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I climatizzatori attuali non servono solo a raffrescare, ma anche a migliorare ma la qualità dell’aria indoor, creando le condizioni ottimali per il benessere domestico. Regolano inoltre i tassi di umidità. Rispetto al passato, i climatizzatori hanno abbassato i consumi elettrici: basti pensare che i modelli di ultima generazione sono mediamente in classe di efficienza energetica A++, sia in modalità raffrescamento sia in riscaldamento (dal 1° gennaio 2019 l’Energy Label prevede una scala che va dalla A+++ alla D). Tutti hanno la funzione di riscaldamento con la pompa di calore. Nel rispetto dell’ambiente, utilizzano gas refrigeranti ecologici, come il R32 che ha un Global Warming Potential (GWP) inferiore rispetto a quelli fino a ora utilizzati.
Il comfort ideale
I climatizzatori attuali sono dotati infatti della funzione di deumidificazione e di efficaci sistemi di filtraggio e purificazione dell’aria: trattengono virus, batteri, muffe, polveri sottili e fumo. Spesso si tratta di sistemi a base di ioni d’argento che impediscono la proliferazioni di microorganismi nocivi, così come i filtri agli enzimi e al nanoplatino.
Si tratta di strati protettivi che impediscono il depositarsi di polvere e impurità anche per lungo tempo, riducendo i consumi e limitando la necessità di manutenzione dell’unità. Al microclima ideale contribuiscono anche altri fattori: un tasso di umidità ambientale tra il 40% e il 60% e una temperatura interna di circa 5 °C inferiore a quella esterna sono condizioni ottimali per il corpo umano.
Tecnologie evolute
I modelli attuali sono dotati di pompa di calore che inverte il ciclo del freddo consentendo di riscaldare gli ambienti nelle stagioni intermedie.
Tutti i nuovi climatizzatori funzionano inoltre con tecnologia Inverter: l’azione del compressore viene modulata in modo da utilizzare solo la potenza necessaria al raggiungimento della temperatura impostata, senza picchi di consumi come avveniva nei vecchi modelli On/Off.
Come scegliere il climatizzatore in base alla potenza
È uno dei fattori principali da considerare al momento dell’acquisto dei climatizzatori. Viene calcolato in base alla cubatura dell’ambiente da climatizzare: uno split da 2 kW, per esempio, si installa normalmente in ambienti fino a 15-20 mq. La potenza può essere diversa per le funzioni di raffrescamento e riscaldamento. I fattori necessari per calcolare al meglio la potenza del climatizzatore sono:
- l’orientamento dello stabile e la sua esposizione
- il numero, la dimensione e la disposizione di finestre e portefinestre
- la presenza di tende parasole agli infissi
- la forma e l’altezza dei soffitti
- il numero delle persone che soggiornano normalmente nell’ambiente
- l’isolamento di pareti, infissi e tetto
- la presenza di apparecchi elettrici che sviluppano calore,
- gli eventuali ambienti climatizzati confinanti
- il piano in cui si trova l’abitazione
- la zona climatica e le temperature medie esterne
Solitamente espressa in kilowatt (kW), la potenza può essere anche indicata in BTU/h (British Termal Unit per hour): 1 Watt = 3,413 BTU.
A chi rivolgersi
Installazione
Per la realizzazione di un impianto completo di unità esterne e interne, occorre affidarsi solo a professionisti, che forniscano la certificazione del lavoro svolto a regola d’arte. Deve trattarsi, quindi, di tecnici abilitati, in possesso del “patentino frigoristi”. Va tenuto conto che, per questi interventi, sono solitamente necessarie anche opere murarie, con un’incidenza dei costi totali anche fino al 50%.
Manutenzione
All’installatore spetta anche la manutenzione periodica. Deve controllare, per esempio, che le tubazioni siano integre e che non vi siano perdite di gas refrigerante. All’utente spetta la manutenzione ordinaria, in particolare la pulizia dei filtri.
Climatizzatori fissi: gli split
Un impianto di climatizzazione fisso è la soluzione ideale per climatizzare gli ambienti. È formato da un’unità esterna collegata a una o più unità interne. In base al numero di queste, i sistemi si definiscono monosplit, dualsplit o multisplit (dall’inglese “split”, cioè divisi), proprio perché costituiti da due o più elementi separati. Esistono anche modelli senza unità esterna.
L’unità interna
D’estate, ha il compito di distribuire l’aria fresca, sottraendo il calore all’ambiente.
È generalmente sistemata a parete, nella parte superiore, un genere di collocazione adatto in quasi tutte le situazioni. In base al tipo di installazione, esistono altri tipi di apparecchi.
I modelli a soffitto sono ideali per rinfrescare, poiché l’aria fredda scende (a differenza di quella calda, che sale). In alcuni casi possono anche essere incassati nel controsoffitto, lasciando a vista solo la griglia di erogazione dell’aria.
Le consolle a pavimento s’installano come i radiatori; emanano l’aria dal basso verso l’alto.
In ogni caso, bisogna prestare attenzione ad alcuni fattori. Gli apparecchi con pompa di calore non dovrebbero essere installati oltre i 2,5 metri di altezza, poiché l’aria calda tende naturalmente a salire verso l’alto. È comunque bene evitare di installare le unità interne vicino a fonti di calore e vapore e in esposizione diretta alla luce solare.
L’unità esterna
Serve a produrre il freddo e a disperdere il calore all’esterno. Collegata a una o più unità interne, è solitamente installata sul pavimento di un balcone o fissata alla facciata dell’edificio, in ogni caso a una distanza non superiore a 20-25 metri dall’unità interna.
È più voluminosa e rumorosa dell’unità interna, poiché contiene il motore. Per resistere agli agenti atmosferici la carrozzeria è trattata con sostanze protettive antiruggine. Per evitare il forte impatto visivo, alcune aziende producono unità esterne pannellabili nello stesso colore della facciata. Davanti alla ventola dovrebbe essere lasciato uno spazio di almeno 1 – 1,5 m.
Portatili
Compatti e facili da spostare su rotelle da una stanza all’altra, i climatizzatori portatili non necessitano di installazione da parte di tecnici specializzati. Possono però avere potenze così elevate da riuscire a climatizzare ambienti con superficie anche fino a 30-40 mq. Alcuni sono dotati di pompa di calore per la funzione di riscaldamento, e come gli apparecchi fissi deumidificano e purificano l’aria dell’ambiente. Funzionano tutti con gas refrigeranti ecologici e hanno un’efficienza energetica superiore alla A. Rispetto al passato hanno ridotto di molto la rumorosità, sempre più elevata comunque rispetto a un climatizzatore split, poiché i modelli portatili contengono in un unico elemento anche il motore. I climatizzatori portatili funzionano come qualsiasi elettrodomestico, attaccando la spina alla presa elettrica: all’esterno sono collegati attraverso un tubo flessibile che espelle l’aria calda.
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LEGGERE L’ETICHETTA
Vi è riportata la classe di efficienza energetica per il raffrescamento e per il riscaldamento. Nei climatizzatori split la classificazione energetica si basa su un indice di efficienza energetica stagionale “SEER”, in modalità raffreddamento e su un coefficiente di prestazione stagionale “SCOP”, in modalità riscaldamento. Questo è calcolato per le tre principali fasce climatiche esistenti nella Comunità Europea: “media”, “più calda” e “più fredda”. Gli apparecchi recenti superano la classe di efficienza energetica A, fino ad arrivare alla A+++.
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