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Prima di scegliere la stufa, è necessario considerare alcuni fattori: le dimensioni e il numero degli ambienti da riscaldare, le caratteristiche dell’immobile, nonché la tipologia di riscaldamento di cui abbiamo bisogno (totalmente nuovo e autonomo oppure complementare rispetto a un impianto già funzionante ma non adeguato alle nostre necessità).
Caratteristiche dell’ambiente
Partiamo dalle dotazioni tecniche di base: a eccezione dei modelli ermetici, le stufe a pellet necessitano della presenza, nel locale di installazione, di una presa d’aria esterna da realizzare a norma e secondo le indicazioni del produttore.
• Se l’installazione avviene in bagni, camere da letto e monolocali, vanno scelti prodotti a camera stagna e con prelievo di aria esclusivamente dall’esterno (norma Uni 10683).
• Avendo funzionamento elettrico, va inoltre previsto il collegamento al relativo impianto.
• Fondamentale è infine la presenza di un condotto per l’espulsione dei fumi prodotti dalla combustione.
Detrazioni fiscali: ecobonus
Le spese per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale alimentati da biomasse combustibili – tra cui il pellet – sono detraibili al 65% (vedi gli aggiornamenti nella sezione Normativa del nostro sito).
La risposta a ogni esigenza di riscaldamento
Per riscaldare un ambiente piccolo, costituito da locali comunicanti, si può optare per un modello ad aria, a tiraggio forzato. Tale sistema è ideale per integrare l’impiano termico esistente: la ventola spinge il calore verso l’esterno, raggiungendo in breve tempo anche le stanze vicine.
In un ambiente unico, invece, risulta più idoneo un modello a convezione naturale, che sprigiona lentamente il calore immagazzinato durante le ore di accensione.
Se invece si desidera un sistema di riscaldamento completo, le stufe più adatte sono quelle ad aria canalizzate, oppure ad acqua, integrabili con l’impianto esistente. Quest’ultima tipologia, se abbinata a un kit di accumulo, è in grado anche di produrre acqua calda per uso sanitario.
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Gli obblighi di legge
LA NORMATIVA: Uni 10683 vieta di installare condotti a parete e impone l’obbligo di scarico fumi a tetto. Inoltre, anche nel caso di una stufa a pellet che non necessita di canna fumaria tradizionale, è necessario rivolgersi a tecnici fumisti esperti e abilitati, in grado di intervenire in piena sicurezza e di rilasciare, a lavori ultimati, la certificazione dell’impianto.
Come funzionano
I modelli a pellet rappresentano spesso l’unica scelta possibile per chi abita in un appartamento o condominio. E questo perché non necessitano di una canna fumaria tradizionale (di circa Ø 24 cm). l Oltre alla presa d’aria – necessaria a ripristinare quella che viene sottratta dalla combustione – è sufficiente collegare la stufa a un condotto esterno di dimensioni ridotte (sono sufficienti circa Ø 8 cm) e che termina sul tetto.
L’intero funzionamento è monitorato da una centralina elettronica. Il caricamento del pellet avviene in modo automatico: dal serbatoio del combustibile, un dispositivo (chiamato coclea) preleva la quantità stabilita e la lascia cadere all’interno del focolare. Qui, l’aria prelevata dall’esterno si mescola al combustibile, generando calore. I fumi di scarico vengono aspirati grazie a una ventola di estrazione e convogliati in alto, lungo il condotto. Il calore così generato può essere diffuso nell’ambiente per convezione naturale oppure spinto tramite ventole negli ambienti adiacenti (canalizzazione forzata).
IL NUOVO STANDARD PASSIVO
Le moderne abitazioni costruite secondo criteri di alta efficienza energetica hanno un fabbisogno di riscaldamento meno elevato, perché beneficiano di una serie di accorgimenti, come i vetri a doppia o tripla camera o la coibentazione delle pareti esterne (il cosiddetto “cappotto”), che limitano al massimo le dispersioni termiche.
Inoltre, queste costruzioni sono in grado di sfruttare gli apporti passivi di energia prodotti dall’irraggiamento solare, dal calore generato dagli elettrodomestici e dagli occupanti stessi della casa. Come naturale conseguenza, anche le stufe di ultima generazione si sono uniformate ai nuovi parametri, adeguando le proprie caratteristiche a tali standard. La principale novità consiste nel prelievo dell’aria necessaria alla combustione, che non viene più presa dalla stanza dove è installata la stufa, bensì aspirata direttamente dall’esterno.
I cosiddetti modelli “ermetici” garantiscono numerosi vantaggi: l’installazione è facilitata dall’assenza della presa d’aria, la temperatura interna si mantiene più stabile e l’apporto di ossigeno nella camera di combustione viene dosato con maggior precisione, a tutto vantaggio di una migliore resa e di un maggiore comfort.
Più efficienza grazie al cuore elettronico
In questi ultimi anni, gli apparecchi a pellet hanno visto migliorare di molto resa termica e consumi, per rispondere alle esigenze di maggior risparmio energetico e comfort.
• Il segreto è contenuto nella centralina elettronica, il cuore tecnologico della stufa, presente in tutti questi modelli.
• Si tratta di un sistema automatizzato in grado di gestire in modo ottimale la combustione, assicurando alta efficienza e basse emissioni in atmosfera. Attraverso un complesso algoritmo la scheda elettronica è in grado di svolgere contemporaneamente importanti funzioni:
• imposta la frequenza di caricamento del combustibile;
• regola l’ingresso dell’aria comburente e l’espulsione dei fumi;
• controlla i parametri della combustione, attivando se necessario il dispositivo che ne limita la potenza;
• provvede alla pulizia del braciere;
• aziona un flusso d’aria calda che, lambendo il vetro, lo mantiene pulito più a lungo.
• L’utente deve solo impostare tramite display o telecomando la temperatura desiderata e le fasce orarie di accensione e spegnimento.
Basta un sms per accendere le stufe
Alcuni modelli a pellet integrano nella centralina elettronica un combinatore telefonico Gsm per mezzo del quale la stufa è in grado di attivarsi o spegnersi con l’invio di un sms. Una soluzione molto pratica per le seconde case e in tutte le situazioni in cui si desidera un controllo completo del riscaldamento anche da remoto.
La stufa che ti parla (tramite App)
Le ultime applicazioni per smartphone e tablet, oltre alle impostazioni base (accensione, spegnimento, programmazione) consentono di “dialogare” con la stufa, che è in grado di fornire indicazioni quali la mancanza di corrente, la presenza di un guasto o l’attivazione della modalità antigelo (nei casi in cui la temperatura scenda al di sotto di una soglia prestabilita).
• In alcuni casi, la tecnologia è applicabile anche a modelli esistenti tramite kit opzionali, mentre su alcuni apparecchi di ultima generazione è presente di serie.