Mancano pochi giorni all’inaugurazione di Marmomac (www.marmomac.com) il Salone internazionale dedicato al marmo e alla pietra naturale per l’architettura e il design, in programma alla Fiera di Verona dal 27 al 30 settembre. Proprio in occasione di questa 52° edizione dell’evento, il gruppo Margraf (www.margraf.it) – l’azienda vicentina che dal 1906 è un punto di riferimento nella lavorazione del marmo – apre il polo logistico di Gambellara, in provincia di Vicenza: una grandissima esposizione di marmo, con 50.000 lastre di materiali diversi che, oltre ai marmi, includono i graniti e altre pietre naturali, ma anche di materiali tecnici. Si chiama “Città dell’eccellenza” ed è destinata a diventare un punto di riferimento per gli operatori del settore, gli architetti e i progettisti che nelle loro opere puntano sulle infinite potenzialità del marmo.
La storia di Margraf è strettamente legata alle cave che si trovano nel Veneto, e dalle quali vengono estratti, da oltre cento anni, marmi pregiati quali la Pietra Ducale, il Lipica Unito e Fiorito, il Repen, il Botticino, il Fior di crema, il Bianco Venezia e altri ancora. Tutti materiali che hanno avuto un ruolo importante nella realizzazione di tanti architetture d’autore in tutto il mondo.
Scopriamone allora una da vicino una, di queste opere nelle quali il marmo di Margraf è protagonista: nella nuova sede espositiva di Gambellara è stato realizzato su progetto del designer Raffaello Galiotto un arco parabolico scanalato alto 12 metri, denominato “Arcolito”. La materia prima impiegata è il marmo Fior di Pesco Carnico. Un’architettura monumentale, progettata a computer grazie a software avanzati, reinterpreta il tradizionale concetto di arco, permettendo di testare nuove e inedite potenzialità del marmo come materiale costruttivo.
Il marmo esprime però le sue caratteristiche tecniche e la sua valenza estetica di forte impatto scenografico anche attraverso architetture più tradizionali: di recente costruzione è “La Petite Afrique”, edificio di 11 piani a Montecarlo, nel Principato di Monaco, progettato dall’architetto brasiliano Isay Weinfeld.
I terrazzi sono rivestiti in Travertino Romano Classico, lavorato da Margraf; e due diversi tipi di marmi, Bronzite e Gascogne, sono protagonisti della facciata esterna.
Un materiale che non si finisce mai di riscoprire nelle sue infinite forme, tipologie e lavorazioni; e non dimentichiamo che al di là delle grande opere architettoniche
il marmo è sempre attuale – tanto più negli ultimi anni – anche per utilizzi residenziali, in piccoli e grandi spazi, in particolare per le pavimentazioni e i rivestimenti di ambienti classici, ma anche di impronta più contemporanea.