Nuova casa NZEB, a consumo energetico quasi zero, in Puglia

Tra gli ancora pochi esempi italiani, questa casa NZEB pugliese è un esempio di attenzione progettuale, ambientale, abitativa.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 13/09/2022Aggiornato il 13/09/2022
Casa NZEB a Monopoli

A Monopoli, in Puglia, una famiglia ha commissionato una casa NZEB, ovvero a consumo energetico pari quasi allo zero (Nearly Zero Energy Building). Una scelta quasi pionieristica nel nostro paese, in cui si contano ancora pochi esempi di edifici così virtuosi, che tuttavia, come in questo caso, non esclude la possibilità di fare riferimento anche a stilemi della tradizione locale.

Cosa si intende per casa NZEB?

L’acronimo NZEB riassume la definizione inglese Nearly Zero Energy Building, ovvero edificio a energia quasi pari allo zero. Parametro obbligatorio dal 2021 anche nel nostro paese per tutte le nuove costruzioni, si basa su principi progettuali e costruttivi sostenibili e bioclimatici, capaci di ridurre al minimo il consumo energetico dell’organismo architettonico. Una casa NZEB è dunque  inserita armoniosamente nel contesto, correttamente orientata e isolata nell’involucro, studiata per sfruttare al meglio le risorse energetiche naturali, con impianti avanzati alimentati solo da fonti rinnovabili. Il tutto al fine di ottenere una abitazione altamente confortevole ma dal ridottissimo impegno economico per il suo funzionamento.

Caratteristiche della casa a Monopoli

La casa NZEB pugliese, progettata dallo Studio NGArchitetti, fonde modalità costruttive locali derivate dalla tradizione e scelte, sia stilistiche sia tecniche, dichiaratamente contemporanee. Tra le  ancora poche case di questo tipo realizzate nel nostro paese, focalizza le sue prestazioni sulla sensibilità ecologica dei committenti e dei progettisti, ottimizzando luminosità, ventilazione naturale, rifornimento energetico.

La copertura più alta è a falda unica inclinata e integra pannelli fotovoltaici e solari-termici, per la produzione rispettivamente di energia elettrica e di acqua calda sanitaria. Grazie all’energia solare la pompa di calore che gestisce riscaldamento, raffrescamento e acqua calda aggiuntiva può funzionare per tre mesi all’anno senza alcuna spesa in bolletta. Tutti gli impianti della casa sono di conseguenza elettrici – il gas non è stata una opzione possibile per i proprietari –, incluso il piano cottura della cucina a induzione.

L’involucro architettonico esterno, realizzato con tamponamenti di blocchi di eco-laterizio isolante finiti ad intonaco silossanico traspirante, è volutamente candido, per ridurre l’effetto dell’irraggiamento estivo negli ambienti interni. Allo stesso modo aggetti e pergolato sono studiati per funzionare da schermature e aumentare l’ombreggiamento nei mesi più caldi, favorendo al contrario il passaggio dei raggi solari durante l’inverno, quando il sole è più basso all’orizzonte.   

Le aperture, disposte secondo criteri e orientamenti bioclimatici, favoriscono illuminazione e ventilazione naturali, contribuendo al comfort interno. Lo spazio abitativo della casa è di chiaro stampo moderno, contraddistinto dal medesimo candore della struttura architettonica. L’insieme viene riscaldato però da alcune finiture lignee e da arredi d’antiquariato.

Casa NZEB, serramento Oknoplast

Serramenti di pvc a triplo vetro-camera di Oknoplast

Gli infissi della casa NZEB pugliese sono HST e Prolux Evolution di Oknoplast, di pvc a triplo vetro-camera, che garantiscono una classe energetica A4 (superiore a quella minima necessaria per il titolo di Nearly Zero Energy Building). Si tratta di sistemi fluidi e silenziosi nella movimentazione, dalle elevate prestazioni di isolamento termo-acustico, capaci di garantire fino al 22% in più di luminosità rispetto a una qualsiasi finestra di pvc. Inoltre, questo materiale (piacevole al tatto e non necessitante troppa manutenzione nel tempo) è stato scelto dai progettisti perché 100% vergine e totalmente riciclabile, atossico e privo di composti volatili nocivi per la salute umana. http://www.oknoplast.it

Differenza tra casa NZEB e casa passiva

Innanzitutto il concetto di casa NZEB è più recente, mentre quello di casa passiva risale già a qualche decennio fa. Perciò questa seconda tipologia ha degli standard assodati ben precisi da rispettare per ottenere la definizione e di conseguenza la certificazione valida internazionalmente (Passivhaus o CasaClima). Una casa passiva assicura il comfort massimizzando l’efficienza energetica dell’insieme, sfruttando soprattutto gli apporti (appunto passivi) dell’irraggiamento solare, del calore emesso dagli apparecchi e dagli abitanti. Tutto parte da una progettazione oculata – l’isolamento dell’involucro deve essere ad elevate prestazioni –, che esclude gli impianti tradizionali di riscaldamento e di raffrescamento degli ambienti, a parte un sistema di ventilazione meccanica controllata a recupero energetico. Con l’obiettivo di ottenere un edificio del tutto autosufficiente ma confortevole (con consumi inferiori ai 15 kWh annui per lo standard Passivhaus, ai 10 kWh annui per CasaClima).

Una casa NZEB, pur sfruttando esclusivamente fonti rinnovabili, non deve obbligatoriamente essere del tutto indipendente dal punto di vista energetico. L’apporto può infatti arrivare anche dall’esterno, ad esempio da un impianto urbano di teleriscaldamento. Basta che il bilancio finale tra energia consumata e prodotta in modo sostenibile sia appunto pari quasi allo zero. Pertanto l’involucro architettonico non ha più l’importanza di quello di un modello passivo, poiché la legislazione europea attuale (da recepire da parte di ogni singolo stato) si focalizza soprattutto genericamente sul ridotto impatto ambientale e sull’elevata capacità energetica.

Progetto: Studio NGarchitetti http://www.ngarchitetti.it

Foto della casa NZEB in Puglia

  • Casa NZEB a Monopoli
  • Casa NZEB, patio
  • Casa NZEB, soggiorno
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  • Casa NZEB, bagno con vasca
  • Casa NZEB, bagno con doccia
  • Casa NZEB, bagno di servizio
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