I radiatori

Anche i radiatori sono diventati ormai un elemento d’arredo da scegliere - più di prima - in base all'estetica. E libertà di installazione e varietà di forme e colori facilitano il compito. Certamente bisogna focalizzare l'attenzione prima sulla loro funzione pratica, quella di riscaldare.

Giovanna Strino
A cura di Giovanna Strino
Pubblicato il 10/05/2013Aggiornato il 10/05/2013
I radiatori

I radiatori esistono con dimensioni e materiali diversi, ma si distinguono per linearità e semplicità. I termoarredi, cioè i modelli dal design particolarmente curato, hanno spesso forme insolite, sinuose o articolate, e possono essere finemente decorati. Entrambi si installano a parete o a terra. Nel caso delle piastre radianti, infine, la superficie è piatta, decorata con motivi soft, a specchio o in colori brillanti. Anch’essi installabili a parete o a terra, possono prevedere anche funzionamento elettrico o misto.

Come funzionano i radiatori

carbonara-clima-convezioneL’impianto di riscaldamento che utilizza i radiatori è un circuito ad acqua; si compone di tubi incassati nelle strutture murarie attraverso i quali l’acqua riscaldata a 70-75 °C dal generatore (per esempio la caldaia) raggiunge i vari terminali sistemati negli ambienti.
Scaldano per convezione
Dal radiatore si propaga un flusso impercettibile di aria calda (è riscaldata dal contatto con il radiatore stesso) che, diventata più leggera, tende a salire cedendo calore all’ambiente. Raffreddandosi, scende di nuovo e riprende il giro.

Radiatori grandi quanto?

Il dimensionamento avviene sulla base dei dati illustrati sui cataloghi dei produttori; sono indicati potenza termica sviluppata, perdite di carico imputabili all’elemento, portata del fluido termovettore e temperature d’esercizio. A partire dal volume degli ambienti da riscaldare un termotecnico calcola le dispersioni di calore attraversano le varie strutture ed è così possibile ottenere una stima della potenza termica richiesta.

Come scegliere i radiatori

L’installazione – specie di modelli di grandi dimensioni o forma insolita – va prevista già in fase di progettazione o ristrutturazione in modo che l’impianto e i relativi collegamenti siano adeguati. Anche sotto il profilo della resa visiva o dello spazio occupato a parete, il radiatore deve essere consono al progetto d’arredo e allo stile degli ambienti. Da un punto di vista tecnico, invece, il termotecnico terrà conto della zona geografica in cui è ubicato l’edificio, della superficie e dei metri cubi da riscaldare, del coefficiente di trasmissione termica che hanno i materiali di costruzione utilizzati (per esempio l’isolamento dell’edificio) e la potenza della caldaia, così da valutare il numero e le dimensioni degli elementi necessari a garantire la temperatura ideale.

Quali materiali

I radiatori oggi sono realizzati soprattutto in acciaio o in alluminio, ma esistono anche modelli in ghisa, che dal passati riprendono non solo il materiale ma anche le linee in stile. Possono essere composti da tubolari o da elementi a sezione quadrata o rettangolare, affiancati.

Come si installano

I radiatori vengono collegati all’impianto di riscaldamento congiungendone le estremità ai tubi dell’acqua di mandata (acqua riscaldata)e a quello di ritorno (quella che si è raffreddata), tramite raccordi specifici. I modelli a terra (in gergo definiti “porcellini” per la loro sagoma bassa, larga e lunga) in genere hanno sostegni regolabili che ne garantiscono la stabilità senza richiedere l’ancoraggio al muro. Per fissare quelli a parete si utilizzano zanche. Queste vanno inserite nella muratura, utilizzando in genere tasselli a espansione che sono in grado di reggere pesi notevoli. Accessori per il collegamento all’impianto e quelli per il fissaggio vengono forniti dal produttore del radiatore, in alcuni casi venduti separatamente. Si possono acquistare anche nei punti vendita di idraulica.

Radiatori sotto la finestra: la giusta collocazione

carbonara-clima-radiatori-sotto-la-finestraLa collocazione ideale è nei pressi della più importante fonte di dispersione del calore e quindi generalmente sotto la finestra, tenendo conto di una serie di valori per quanto riguarda le distanze minime consigliate per una buona distribuzione del calore. Meglio evitare copricaloriferi o coperture, anche tessili, come i tendaggi, che limitano la circolazione dell’aria.

 

Se si deve sostituire

È importante che venga comunque garantito l’equilibrio dell’impianto nel suo complesso, perché sbilanciamenti del circuito possono creare problemi tecnici anche seri. I nuovi radiatori devono quindi essere dello stesso tipo (della stessa potenza) di quelli vecchi. E per limitare i lavori, i primi devono avere attacchi con dimensioni e interassi identici a quelli eliminati. Occorre intervenire anche sulle tubazioni, invece, se si desidera modificare la posizione del terminale, per esempio traslando un modello lungo il muro o installandolo dalla parte opposta.
Più complicato sostituire un impianto a radiatori con uno a pannelli radianti, perché presuppone l’utilizzo di un tipo di caldaia a bassa temperatura (del tipo a condensazione per esempio) e magari non si è programmato anche tale acquisto. Ma tecnicamente si può fare, anche se ciò comporta lavori e costi.

Ottimizzare la resa

caleffi-205005-di-caleffiAnche con un impianto correttamente dimensionato può capitare di non avere una temperatura ideale in tutta la casa o che alcuni elementi non scaldino a sufficienza. Ecco come limitare le dispersioni di calore e avere una temperatura più alta: isolare i ponti termici, cioè i punti della struttura muraria in cui è fissato il radiatore. In queste zone le dispersioni di calore possono arrivare al 20%. Le nicchie dei radiatori possono però essere rivestite con pannelli isolanti. L’intervento deve essere effettuato a impianti spenti; applicare schermi riflettenti sul retro del corpo scaldante: limitano le dispersioni termiche provenienti dal muro e aumentano la diffusione del calore dal radiatore verso il centro dell’ambiente; eliminare le bolle d’aria che ostacolano la circolazione dell’acqua: sintomo del problema sono uno o più radiatori freddi. Occorre intervenire sulla valvola di sfiato, che si trova sul lato opposto alla manopola di alimentazione.

 
 

La temperatura va limitata: servono le valvole

Le valvole termostatiche installate direttamente sui radiatori mantengono la temperatura ambiente desiderata, modulando la quantità d’acqua che passa attraverso il corpo scaldante. Sono dotate di un elemento regolatore di comando che, intervenendo automaticamente sull’apertura della valvola, mantiene costante al valore impostato la temperatura del locale in cui sono installate. In questo modo si evitano incrementi di temperatura e si ottengono consistenti risparmi energetici. Si tratta di un modo efficace per limitare sprechi e consumi ingiustificati, ottenendo un risparmio annuale medio del 10-15%. Sono adattabili anche a impianti già esistenti e sono molto sensibili a ogni minima variazione.

Come funziona la valvola termostatica

Il dispositivo di comando della valvola è un regolatore proporzionale di temperatura, costituito da un soffietto contenente un liquido termostatico. All’aumentare della temperatura, il liquido aumenta di volume e provoca la dilatazione del soffietto. Con la diminuzione della temperatura si verifica il processo inverso: il soffietto si contrae per effetto della spinta della molla di contrasto. I movimenti assiali dell’elemento sensibile vengono trasmessi all’attuatore della valvola tramite l’asta di collegamento, regolando così il flusso del liquido nel corpo scaldante.

Non dietro le tende

Al fine di ottenere il massimo risparmio energetico bisogna prestare attenzione a dove si installa l’elemento sensibile dei comandi termostatici: evitare di posizionarlo in nicchie, cassonetti, dietro tendaggi o all’esposizione diretta dei raggi solari che ne falserebbero le rilevazioni. Il sensore per il rilevamento della temperatura ambiente può essere installato invece anche lontano dal corpo valvola e collegato a questa attraverso un tubicino capillare. La valvola deve “sentire” la temperatura effettiva presente nell’ambiente ed intervenire modulando la portata d’acqua che attraversa il radiatore, in modo tale da riscaldare con la quantità minima indispensabile di calore.

Classe A anche per le valvole

È prevista una graduatoria in base alla loro efficienza con classi identificate da lettere dell’alfabeto: dalla A (la migliore) alla F (la peggiore). A livello europeo il riferimento è il Tell (acronimo di Thermostatic Efficiency Label): è un sistema di classificazione dei prodotti del settore europeo delle valvole termostatiche per radiatori.

Contabilizzazione: consumi sotto controllo

ConBox di Controlli è il modulo per la contabilizzazione del calore in ogni unità abitativa. www.controlli.it

ConBox di Controlli è il modulo per la contabilizzazione del calore in ogni unità abitativa. http://www.controlli.it

In condominio, con un sistema di contabilizzazione del calore è possibile ripartire equamente i costi di riscaldamento in base all’effettivo consumo di energia termica. È come se si gestisse in modo autonomo il riscaldamento centralizzato. Per le nuove costruzioni questa modalità è già obbligatoria; per quelle esistenti dipende dalle norme regionali e dalla data di costruzione.

 

Sconti fiscali per chi rinnova

Valida fino 30/6/2013, dopo sarà sostituita dallo sconto fiscale del 36% già in atto per i lavori di ristrutturazione edilizia, la riduzione Irpef o Ires pari al 55% è prevista per i seguenti interventi:

  • riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
  • miglioramento termico dell’edificio:
  • installazione di pannelli solari;
  • sostituzione di impianti per la climatizzazione invernale.

Si manda tutto all’Enea

La documentazione va trasmessa in via telematica all’Enea (http://www.acs.enea.it), entro 90 giorni dalla fine dei lavori (coincidente con il collaudo). Tutti i pagamenti dei lavori devono essere effettuati tramite bonifico. A conferma dell’invio si avrà una ricevuta informatica. Sono necessari: asseverazione da parte di tecnico abilitato della conformità dell’intervento ai requisiti richiesti; attestato di certificazione (o qualificazione) energetica, tranne se si tratta di sostituzione delle finestre, installazione di pannelli solari e sostituzione di impianti per la climatizzazione invernale; scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

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