Contenuti trattati
I garage fuori terra – e i loro portoni – sono ormai costruiti come fossero vere e proprie case in miniatura perché devono assicurare tenuta statica, resistenza al fuoco, praticità d’uso: pareti con alte prestazioni tecniche (ma a spessore minimo per garantire, a parità di ingombro esterno, più spazio all’interno), copertura (piana o a falde a bassa pendenza – max 10%) dotata di sistema per lo smaltimento delle acque meteoriche, finiture di qualità. Perfettamente integrato con l’estetica della casa cui è abbinato, il garage è un plus – anche dal punto di vista del valore commerciale – da considerare in termini di riqualificazione, a cui miglioramenti tecnici e di livello di comfort possono solo giovare senza perdere di vista la funzione principale, che è quella di proteggere – a 360 gradi – l’automobile (o qualsiasi altro mezzo di trasporto privato): ed ecco, dunque, che anche i sistemi di sicurezza e antieffrazione entrano in gioco a pieno titolo.
Porte garage: come sceglierle
Qualità, sicurezza (sotto più punti di vista) ed estetica sono le caratteristiche principali che devono guidare nella scelta del portone per il garage. Tanti i fattori da considerare, a partire dallo spazio disponibile e dal tipo di apertura, senza trascurare il materiale e la sua finitura, oltre all’eventuale dotazione di accessori come la porta pedonale integrata, le griglie di aerazione od oblò, l’automazione, che può essere prevista su tutti i modelli
Modalità di apertura
Le modalità di apertura più usate sono quelli basculanti e quelli sezionali, ma per qualcuno sono più pratiche le serrande e le aperture particolari. Come per esempio quelle a libro, con l’anta che si ripiega su se stessa, usate soprattutto in contesti industriali. O come i modelli a doppia anta che si aprono a battente verso l’esterno; oggi non più molto utilizzati ad eccezione degli edifici dei centri storici o per case private che dispongono di ampio spazio.
Box porta basculante
Si aprono a compasso, con un’anta unica che viene sollevata verso l’esterno, grazie a montanti-guida fissati ai lati del vano porta. Un sistema di bilanciamento a contrappesi consente all’anta di ruotare su perni laterali e, ad apertura totale, questa rimane parallela al soffitto, sporgendo, tutta o in parte, all’esterno. Ecco perché, rispetto ad altri sistemi, il meccanismo basculante, per quanto pratico oltre che di grande impatto estetico, necessita di maggiore spazio. Molti modelli sono dotati di guarnizioni perimetrali salvadita tra porta e telaio.
Porte Box sezionali
Sono modelli snodati: il pannello è composto da sezioni orizzontali che scorrono verso l’alto su apposite guide, allineandosi al soffitto, all’interno del box. Ciò è possibile grazie a rotelle laterali di scorrimento che si muovono su guide verticali. Questo tipo di portone, una volta aperto, si nasconde completamente, lasciando massima fruibilità e spazio di manovra, offrendo in più la possibilità di arrivare con l’automobile proprio davanti al box. Meno diffusi, ma talvolta risolutivi sono i sezionali che scorrono in orizzontale, a ridosso di una parete del box.
Box con porta a serranda
Avvolgibile, ha il pannello composto da profili orizzontali agganciati tra loro, che si arrotola intorno a un rullo, integrato nel meccanismo stesso dell’apertura, posto sul bordo superiore del vano porta. Si tratta di una soluzione che risolve diversi problemi di spazio, non ingombra e lascia libero sia il soffitto sia lo spazio davanti. Richiede in genere una superficie d’apertura compresa tra 8 e 16 mq. Esiste in tre versioni, a cassonetto, a bandiera, a soffitto, secondo la modalità di avvolgimento.
I materiali per le porte del box
Quelli più utilizzati per i portoni dei garage sono lamiera d’acciaio, acciaio e legno che, lavorati o stratificati, garantiscono resistenza e durata. I primi due possono essere impiegati per l’intera porta (a uno o doppio strato) o solo per un’anima interna (come rinforzo). Molte le varianti per la finitura; alcune, come quelle che riproducono fedelmente l’effetto legno o il moderno effetto metallico, sono particolarmente resistenti ai raggi UV. Anche il legno può essere utilizzato in maniera differente, magari solo come impiallacciatura. Tutto dipende dal modello e dalle tecniche costruttive utilizzate dal produttore. Spesso è previsto uno strato di isolamento interno, in genere schiuma di poliuretano.
Legno
Il legno garantisce anche ai portoni per garage eleganza e solidità. è sempre trattato con impregnanti protettivi, o pellicole, per mantenere nel tempo il proprio aspetto. Ampia, in genere, la gamma di finiture ed essenze, con pannello liscio, a doghe orizzontali, verticali o inclinate, oppure con disegni particolari o specchiature a formare vari effetti.
Metallo
Sempre trattati contro la corrosione e protetti con vernici o pellicole, sono disponibili in diverse finiture e colorazioni (anche effetto legno), per favorire l’integrazione estetica con ogni tipo di edificio. Per le serrande in particolare, il materiale privilegiato è l’alluminio, che offre un pratico avvolgimento. Può essere coibentato termicamente.
Sicurezza d’uso
Alcuni dispositivi sono indispensabili per garantire la sicurezza dei portoni. In particolare deve esserci il dispositivo anticaduta, contro la chiusura accidentale dell’anta mobile. In una porta basculante tale dispositivo agisce sulle funi di sospensione e bilanciamento. In una sezionale, sulle molle di torsione dell’albero.
● Le porte motorizzate devono essere prive di parti in movimento non protette fino a un’altezza di 2,5 metri, soprattutto all’interno, dove in genere sono collocate.
● Devono essere rispettati gli spazi minimi di sicurezza fra le parti in movimento, ad esempio fra l’anta mobile ed il telaio di una porta basculante, e deve esserci una protezione in gomma fra i bordi di queste parti per evitare tagli o lacerazioni.
Se è motorizzato
Gli spazi minimi di sicurezza devono essere garantiti anche negli elementi meccanici che collegano il motore alla porta. E questo deve essere dotato di limitatore delle forze, il dispositivo che ne permette il fermo, interrompendo e invertendo il movimento in presenza di un ostacolo.
● Una volta raggiunto il fine corsa in apertura o chiusura, la porta deve rimanere in posizione, stabile, senza costituire un pericolo. E deve resistere al carico di vento per la quale è stata progettata (e testata).
● In caso di mancanza di energia elettrica o di rottura del motore, quest’ultimo deve essere disinseribile in modo che la porta possa essere azionata manualmente.
Resistenza ai tentativi di furto
Alcuni modelli di portoni per garage sono particolarmente strutturati e accessoriati con dispositivi di sicurezza contro i furti.
Per esempio, dal punto di vista strutturale, punti di rinforzo sul perimetro e profili orizzontali inseriti nel pannello migliorano robustezza e stabilità del serramento.
Tra le dotazioni spesso presenti c’è il sistema antisollevamento che prevede il blocco del portone quando questo è chiuso. Un accorgimento da non trascurare perché può prolungare il tempo del tentativo di scasso e, magari, far desistere.
Fondamentale è la serratura antieffrazione dei portoni; alcuni hanno più punti di chiusura (anche 5) e/o una costa continua che protegge il lato delle cerniere contro le prove di scardinamento. In quest’ottica è importante anche l’aggancio del serramento al muro del box, tramite il telaio.
Per verificare la resistenza ai tentativi di scasso dei portoni si fa riferimento alla norma UNI ENV 1627, che individua 6 classi di resistenza in base a prove di effrazione, di grado crescente. classe RC 1: significa che il portone resiste ai tentativi di forzatura eseguiti con urti, spallate, sollevamento e strappo; classe RC 2: resiste ad attrezzi semplici, come cacciaviti, tenaglie, cunei; classe RC 3: resiste a cacciavite e piede di porco; classe RC 4: resiste a seghe, martelli, accette, scalpelli e trapani portatili a batteria; classe RC 5: resiste a scassinatori esperti, organizzati e con molto tempo a disposizione che utilizzano anche attrezzi elettrici; classe RC 6: resiste ad attrezzi elettrici potenti.