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Per eliminare i rumori in casa si possono adottare diversi accorgimenti, mirati e specifici per ogni singolo punto difficile dell’edificio e in grado di ridurre la trasmissione “dei suoni” all’interno delle abitazioni.
Per proteggersi dai rumori, attenuandone o eliminandone dove possibile la percezione, occorre dissipare l’energia sonora.
Inoltre, garantire il comfort nelle abitazioni anche se, purtroppo, non è da molto tempo che si presta attenzione a questo aspetto. Sono solo circa venti anni che in Italia l’inquinamento acustico indoor è seriamente preso in considerazione quale fattore di rischio per la salute: oggi gli edifici sono costruiti con criteri di isolamento acustico secondo norme emanate nel frattempo, cosa che in passato era del tutto trascurata. Per questo, spesso bisogna ricorrere a interventi per migliorare l’isolamento nelle case.
E, per quanti si ritrovino in questa circostanza, è bene ricordare che per i lavori di ristrutturazione sono validi fino al 31/12/2021 i bonus fiscali.
Spetta ai Comuni l’esercizio della funzione amministrativa di controllo e di verifica relativa all’osservanza delle disposizioni contro l’inquinamento acustico.
Riconoscere gli effetti acustici fastidiosi
Un po’ di chiarezza sul tema aiuta a comprendere a fondo la questione dell’inquinamento acustico all’interno di una casa. E a distinguere i problemi
La struttura di un edificio reagisce vibrando sia quando è colpita in maniera diretta sia provocando a sua volta un “suono”di risposta ai segnali sonori che si propagano nell’aria. È questa, in sintesi, la causa della diffusione del rumore negli ambienti interni. Che può essere più o meno tollerato a seconda dell’intensità, cioè in base alla frequenza del suono. Ma l’intensità del suono propagato dipende a sua volta da una serie di altri elementi come materiale e spessore della struttura, che incidono sul “passaggio” delle onde sonore.
Problemi di trasmissione acustica
Il rumore tende a propagarsi con molta facilità attraverso i muri divisori o tramite la facciata, quando questi non presentano una struttura adeguata, come nel caso in cui l’isolante utilizzato è inefficace o posizionato in modo errato. Un altro problema sono i ponti acustici, quei punti critici nei muri dai quali il rumore si diffonde facilmente. Nelle pareti esterne questi sono costituiti in primo luogo, oltre che dai muri stessi, dalle finestre e dai cassonetti degli avvolgibili. Negli interni, invece, il problema è costituito anche dagli impianti: a funzionamento continuo (riscaldamento, condizionamento e aerazione) e discontinuo (ascensori, tubature idriche).
Difetti acustici
In una stanza o nell’intero appartamento possono verificarsi diversi tipi di problemi
La riverberazione: in un ambiente, quando una sorgente sonora viene spenta, il suono subisce un’attenuazione dopo un certo periodo di tempo, che continuerà a diminuire gradualmente per effetto della riduzione delle onde riflesse. Questo fenomeno viene misurato con il tempo di riverberazione (T60), che corrisponde al tempo necessario affinché il livello di pressione sonora in un ambiente diminuisca di 60 dB, dopo lo spegnimento della sorgente sonora.
Distorsione acustica: è un fenomeno legato alle riflessioni multiple e alle superfici assorbenti degli ambienti. Si verifica quando non vi è armonia tra le intensità sonore. Questo perché l’assorbimento dipende dai materiali presenti nella stanza, con un assorbimento maggiore da parte di alcune superfici e minore da altre.
Eco: si verifica quando un ascoltatore riceve segnali acustici, una prima volta in maniera diretta dalla sorgente, e una seconda volta quando il suono viene riflesso su una parete dopo un certo tempo. L’eco si può verificare anche quando le pareti dell’ambiente sono molto riflettenti e senza irregolarità, oppure quando vi è una disposizione sbagliata del materiale assorbente sulle pareti stesse.
Risonanza: avviene in un ambiente molto riflettente (con muri lisci e regolari) a causa della presenza delle numerose riflessioni (l’energia sonora riflessa da una parete ad un’altra può tornare a colpire la prima).
Risolvere il problema dei rumori dall’esterno
I rumori dall’esterno sono quelli definiti “ambientali”. Le pareti perimetrali, infatti, possono essere punti di ingresso di suoni fastidiosi e questo perché non sono costruite in modo da riuscire a interrompere le onde sonore. E poi ci sono le finestre, facile via di entrata per ogni tipo di rumore. Vediamo come si rimedia
CON IL CAPPOTTO È un sistema ideale per la protezione delle abitazioni: se realizzato tenendo conto di tutti i problemi, unisce coibentazione termica e acustica. Consiste nell’applicazione di materiale isolante direttamente sulla faccia esterna dell’edificio che viene poi rivestito: con lastre, piastrelle o intonaco. I vantaggi di questo metodo sono l’isolamento continuo anche se i muri sono costituiti da più materiali differenti (cemento armato e laterizi), protezione dagli agenti atmosferici, risparmi energetici, riduzione delle immissioni inquinanti, barriera efficace contro i suoni fastidiosi. È un intervento di notevole entità, anche dal punto di vista economico, ma con relativi disagi negli interni. In condominio occorre l’approvazione dell’assemblea.
Anche il tetto Quando si tratta del benessere degli ambienti sottotetto abitati, entra in gioco un altro elemento: la copertura. Oggi sono stati messi a punto sistemi completi, adatti sia in caso di nuova edificazione sia per le ristrutturazioni che presentano un pacchetto-tetto stratificato e con struttura in legno, già completo di strato isolante termo-acustico. In questi casi la tipologia frequente è quella della copertura ventilata che, oltre alla tenuta termica e acustica, aggiunge anche la durata nel tempo della struttura, grazie alla presenza di un’intercapedine di aria.
CON LA FACCIATA VENTILATA È un “rivestimento stratificato esterno” che viene distanziato dalla muratura perimetrale per favorire la ventilazione naturale: crea un’intercapedine vuota tra se stesso e il muro esterno della casa, nella quale circola l’aria. Questo movimento a “effetto camino” favorisce il risparmio energetico. In più, la presenza del flusso d’aria continuo, che con il suo movimento ascensionale percorre l’intercapedine, agevola anche un buona coibentazione acustica.
CON LE FINESTRE A PIÙ VETRI La parte vetrata del serramento è quella che fa davvero la differenza. L’abbinamento di più lastre di vetro – due, tre, quattro, di solito con spessore differente e protette da pellicole di materiale plastico trasparente, ad alta attenuazione acustica – permette alla finestra di fornire una buona barriera contro i suoni. Perché l’isolamento acustico sia proprio efficace, è fondamentale che lo spazio tra le varie lastre sia riempito con gas (argon o krypton). Da non trascurare poi le guarnizioni, minimo 3: in genere in EPDM o in pvc hanno una buona tenuta.
Installazione serramenti a regola d’arte
Un buon serramento deve la sua prestazione anche alla fase di montaggio. Occorre evitare, infatti, che durante la posa venga favorita la formazione di ponti acustici: è necessario isolare bene i giunti e tutti i punti di contatto con la muratura, in modo che non ci siano spazi vuoti, né discontinuità.
Coibentare l’intercapedine
In alcune tipologie di edifici, nelle pareti perimetrali è presente un’intercapedine. Questo spazio può essere sfruttato per aggiungere la coibentazione. Esistono, infatti, isolanti in formulazioni particolari che possono essere introdotti per insufflaggio. I vantaggi sono diversi: intervento poco invasivo e quindi non eccessivamente oneroso, nessuna riduzione dello spazio interno all’abitazione.
Cassonetto per la tenuta ai rumori
Il cassonetto è un elemento che richiede una cura particolare affinché si eliminino completamente ponti termici, spifferi e rumori. Con prodotti ad hoc e facili da posare, il problema si risolve in poco tempo e in modo efficace, grazie ai kit di posa e ai sistemi di aggancio a click. Sono spesso realizzati su misura, per evitare errori di montaggio e, solitamente, non sono vincolati alla sostituzione del serramento.
Risolvere il problema dei rumori dall’interno
Si propagano attraverso le pareti interne: sono fastidi che affliggono molti condomini di appartamenti adiacenti. Oltre che per trasmissione diretta tramite i muri, l’energia sonora si diffonde anche per fiancheggiamento, attraverso gli elementi laterali, facendo vibrare l’intera struttura
SE SONO DA COSTRUIRE Ormai esistono sistemi costruttivi compositi che prevedono già lo strato di coibentazione, in maniera e formulazione diverse secondo il prodotto utilizzato per le tramezzature: lana di roccia, lana di vetro, poliuretano, fibra di legno. Se si utilizzano sistemi a secco, oggi sempre più diffusi, si ricorre solitamente a pareti stratificate in cartongesso, da comporre in cantiere, sorrette da una struttura metallica centrale. E l’isolante è in mezzo, di tipo e con spessore secondo il parere di un tecnico che, di volta in volta, valuta la soluzione idonea. Ci sono poi elementi in calcestruzzo alleggerito fonoisolanti che si posano a incastro e hanno un’intercapedine interna che, di fila in fila, viene riempita in opera con isolante in schiuma. E, infine, ma l’elenco potrebbe allungarsi data la varietà di materiali, si possono utilizzare mattoni forati a doppio corso, dove l’isolante viene posato nello spazio interstiziale. Tutto dipende dalla tecnica costruttiva impiegata, dallo spazio disponibile, da eventuali altre performance richieste. Ma l’ideale sarebbe che le tramezzature, oltre che ben coibentate, fossero anche desolidarizzate dal solaio sottostante: “staccate” cioè dalla ripartizione orizzontale, con isolante alla base del muro
QUELLI ESISTENTI Se ne aumenta la capacità isolante con una controparete, sfruttando la tecnologia a secco: alla muratura si applica il materiale fonoisolante (meglio in materassini che sono più agili da posare), tramite una struttura metallica che serve anche a reggere il tamponamento formato da pannelli di cartongesso (che possono essere di tipo diverso secondo i produttori). Esistono anche prodotti già assemblati (con isolante già accoppiato alla lastra di cartongesso) che si posano al muro da coibentare (raschiandone la superficie per favorire l’adesione) tramite malta – perlopiù a base di gesso e di consistenza fluida. Entrambe le soluzioni differiscono di poco e sfruttano lo stesso principio. Possono essere utilizzate su entrambi i lati della parete. Addirittura esistono nella versione per soffitto. Per migliorare ulteriormente l’indice di valutazione del potere fonoisolante, talvolta si possono applicare doppie lastre. Si tratta dunque di una tecnologia stratificata a secco che fornisce una soluzione “immediata” e che permette di risolvere in modo locale il problema dei rumori, anche quelli ambientali (provenienti cioè dall’esterno). Ma con tempi e costi differenti rispetto a un intervento dall’esterno sull’intero involucro edilizio. E i risultati sono comunque rilevanti: un iniziale potere fonoisolante di 38,5 dB del muro può arrivare a 53,5 dB con l’aggiunta di una controparete idonea
L’intonaco speciale Una buona prestazione che offre correzione acustica è fornita da particolari intonaci, per interni ed esterni, a base di calce, gesso, sughero e argilla e vari componenti, secondo le diverse formulazioni. Hanno la capacità di abbassare il livello di rumorosità. Si applicano con macchina intonacatrice.
Come attutire e far assorbire i rumori?
Come evitare i rumori “impattivi”, provocati da calpestio e caduta di oggetti? Poiché i solai sono tradizionalmente realizzati in latero-cemento, massicci e rigidi, non sopportano le sollecitazioni dinamiche senza provocare vibrazioni e conseguenti suoni. La soluzione allora sta nel separare massetto e solaio.
Soluzione: separando massetto e solaio
Questo significa fare in modo che il massetto (lo strato su cui viene posato il rivestimento in piastrelle, parquet, ecc.) risulti meccanicamente “disaccoppiato” dal solaio strutturale sottostante. E per fare ciò occorre interporre uno strato continuo di materiale speciale, ovvero smorzante, in grado di dissipare le vibrazioni prodotte all’estradosso del divisorio orizzontale.
Il pavimento quindi risulta indipendente e, vibrando, non produce rumore non avendo più alcun punto di contatto con la soletta. Per evitare le trasmissioni laterali, serve aggiungere una fascia di materiale resiliente anche perimetralmente lungo i muri, fino alla quota del pavimento finito (completo di rivestimento).
Isolare acusticamente il pavimento
Un intervento semplice da mettere in atto è posare direttamente sul massetto, prima della finitura del pavimento (ma anche su un rivestimento esistente), un materassino fonoassorbente anticalpestìo. Questo è in grado di ridurre l’intensità acustica e di svolgere anche un’azione disaccoppiante tra gli strati orizzontali… Da non sottovalutare poi la capacità di annullare le tensioni che si possono creare tra malta e piastrella, che spesso portano alla rottura del rivestimento. Esistono con composizioni differenti, ma tutti i tipi sono accomunati dalla flessibilità, che permette di tagliarli in opera. Si fissano, in genere con collante per piastrelle.
Coibentare con un rivestimento sopraelevato
Isolare proteggere anche il soffitto
Se il rumore proviene dal piano superiore, bisogna assorbire le onde acustiche che si propagano dal soffitto. Buone prestazioni sono fornite dai controsoffitti con pannelli isolanti (per esempio in gesso, fibra di vetro, vermiculite, idrofuganti e farina di legno ), oggi sempre più utilizzati perché performanti e applicabili facilmente. Si incollano direttamente al plafone o si inseriscono in una orditura metallica
Attutire i rumori degli impianti
Quelli più molesti sono prodotti dai circuiti idrosanitari del bagno. Il problema è dovuto a una errata progettazione e al conseguente posizionamento sbagliato delle tubazioni. Spesso concorrono anche una superficiale esecuzione dei lavori e l’utilizzo di materiali inappropriati
Progettare bene e scegliere prodotti adatti all’insonorizzazione
L’insonorizzazione degli impianti, insieme alla collocazione delle tubature, è uno degli aspetti più delicati nella progettazione della stanza da bagno. Che, però, un buon progettista è tenuto a conoscere e a eseguire a regola d’arte. Per isolare acusticamente il bagno, quindi, si deve operare su due fronti, per raggiungere un doppio obiettivo: ridurre le fonti sonore e ridurre la trasmissione diretta dei rumori.
Cause principali dei rumori degli impianti
Per le tubazioni di scarico si fa distinzione tra rumori causati dalla caduta, dall’urto e dal deflusso delle acque di scarico
- Da caduta Sono causati dall’acqua che cade verso il basso all’interno di un tubo.
- Da urto Sono provocati dall’impatto dell’acqua sui cambiamenti di direzione dell’impianto. L’energia cinetica viene parzialmente trasformata in energia acustica: l’acqua perde velocità e dopo l’impatto il suo scorrimento è decisamente più lento.
- Da deflusso Si propagano a seguito dello scorrimento dell’acqua nella tubazione orizzontale. L’acqua defluisce in modo silenzioso lungo la parete interna del tubo, un movimento impercettibile che viene disturbato dalla presenza di cambiamenti di direzione della condotta.
PER UN BUON RISULTATO: Dare priorità all’isolamento acustico, concentrare i locali sanitari, collocaregli impianti in vani tecnici, assicurarsi il controllo costante del direttoredei lavori su progettazione ed esecuzione dei lavori.
Per i bagni, il massetto che attutisce
Nei bagni è sempre consigliabile realizzare un sottofondo termoacustico sopra il solaio strutturale e prima del massetto. In questo modo l’impiantistica viene inglobata e insonorizzata. Esistono specifici impasti cementizi alleggeriti, come quelli con cemento e perlite espansa, che non gravano sulla struttura e quindi si possono applicare in spessori anche elevati.
Evitare i gorgoglii dell’impianto
Per eliminare i rumori fastidiosi che provengono dallo scarico del lavabo durante il deflusso dell’acqua occorre fare entrare aria. Ci sono valvole automatiche speciali che si installano in corrispondenza dell’ultimo tratto dello scarico (quindi prima dell’entrata di questo nel muro) e vanno collegate al sifone.
Per avere sanitari silenziosi
Specifiche cassette di risciacquo a incasso riducono i rumori generati dalla caduta dell’acqua, ma anche quelli prodotti quando il liquido nella cassetta viene ripristinato, grazie allo speciale rubinetto di carico a galleggiante. E, per avere ancora un maggiore abbattimento dei livelli di rumore creati negli impianti di scarico, ci sono i sistemi insonorizzati ad innesto.
I consigli degli esperti per limitare i rumori degli impianti
Il rumore causato dalle condutture degli impianti sanitari si propaga principalmente attraverso i ponti acustici che collegano i tubi e la struttura dell’edificio.
- Per questo motivo gli esperti consigliano prodotti specifici che permettono di “disaccoppiare” tubi e raccordi dall’involucro edilizio.
- Tra le soluzioni più efficaci: speciali braccialetti per tubi dotati di inserto disaccoppiante in gomma, ma anche guaine da applicare sulle condotte nei punti di passaggio attraverso pareti e solette.
- Gli esperti consigliano anche di evitare il fissaggio degli scarichi su tutte quelle pareti che separano locali a uso abitativo, come soggiorni o camere da letto.
- Viene inoltre ribadita la particolare attenzione da riservare alle installazioni che prevedono la posa di tubi e condotte all’interno di cavedi e vani tecnici. In questi casi, l’impiego di materassini fonoassorbenti in lana minerale, con uno spessore di 3 cm, nelle pareti interne del cavedio permette di bloccare l’aumento del rumore.
- L’aggiunta di un materassino fonoassorbente è utile anche per separare il vaso in ceramica dalla parete, attenuando la trasmissione del rumore alla struttura.
- Bussole in gomma separano inoltre il corpo della ceramica dai bulloni di fissaggio.
- Per l’installazione di sanitari su pareti di cartongesso, la soluzione ideale è un telaio universale per costruzioni a secco. Un sistema estremamente efficace per limitare la trasmissione diretta del suono attraverso la struttura perché separa meccanicamente le pareti divisorie. La parete leggera in cartongesso infatti, è separata da quella principale in muratura da un nastro disaccoppiante che viene applicato tra i binari della struttura portante dei pannelli e il resto dell’edificio.