L’Enea, l’Agenzia per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha messo a punto una guida con alcune semplici regole da rispettare, per evitare il caro-bollette senza rinunciare a una buona temperatura domestica.
Attenzione in primo luogo al termometro, ovvero alla temperatura dei termosifoni che non deve superare i 20 gradi nelle case e i 18 gradi negli immobili industriali e artigianali; tuttavia sono previsti due gradi di tolleranza. Gli impianti vanno tenuti accesi complessivamente dieci ore al giorno, con due turni di accensione tra le 5 del mattino e le 23 di sera. In occasione della prima manutenzione programmata è necessario richiedere il nuovo libretto di impianto, in vigore dallo scorso 15 ottobre. Si tratta di una sorta di “carta di identità” dell’impianto che deve riportare tutti i controlli e le sostituzioni di componenti effettuate. Il nuovo documento sostituisce i precedenti ma deve necessariamente essere conservato anche il vecchio libretto.
Gli interventi di manutenzione e controllo devono obbligatoriamente essere svolti da manutentori abilitati, con scadenze indicate per scritto dall’installatore nel caso di nuovi impianti, mentre per quelli già esistenti dal manutentore stesso. Gli esperti Enea raccomandano di affidarsi a un tecnico specializzato che stabilirà la frequenza dei controlli e le esigenze di manutenzione sulla base delle condizioni dell’impianto e della documentazione tecnica del costruttore dell’apparecchio. L’obbligo di provvedere a una corretta manutenzione ricade sul responsabile dell’impianto ovvero l’occupante dell’abitazione a qualunque titolo: proprietario o l’affittuario. Nei condomini con riscaldamento centralizzato la responsabilità è dell’amministratore che può delegarla a un “terzo responsabile”, ad esempio un’azienda specializzata. L’ultima raccomandazione Enea riguarda l’invio del Rapporto di efficienza energetica dell’impianto agli Enti Locali preposti per le verifiche del rispetto dell’efficienza energetica. In particolare, per gli impianti di riscaldamento invernale con potenza compresa tra 10 e 100 kW, tra cui rientrano quelli domestici e quelli dei piccoli condomini, la documentazione va inviata ogni due anni se si tratta di impianti termici alimentati a combustibile solido o liquido oppure ogni quattro anni se si tratta di impianti a gas metano o Gpl.
Infine gli esperti Enea suggeriscono alcuni comportamenti virtuosi in grado di ridurre gli sprechi: “liberare” i caloriferi da mobili, tende o rivestimenti; evitare di aprire le finestre quando l’impianto di riscaldamento è in funzione; chiudere la valvola dei termosifoni nei locali non abitati; abbassare le tapparelle appena fa buio; spegnere l’impianto del riscaldamento autonomo un’ora prima di andare a dormire o di uscire di casa; installare le valvole termostatiche sui singoli radiatori.