Rendere un ambiente interrato abitabile può essere una sfida non da poco, che a Castelfranco Veneto è stata brillantemente risolta dall’architetto Gilberto Toneguzzi. La committenza (di categoria professionale, vale a dire una agenzia di comunicazione) chiedeva infatti di recuperare una serie di ambienti inutilizzati, situati sotto al livello del terreno e già collegati agli uffici principali da una scala, per ricavarne una sala posa e video indipendente, due sale riunioni, un’area relax e un magazzino.
Quando un interrato (o un seminterrato) è abitabile?
Le norme relative recupero dei seminterrati o degli interrati sono praticamente le stesse di quelle delle abitazioni sopra il livello stradale. Sono le opere di soddisfacimento a tali normative che generalmente risultano più complesse, proprio per via della posizione sotterranea, che il più delle volte determina una insalubrità generale dei locali. Presenza di umidità, mancanza di luce naturale e insufficienza di aerazione sono infatti i primi vincoli da risolvere, unitamente al deposito presso gli uffici comunali competenti di una pratica edilizia ad hoc – permesso di costruire o scia – a seconda che gli ambienti siano o meno già collegati e identificati dal punto di vista della destinazione d’uso nella scheda catastale dell’immobile, oltre che se si intenda o no cambiarne la destinazione d’uso.
Il soddisfacimento delle normative – soprattutto in tema di altezza minima dei locali e di rapporti di aerolluminazione – è obbligatorio in ambito residenziale ed è per questo che spesso, nonostante le deroghe di alcuni regolamenti edilizi locali, rendere abitabile un interrato o un seminterrato non significa automaticamente trasformarlo in una o più camere aggiuntive. Ma farlo magari diventare un locale di servizio (lavanderia, ripostiglio, bagno) di pertinenza all’abitazione.
Una operazione più semplice per il settore commerciale o terziario, come in questo caso, poiché una permanenza solo a scopo lavorativo permette di ovviare ai vincoli architettonico-ambientali con soluzioni tecniche, come ad esempio la realizzazione (se possibile) di bocche di lupo o l’installazione di impianti per la ventilazione meccanica.
Uno spazio sotterraneo ma luminoso
Il progetto è stato condiviso fin dalle fasi iniziali con il titolare e soprattutto i dipendenti dell’attività, per analizzare richieste ed esigenze di tutti. Collocare uno spazio di lavoro in un interrato, pur abitabile, può risultare infatti molte volte psicologicamente difficile, data la concezione generalizzata che i locali nel sottosuolo siano sempre angusti e secondari.
Si è così prediletta l’attenzione per l’illuminazione, sia naturale – proveniente dal vano della scala di collegamento – sia soprattutto artificiale, e per la trasparenza dei volumi, al fine di conferire all’interrato una qualità spaziale pari a quella degli uffici al piano terra.
Le sale riunioni sono definite da pareti vetrate a tutta altezza, che aprono le prospettive visive all’intera superficie senza divisioni nette.
I vani tecnici (bagno, ripostiglio, locale server, sala video, magazzino) sono mimetizzati invece da pareti candide, in cui sono inserite sia porte a battente complanari, con originale maniglia in tinta senza nottolino, sia serramenti scorrevoli di larghezza fuori standard (sistemi Syntesis Line scorrevole o a battente e il battiscopa Delta di ECLISSE). L’effetto finale è così quello di una ampia superficie lineare, priva di interruzioni se non le esili fessure che rivelano la presenza del serramento.
Il nuovo controsoffitto fono-assorbente cela lungo il perimetro architettonico una serie di apparecchi luminosi, integrati nel resto dello spazio da sistemi a incasso o a sospensione flessibili e multifunzionali.
Luce, bianco, vetro trasparente rendono l’atmosfera accogliente e piacevole, oltre che funzionale al tipo di attività svolte. In tal modo la trasformazione dell’interrato in abitabile fonde i due livelli dell’agenzia di comunicazione quasi senza soluzione di continuità, dando ai clienti – che possono utilizzare anche un ascensore interno – la percezione di un insieme fluido e indistinto.
Fasi di cantiere e realizzazione dell’interrato ristrutturato
