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Gli spazi esterni di qualunque abitazione, per quanto piccoli sono sempre preziosi. Perché vi si possono sistemare parti di impianti, come per esempio la macchina dei climatizzatori, ma soprattutto perché permettono di ampliare con zone abitabili all’aperto anche una casa di città. In particolare in quelle di ringhiera, dove anche il ballatoio può diventare da passaggio comune a zona privata, fiorita e gradevole, se per esempio l’unità immobiliare è il risultato dell’unione di più appartamenti.
Lasciamo la parola all’architetto Clara Bona che ci invita ad accompagnarla nel cantiere virtuale di un appartamento di grandi dimensioni, in una casa di ringhiera, di cui abbiamo già seguito i lavori di demolizione e ricostruzione, nonché apprezzato la nuova scala sfruttata anche per ricavare un minibagno e un ripostiglio sotto la rampa, il nuovo pavimento in parquet posato a spina di pesce, le pareti colorate, le carte da parati e le piastrelle dei bagni, uno di gusto maschile e uno femminile.
“La particolarità di questa casa è la presenza di tanti balconi e terrazzi: è proprio una delle caratteristiche che hanno conquistato la proprietaria prima dell’acquisto.
Il primo terrazzo che si incontra è un loggiato dal quale si accede alla casa. Subito di fronte si vede anche il ballatoio che corre davanti alle finestre della cucina e della camera del figlio. Questo ballatoio, tipico delle case di ringhiera vecchia Milano, è lungo e stretto e quindi non molto utilizzabile, ma aggiunge personalità alla casa. Sulla ringhiera, a intervalli di circa 2 metri uno dall’altro, sono stati montati dei pali in ferro su cui far salire piante rampicanti. Ci sono poi dei piccoli vasi con fiori appesi alla balconata per non rubare spazio. Ma non solo: sono riuscita anche a farci stare un mini tavolino bistrò con due sedie pieghevoli per la colazione.
Quali finiture per il terrazzo
Cementine decorate a parete e gres a pavimento
Il terrazzo più grande si trova al piano superiore e vi si accede dalla camera da letto. La scelta dei materiali è stata la scelta più importante del progetto. Le cementine decorate tipiche del Marocco erano il materiale preferito esteticamente, ma c’era il timore che potessero essere poi troppo impegnative nella manutenzione. Quindi abbiamo trovato un escamotage: le abbiamo usate per rivestire una parete e abbiamo scelto un materiale più resistente e pratico per il pavimento.
Dopo aver demolito le vecchie piastrelle e aver rifatto l’impermeabilizzazione abbiamo scelto di posare a pavimento un gres porcellanato indistruttibile. Si tratta di piastrelle formato 20 × 20 centimetri (collezione Mate dell’azienda 41zero42); il colore è un verde grigio, ma sono molto stonalizzate e di conseguenza la superficie non risulta uniforme, ma con varie tonalità dello stesso colore.
Le cementine che tanto ci piacevano, con un disegno geometrico che crea una texture, rivestono la parete principale, che diventa così una quinta decorativa che arreda molto, un po’ come se fosse una carta da parati per esterni. Dopo averle posate, le cementine a parete sono state stuccate (nel video sotto, un breve passaggio) e infine protette con un impermeabilizzante trasparente. Le altre pareti, dopo essere state anche loro impermeabilizzate, sono state dipinte nei toni del verde salvia.
Stuccatura delle cementine
Piastrelline esagonali in tre colori per il mini balcone
Infine il micro terrazzino di fronte allo studio è stato rifinito a pavimento con tre diversi colori, rosso mattone, blu polvere e verde salvia, in piastrelline esagonali in gres in formato esagonale molto piccolo (prodotte da Etruria).
Non resta che completare con gli arredi!
Foto dei lavori sui terrazzi
Progetto di interior design e foto: architetto Clara Bona