Contenuti trattati
In questi ultimi anni la ricerca tecnologica e la sensibilità sui consumi hanno cambiato il mondo dell’illuminazione domestica, a cominciare dai prodotti disponibili. Che oggi puntano su alte prestazioni e risparmio energetico. Correva il mese di settembre 2012 quando l’Unione Europea vietò la produzione delle tradizionali lampadine a incandescenza, quelle a bulbo presenti su ogni lampada domestica, a causa della loro modesta efficienza energetica. Si trattava dell’ultima fase di un processo di “dismissione” delle fonti a incandescenza, iniziato già nel 2009. Un provvedimento necessario, inserito a pieno titolo nella lotta a contrastare i cambiamenti climatici dovuti agli elevati consumi energetici e alle immissioni nell’aria di sostanze nocive. In parallelo, sono state messe a punto nuove tecnologie, ormai ampiamente consolidate nella pratica quotidiana, in grado di fornire alte prestazioni, a fronte di un minor consumo, limitando l’emissione di CO2. Rispetto a quelle a incandescenza, le lampadine attuali consumano circa l’80% di energia in meno: una percentuale elevata che si affianca anche ad altre evoluzioni tecnologiche e di approccio all’uso. Per esempio, l’obbligo dell’etichetta energetica applicato anche alle lampadine, spinge il consumatore a una maggiore consapevolezza nella scelta del prodotto, sollecitando una sensibilità verso i temi legati al contenimento dei consumi energetici. L’etichetta energetica si è rivelata uno strumento informativo particolarmente efficace e ha permesso di rilevare come, ormai, il mercato abbia superato le classi B e A (in precedenza le più alte), puntando alle nuove eccellenze: A+ e A++. Inoltre, le lampadine di nuova generazione possono ospitare sistemi IoT e di comunicazione con i protocolli della casa smart. Non solo dimmer per l’intensità e accensione al passaggio, ma anche possibilità di gestire l’illuminazione attraverso gli assistenti vocali, via App o con l’impianto domotico. Infine, la crescente attenzione sul rapporto fra tipologia di luce e benessere della persona, alla base della Human Centric Lighting, è ora studiata anche nell’ambito delle fonti luminose per offrire sempre più comfort e salubrità.
La scelta è tra tre
Restringendo il campo alle sole proposte che garantiscono elevata efficienza energetica, le lampadine per uso domestico sono le seguenti:
A LED Utilizzano diodi a emissione luminosa, Lighting Emitting Diode, da cui l’acronimo della denominazione. I led sono componenti optoelettronici (cioè dispositivi elettronici che interagiscono con la luce), capaci di convertire l’energia elettrica in luce. Tra le tecnologie applicate alle sorgenti luminose è quella di più recente sviluppo e largamente utilizzata oggi, anche per la lunga durata garantita.
Alogene Si caratterizzano per la presenza di gas alogeni nel bulbo che contiene anche il filamento di tungsteno. Tali gas permettono a questo filamento di raggiungere temperature maggiori (emettendo di fatto
più luce) e di durare più a lungo rispetto alla tradizionale lampadina a incandescenza.
Fluorescenti compatte con alimentatore integrato Le contraddistingue la presenza di un rivestimento di polveri fluorescenti all’interno del tubo di vetro. Sono dette “lampadine a risparmio energetico” poiché, in ambito domestico, sono state le prime sorgenti luminose a ridurre i consumi energetici.
Forme e denominazioni
Caratteristiche di cui tenere conto nella scelta, in modo che la lampadina sia compatibile con l’apparecchio di illuminazione in cui va inserita. I led rappresentano un caso particolare: sono disponibili sia lampadine con forme e attacchi tradizionali sia specifiche: E14, E27, G4, G53, GU4, GU5.3, GU10. Talvolta, però, i led sono direttamente incorporati nelle lampade e quindi non sono sostituibili (non retrofit). Ma la durata è talmente lunga da non creare tale esigenza.
I tipi di attacchi
Per connettersi ai vari tipi di lampade, le lampadine hanno l’estremità inferiore sagomata in modo diverso, anche in relazione alla loro tecnologia. I due attacchi più comuni sono E27, che corrisponde a un alloggiamento da 2,7 cm, ed E14, alloggiamento da 1,4 cm.
La resa cromatica
La capacità della lampadina di rendere in modo naturale la visione dei colori degli oggetti viene indicata attraverso l’indice di resa cromatica. Si tratta di un valore percentuale Ra: quanto più la percentuale
è alta, tanto più la resa dei colori sarà fedele e si avvicina a quelli reali.
Per esempio:
- 90% – 100% Ra = ottimo
- 80% – 90% Ra= buono
Tonalità e temperatura
La luce di una lampadina può essere bianca molto calda, calda, naturale o fredda. Tale distinzione dipende dalla sua temperatura, che è espressa in gradi Kelvin (K). La “temperatura-colore” della maggior parte delle lampadine per uso domestico varia da 2.700 K (luce calda, tendente al giallo) a 6.500 K (luce fredda, tendente al blu). All’aumentare dei gradi, la luce diventa più fredda e tende all’azzurro.
Tabella gradi Kelvin/colore e intensità
- 2.300/2.700 K = luce bianca molto calda (gialla)
- 3.000/3.300 K = luce bianca calda
- 4.000K = luce naturale
- 6.500K = luce fredda, tende all’azzurro.
Per variare l’intensità
L’emissione luminosa di una lampadina può essere regolata attraverso l’utilizzo di un dispositivo, detto varialuce o dimmer, che consente di modificare la quantità di luce emessa, quindi di diminuirne o aumentarne la potenza, in funzione dell’esigenza temporanea, collaborando anche nell’ottimizzazione dei consumi energetici. Se una lampadina è dimmerabile, può essere installata in una lampada equipaggiata con dimmer oppure connessa a un interruttore dimmerabile.
Prestazioni e consumi
Già dal 1° settembre 2013, sulla confezione deve essere riportata la nuova etichetta energetica. Impariamo a leggerla.
L’efficienza energetica di una lampadina si determina in base all’efficacia luminosa, che si calcola mettendo in relazione la luce emessa (lumen) con la potenza elettrica assorbita (watt). Di conseguenza, l’unità di misura dell’efficacia luminosa è lm/W. Quanto maggiore è la quantità di lumen emessi per ogni watt consumato, tanto maggiore è l’efficienza energetica della lampadina: ovvero si ha più luce con meno consumo di elettricità. L’etichetta energetica della lampadina fornisce anche il consumo di energia elettrica espresso in potenza*tempo, cioè in watt/ora (Wh). I produttori di lampadine sono anche obbligati a riportare sulla confezione del prodotto che immettono sul mercato, e persino sul proprio sito, una serie d’indicazioni. Servono al consumatore affinché possa conoscere le caratteristiche del prodotto e scegliere in modo consapevole quello idoneo alle proprie esigenze.
Come decifrare le informazioni relative al prodotto
Simboli importanti
Confezione “tipo” di una lampadina
(NON DIREZIONALE, con le informazioni previste dal Regolamento (UE) n. 244/2009)
Confezione “tipo” di una lampadina DIREZIONALE, con le informazioni previste dal Regolamento (UE) n. 1194/2012.
L’etichetta energetica
Da watt a lumen
Oggi la lampadina non va più scelta in base alla potenza, espressa in Watt, come avveniva tempo fa. Il valore da tenere in considerazione è l’intensità luminosa, che è espressa in lumen (lm) e corrisponde alla luce emessa dalla lampadina. Un esempio per comprendere meglio questo principio, confrontandolo con il passato: una vecchia lampadina a incandescenza da 100W emetteva circa 1400 lm. Una da 60W, invece, emetteva circa 740 lumen.
La parola all’esperto Assil
Con Assil, Associazione nazionale produttori illuminazione, facciamo il punto sulla situazione attuale e su quella futura: che cosa cambia dal 2021
Progettazione ecocompatibile: le novità in programma
Il nuovo Regolamento europeo 2019/2020 in relazione alla progettazione ecocompatibile (Ecodesign) ha portato alcune novità anche nella progettazione dei prodotti che consumano energia.
• Si tratta di una disposizione intesa a integrare
e migliorare i tre Regolamenti già esistenti, affinché le sorgenti luminose proposte al mercato, nel tempo, siano sempre più energeticamente efficienti, riflettendo così i progressi tecnologici avvenuti negli ultimi anni. Pertanto, saranno tolti dal mercato europeo alcuni tipi di lampadine meno efficienti, favorendo così notevoli risparmi energetici.
• La fuoriuscita dal mercato delle lampadine meno efficienti sarà graduale, pertanto i criteri da rispettare in fase di progettazione, stabiliti dal nuovo Regolamento, entreranno in vigore dal 1°settembre 2021: fino ad allora si rispetteranno le disposizioni fornite dalla normativa attualmente ancora in vigore.
• La legislazione sull’etichettatura energetica (Energy Label), Regolamento UE 2019/2015, che è stata sviluppata parallelamente a ciò, prevede novità a partire dalla stessa data di applicazione del nuovo Regolamento Ecodesign. Una novità sarà il “riscalaggio” delle classi. Con il nuovo regolamento si tornerà alla scala originale dalla A (la classe migliore) alla G (la peggiore).
Come cambierà l’etichetta energetica
• L’etichetta energetica e le informazioni indicate sull’imballaggio, oltre alle prestazioni energetiche del prodotto, riportano anche i parametri prestazionali relativi al flusso luminoso, alla tonalità della luce,
alla resa cromatica e alle caratteristiche strutturali.
• Con il nuovo Regolamento e con l’etichetta energetica riscalata, le lampade più efficienti saranno classificate con livelli che, apparentemente, non rappresenteranno la migliore efficienza, anche se in realtà esse saranno
il meglio disponibile sul mercato. Questo accadrà perché, con la nuova etichettatura, verranno lasciate libere
le due classi più efficienti (A e B), affinché vi sia un più ampio margine di crescita delle prestazioni delle sorgenti luminose e queste possano essere oggetto di classificazione futura, senza dover riscalare nuovamente l’etichettatura.
Sempre più a led
Al momento, le tecnologie efficienti impiegate nell’ambito domestico includono alcuni tipi di lampadine alogene, quelle fluorescenti e quelle a led.
• Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo, applicato entro il 2021, la tecnologia più recente, quella a led, è fortemente candidata a sostituire le altre, grazie agli aspetti legati al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente.
Retrofit, le più diffuse
• Sempre più di frequente, le lampade a led retrofit sono la soluzione privilegiata dai consumatori per l’ammodernamento degli apparecchi di illuminazione in uso. Ciò è anche determinato dai vantaggi di questa nuova tecnologia, in primo luogo, il risparmio energetico. Pur continuando a essere più costose rispetto alle tradizionali lampadine, quelle a led, se dimensionate correttamente dai produttori, possono assicurare una durata di vita notevolmente superiore.
• La maggior parte delle lampadine retrofit ha l’aspetto di quelle tradizionali. Le lampadine retrofit vengono utilizzate per la sostituzione diretta (con il medesimo attacco), grazie al fatto che utilizzano la tecnologia
a led collocata all’interno della loro struttura e possono essere generalmente collegate direttamente alla rete elettrica, senza la necessità di utilizzare trasformatori.
• È, comunque, sempre necessario verificare le dimensioni della lampadina e se questa è adatta all’apparecchio d’illuminazione in cui sarà installata.
Le innovazioni future
Oggi, oltre alle semplici soluzioni retrofit, sono largamente diffusi sul mercato sistemi e tecnologie in grado di rispondere alle diverse necessità di efficienza e comfort, come i sistemi di rilevazione di presenza, quelli di regolazione per avere i livelli di luce adeguati e di generazione di vari scenari e i sistemi di controllo della luce diurna, per integrare l’illuminazione elettrica, quando la luce diurna è disponibile.
• Nella scelta della lampadina, ma anche nella progettazione dell’illuminazione per gli interni, oltre ai criteri di efficienza energetica e sostenibilità ambientale, concetti di fatto già consolidati, andrebbe valutata anche l’influenza che la luce ha sulla visione, l’umore, il ritmo circadiano e, più in generale, sul comfort e sulle prestazioni delle persone.
• Le attuali tendenze indicano il superamento di un modello di illuminazione statico, a favore invece di sistemi dinamici, in grado di contribuire positivamente agli effetti biologici della luce sul benessere delle persone. L’illuminazione, infatti, influenza i parametri fisiologici e le prestazioni psico-attitudinali degli individui. Nel 2002, la scoperta di un terzo fotorecettore nell’occhio umano, responsabile della sincronizzazione dell’orologio biologico, ha evidenziato l’influenza diretta dell’illuminazione sui ritmi corporei delle persone (cicli circardiani).
• Infine, la luce funziona anche come elemento per creare nuovi servizi basati sulla velocità di trasmissione delle informazioni e scambio di dati, a vantaggio degli utenti.
Dove si buttano le nuove lampadine?
Considerando i materiali di cui sono composte, dai gas alogeni alle polveri fluorescenti, le lampadine non si possono smaltire insieme ai rifiuti indifferenziati (come si evince dal simbolo impresso sulle confezioni). Per il loro corretto conferimento, devono essere portate nelle isole ecologiche comunali, dove poi verranno ritirate. Per saperne di più, leggere il servizio di pagina 164, sullo smaltimento dei rifiuti “speciali”.
Luce in casa e risparmio energetico
Come evitare salassi in bolletta
Novità in bolletta, dopo il Coronavirus
I consigli per risparmiare sui costi della luce