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Se l’involucro edilizio è responsabile della dispersione termica, gli impianti sono i protagonisti del consumo energetico e causa di utilizzo di risorse non rinnovabili, inquinamento e bollette care.
Già dal 1° gennaio 2018 tutti gli edifici oggetto di una ristrutturazione rilevante devono ricavare da fonti rinnovabili il 50% del fabbisogno energetico. E dal 2021 tutti gli edifici, nuovi o soggetti a una ristrutturazione profonda, dovranno adeguarsi allo standard europeo nZEB “ nearly Energy Zero Building-Edifici a Energia Quasi Zero”: altissima prestazione energetica, con fabbisogno energetico, molto basso o quasi nullo, coperto in misura significativa da energia proveniente da fonti rinnovabili, prodotta sul posto. Ma anche laddove non sia richiesta una ristrutturazione di tale entità e non vi siano imposizioni di legge, la riduzione dell’uso di energia e l’approvvigionamento green sono un traguardo che riguarda tutti. E il risparmio economico che ne deriva, tra detrazioni fiscali e tagli delle spese, non può che essere la spinta definitiva a cambiare.
Sostenibilità è allungare la vita delle cose
Si fa un gran parlare di “circolarità” indicando quei prodotti (ma anche servizi e processi produttivi) che evitano l’impiego di fonti fossili, nascono da progetti e fabbricazioni con impiego di pezzi sostituibili e smontabili, e a fine vita reimmettono in circolo materiali e componenti. Pratiche rigenerative: tutto ciò che è naturale (legno, cotone, vetro) torna al mondo organico e tutto quello che è tecnologico rientra nel ciclo dei componenti.
Il segreto è riciclare il meno possibile, perché costa in termini di lavoro ed energia (cyclecc.eu).
L’Italia importa dall’estero circa l’80% di energia (soprattutto gas), questo significa che il nostro Paese sostiene costi elevati ed è di fatto un soggetto debole di fronte alle crisi geopolitiche tra i paesi dai quali si rifornisce. Tutto ciò e l’emergenza inquinamento hanno portato a stabilire a livello europeo standard sulla produzione di energia rinnovabile elettrica e termica da raggiungere entro il 2030. È incoraggiante però il dato italiano del 2018 pubblicato da Eurostat: nel mese di gennaio il nostro Paese aveva già superato l’obiettivo 2020 europeo fissato per il consumo di energie rinnovabili. Ma il trend positivo investe soprattutto l’elettricità green; meno brillante invece è il bilancio sul fronte energia termica. Secondo i dati del Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico stilato da Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale, nel 2020, da gennaio a settembre le fonti rinnovabili hanno coperto il 40% della domanda elettrica (era il 36% nel 2019).
Scegliere la caldaia a condensazione
- Sostituzione vecchia caldaia a metano, a gas o Gpl con una caldaia a condensazione = – 10/15% dei costi.
- In alcuni casi = – 30%.
TOP sistema ibrido assemblato dal produttore con caldaia a condensazione + pompa di calore = ECOBONUS detrazione del 65% delle spese. Limite: 30.000 euro per unità immobiliare.
AGEVOLAZIONE FISCALE ECOBONUS: detrazione del 50% (modello in classe A); del 65% se unito a termoregolazione.
Aggiungere la termoregolazione
Gestire l’impianto di climatizzazione da remoto permette di calibrarne il funzionamento secondo le effettive esigenze, controllando comfort, consumi e costi. Consigliabile sempre, in particolare nelle seconde case.
AGEVOLAZIONE FISCALE ECOBONUS: detrazione del 65% delle spese per caldaia a condensazione almeno in classe A + sistemi di termoregolazione evoluti.
Cambiare lo scaldabagno
- Sostituzione scaldacqua elettrico con uno a gas metano = – 58% dei costi.
- Sostituzione scaldacqua elettrico con pompa di calore = – 75% dei costi.
- Sostituzione scaldacqua a gas con pompa di calore = – 15/20% dei costi.
AGEVOLAZIONE FISCALE ECOBONUS: detrazione del 65% delle spese per sostituire lo scaldabagno tradizionale con uno a pompa di calore. Limite massimo detraibile: 30.000 euro per unità immobiliare.
Nelle nuove costruzioni, i box auto dovranno avere la presa elettrica con contabilizzazione dei consumi per la ricarica delle batterie dei veicoli elettrici. Una stazione di ricarica domestica però si può aggiungere sempre, senza chiedere un nuovo contatore.
Installare la pompa di calore
Anche se è un apparecchio elettrico, il bilancio energetico è favorevole, perché l’elettricità impiegata è inferiore all’energia termica trasferita nella casa.
Sostituzione impianto di climatizzazione con pompa di calore = – 20/40% dei costi.
TOP pompa di calore + purificazione aria + energia solare + controllo da remoto.
AGEVOLAZIONE fISCALE ECOBONUS: detrazione del 65% delle spese. Limite massimo detraibile: 30.000 euro per unità immobiliare.
Convertirsi alle biomasse
Significa scegliere apparecchi che utilizzano materiali di origine organica che non hanno subito processo di fossilizzazione (pellet, legna da ardere…)
AGEVOLAZIONE FISCALE ECOBONUS: detrazione del 50% delle spese. Limite massimo detraibile: 30.000 euro per unità immobiliare.
Optare per il solare termico
Per acqua calda sanitaria e per il riscaldamento (meglio se con acqua a bassa temperatura). Un impianto adatto ai bisogni di 4 persone costa circa 3.500-4.500 euro secondo dimensioni e tipologia; una spesa ammortizzabile in circa 2-5 anni.
Se integra una caldaia a condensazione a gas o a gasolio = – 40% di combustibile fossile e costi.
Dimensionato per coprire totalmente il fabbisogno di acqua calda o dotato di serbatoio di accumulo = – 100% dei costi
AGEVOLAZIONE FISCALE ECOBONUS: detrazione del 65%. Limite massimo detraibile: 60.000 euro per unità immobiliare.
Passare al fotovoltaico
Perché possa soddisfare almeno in parte la richiesta domestica, il fotovoltaico necessita di un’adeguata estensione, tenendo conto che per ottenere 1 kW servono 7-11 mq di superficie orientata idealmente verso Sud (un’abitazione standard solitamente impegna di base 3 kW). In condizioni ottimali, 1 kW di potenza fotovoltaica produce dai 1.500 kWh/anno al Sud e 1.000 kWh/anno al Nord.
Il fotovoltaico è particolarmente indicato nelle situazioni in cui i consumi sono, anche potenzialmente, medio-alti, per esempio in presenza di pompe di calore, e in parte concentrati (o almeno programmabili) nelle ore di luce. Il costo (da 5.000 a 10.000 euro) è ammortizzabile in 7-8 anni.
- Se si consuma l’energia prodotta autonomamente e solo in parte si utilizza quella fornita dal gestore = – 40/70% dei costi.
- Se l’autoproduzione soddisfa tutto il fabbisogno = – 100% dei costi.
- Se si produce più elettricità di quanta ne occorra e l’impianto è dotato di sistema di accumulo = – 100% costi + scorta.
TOP pompa di calore + fotovoltaico con accumulo
AGEVOLAZIONE FISCALE ECOBONUS: RISTRUTTURAZIONI: detrazione del 50% delle spese. Limite massimo detraibile: 96.000 euro per unità immobiliare.
Anche se non si possiede un impianto fotovoltaico ci si può approvvigionare di elettricità green, affidandosi a un fornitore di energia certificata prodotta da fonti rinnovabili. Per esempio, Enel Energia propone offerte ad hoc (www.enel.it).
A chi rivolgersi: Consulente energetico: professionista iscritto all’Albo dei Certificatori Energetici di cui ogni regione dispone
Tratto da Cose di Casa cartaceo di gennaio 2021