funzionante come serra solare, ovvero un volume vetrato in grado di trasformarsi in una sorta di “camera d’aria”, che accumula energia e la scambia con l’edificio a cui è addossata. Sistema bioclimatico passivo (le radiazioni solari, accumulate in inverno durante il giorno, di notte riscaldano gli ambienti interni contigui e ne mitigano le dispersioni termiche), necessita comunque, per la sua realizzazione, di permessi edilizi, semplificati tuttavia dall’obbiettivo del risparmio energetico. Il volume trasparente infatti, pur totalmente chiuso, in tal caso non equivale ad un ampliamento dell’abitazione, ma può essere autorizzato (con cila o scia a seconda della natura dell’opera) solo previ accertamento della regolarità urbanistica dell’immobile, esclusione di vincoli di tutela, progetto che illustri una esposizione ottimale della struttura, relazione energetica che dimostri una sensibile riduzione del fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale dell’appartamento.
Verande con vetrate componibili

Il sistema per verande in alluminio CMC 50 di Schüco Italia è modulare e isolato termicamente, offrendo elevati standard di efficienza energetica. Infatti, pur con una sezione in vista snella, ha valori di trasmittanza termica al telaio Uf 1,04 W/m2K. Ottima anche la tenuta all’aria, alle infiltrazioni d’acqua e alla resistenza alle sollecitazioni del vento. http://www.schueco.com/it

La veranda è realizzata con profili in alluminio FW 60+ di Schüco Italia, con sezioni a vista di 60 mm, e finestre in copertura AWS 57 RO, azionabili manualmente o tramite motorizzazione. Le verande alternano solitamente pannelli fissi e apribili, sia a parete sia sulla copertura: così è possibile garantirne la perfetta ventilazione tramite il cosiddetto “effetto camino”. http://www.schueco.com/it

Il sistema in alluminio a taglio termico MB-WG60 di Drutex permette ampia libertà di composizione e scelta di tipologia di vetri, tra cui quelli temperati o di sicurezza. Ha un sistema integrato di deflusso dell’acqua piovana. Grazie ai profili appositamente progettati della struttura del tetto, è possibile regolare l’angolazione del tetto da 5 a 45 gradi. http://www.drutex.it

La collezione Bellagio di Erco permette di realizzare serramenti ma anche verande. Caratterizzata da un design essenziale, ha profili ridotti in pvc a sei camere interne e ampie vetrate, ha tripla guarnizione e rinforzi in acciaio su tutti i lati di anta e telaio. I vetri sono di tipo basso emissivo con distanziatore warm edge, per limitare la dispersione termica. Diverse le finiture. http://www.ercofinestre.it

Concept Roof® 120 di Reynaers Aluminium è il sistema per verande e coperture a taglio termico in alluminio. Tre le varianti estetiche, nella cui struttura portante è possibile integrare cavi e luci. Il tetto può essere inclinato da 5 a 45°, con lucernari anche azionati elettricamente. Serramenti e porte possono essere anche scorrevoli e a libro. http://www.reynaers.it

Il sistema con profili in alluminio a taglio termico BSF70 di AluK permette di realizzare verande a libro, con apertura a impacchettamento delle ante, sia verso l’esterno che l’interno, e con soglia ribassata. Si possono abbinare da 2 a 5 ante. Telaio e anta hanno profondità 70 mm. Con doppio vetro trasmittanza termica Uw=1,4 W/m²K. https://it.aluk.com

Le vetrate pieghevoli Giemme System di GM Morando sono adatte per chiudere verande e giardini d’inverno. La struttura portante è in alluminio anodizzato o verniciato in polveri poliesteri. Le ante in vetro temperato 10 mm a filo lucido scorrono su binari con cuscinetti in resina e non sono intelaiate, quindi non hanno montanti, ma sono unite da guarnizioni in policarbonato trasparenti. http://www.gmmorando.it

Il giardino d’inverno Wintergarten di Vitralux è realizzato con profili in alluminio, sempre su misura, partendo dall’analisi climatica della zona per garantire comfort, ventilazione, isolamento termico degli ambienti e riducendo al minimo le dispersioni. La struttura autoportante offre resistenza ai carichi e consente ampie superfici trasparenti. http://www.vitralux.com/it
Vetri per verande

La veranda è realizzata con vetri autopulenti Bioclean® di Saint-Gobain Glass. Grazie all’azione dei raggi solari Uv viene disgregato sporco, striature della pioggia, polvere e inquinamento atmosferico che si deposita sulla superficie; i residui vengono poi eliminati con la pioggia. http://www.saint-gobain-glass.it
Pergole chiuse da vetrate

Grazie a pannelli di chiusura Cristal in pvc trasparente, resistenti a vento e pioggia, la pergola R228 Pergotesa di BT Group è utilizzabile per buona parte l’anno. Il pergolato ha una solida struttura in alluminio e incorpora una gronda per il deflusso dell’acqua. Può essere personalizzato a partire dalle sue dimensioni che possono contare un modulo singolo, doppio, triplo o quadruplo. http://www.btgroup.it

La pergola bioclimatica Kedry Skylife di KE ha un tetto a lame mobili regolabili, da aprire e chiudere in base alle necessità, re regolare luce e sole e proteggere da pioggia e vento. La struttura è chiusa dalle vetrate scorrevoli Line Glass con ante senza profili e guida a pavimento di altezza 18 mm. Impacchettamento con vetrate allineate. http://www.keoutdoordesign.com

La struttura in alluminio della pergola è chiusa dalle vetrate della collezione Glass Series di Pratic, che comprende le vetrate scorrevoli Slide Glass 60, le vetrate fisse Fix Glass e la portata battente Door Glass. Tutte le versioni sono disponibili con finitura trasparente, satinata, fumè o specchiata che consente una maggiore privacy. I profili in alluminio sono personalizzabili in qualsiasi colore. Foto Arnaldo Di Vittorio. http://www.pratic.it
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