Controsoffitto multifunzione: contiene oggetti e impianti, alloggia luci, definisce volumi diversi

Estetica o esigenza funzionale? Il controsoffitto è un ribassamento che può avere tantissimi scopi, a seconda dei quali può essere realizzato in modi diversi. I nostri esperti ti spiegano quale scegliere in base alle necessità. Prima di tutto portante o no? E in più un progetto illuminotecnico, accuratamente studiato, che basa il suo effetto sull'utilizzo di fonti luminose differenti, inserite nel controsoffitto.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 30/05/2017 Aggiornato il 30/05/2017
controsoffitto con luci

Sono tante le possibili funzioni di un controsoffitto. A seconda del tipo di ribassamento che si sceglie, si potrà infatti isolare, contenere, definire una zona… Ma qual è il tipo indicato per ognuna di queste possibilità? 

Ridurre l’altezza del soffitto negli ambienti con una struttura sospesa offre vantaggi in situazioni diverse, trattandosi di una soluzione architettonica che somma più funzioni, versatile e facile da realizzare. Un controsoffitto è infatti la risposta a esigenze differenti. In più, può essere realizzato con varie tecniche di costruzione e materiali, secondo l’utilizzo e le situazioni, e può avere forme e dimensioni differenti. Ecco che cosa consigliano i nostri esperti per rispondere alle varie esigenze.

controsoffitto

1) Esigenze estetiche
L’aggiunta di un controsoffitto, che può avere forme diverse, anche curve, permette di articolare un ambiente con buoni risultati estetici e, modificandone le dimensioni, anche di migliorarne la percezione. Con soluzioni di questo tipo si riescono a ottenere molteplici effetti ottici, anche associati ad aspetti funzionali. In questi casi solitamente si utilizzano le lastre di cartongesso normale, applicate al plafone tramite una struttura a telaio (di metallo o legno, come specificato in seguito) e da rifinire come si desidera. Mentre la distanza dal soffitto dipende dall’effetto che si vuole ottenere e dall’altezza disponibile, considerando che può essere ridotta a 210 cm solo negli ambienti di servizio e nelle zone di passaggio.

  • Frammentare
    Se la controsoffittatura ha altezza variabile lungo il suo sviluppo oppure è formata da elementi singoli che ne interrompono la continuità, come per esempio isole sospese, si ottiene il risultato di sezionare visivamente una lunghezza eccessiva, che così appare ridotta perché suddivisa in porzioni. Lo stesso effetto si può avere anche con un elemento unico dalle dimensioni costanti ma curvilineo o con andamento sinuoso.
  • Riproporzionare
    L’abbassamento del plafone è un rimedio per armonizzare volumi troppo alti e stretti o anche quelli molto piccoli. In quest’ultimo caso, una forma a volta aiuta ad ampliare la prospettiva.
  • Definire
    La costruzione di un controsoffitto in una porzione di ambiente aiuta a individuare due aree diverse nello stesso spazio: per esempio, in una zona giorno polifunzionale si riesce a dividere la cucina dal pranzo o l’angolo studio dal salotto.
  • Uniformare
    Per avere la percezione di continuità tra zone diverse di una stessa stanza si può considerare il soffitto come elemento di raccordo. In questo caso sarà utile un ribassamento composto da un elemento unico che collega le aree: si riduce a livello percettivo la distanza che le separa e le si mette in comunicazione diretta.
  • Valorizzare
    Grazie a una struttura sospesa si possono realizzare punti attenzionali molto gradevoli, per esempio valorizzando nicchie o realizzando trabeazioni con pilastri o colonne esistenti. In più, un controsoffitto può essere tinteggiato con un colore diverso rispetto a quello dato alle pareti: un modo per evidenziarne la presenza, sottolineando carattere e funzione, e per aggiungere note cromatiche in un ambiente.

2) Esigenze funzionali
Sotto l’aspetto funzionale, un controsoffitto offre molte possibilità, rispondendo a varie esigenze. Fra tutte, la necessità di sfruttare l’altezza per ricavare un vano sospeso da utilizzare per scopi differenti. Il materiale adatto, in questo caso dipende dalla funzione del controsoffitto.

  • Illuminare
    I controsoffitti sono la soluzione ideale per l’inserimento di fonti luminose di forme e generi diversi, qualunque sia la loro modalità di installazione, perché consentono di alloggiare perfettamente i corpi delle lampade e di nascondere invece i relativi cavi e i dispositivi elettrici, come i trasformatori. Si possono utilizzare faretti dicroici a incasso – la scelta più diffusa e consueta – tubi fluorescenti e led da applicare al centro, lungo i bordi della struttura, in corrispondenza di velette oppure in tagli realizzati appositamente. Prevedendo linee elettriche separate si riescono anche a mixare più tipologie. Per questa funzione ci si può orientare su lastre di cartongesso standard.

    controsoffitto

    Esempio di controsoffitto per l’inserimento di luci

  • Contenere
    Costruendo un’intercapedine portante nel controsoffitto si riesce a ricavare spazio in più. Rispetto ad altri utilizzi, in questo caso le dimensioni del vano sospeso sono maggiori: perché sia capiente servono almeno 50 cm. Anche il materiale di costruzione cambia, perché occorre realizzare una struttura portante: si ricorre a tavelle in laterizio o, più frequentemente, a lastre di cartongesso con struttura autoportante e adatta a reggere carichi (ovvero telaio molto fitto). In questi casi è sempre meglio rivolgersi a esperti, in grado di valutare il sistema migliore, più sicuro ed efficace.
  • Nascondere e decorare
    Una struttura applicata al soffitto è un rimedio efficace per coprire elementi strutturali della casa, quali travi in cemento e profili metallici del solaio. Inoltre può essere utilizzata anche per nascondere un difetto o un’irregolarità del plafone, a cui non è semplice porre rimedio a meno di un intervento costoso. In più, utilizzando pannelli specifici in genere in gesso – il controsoffitto può essere decorato con motivi e fregi orizzontali di grande impatto estetico.
  • Coibentare
    La costruzione di un ribassamento a soffitto permette di delimitare un’intercapedine orizzontale che, già di per sé, ha una funzione isolante. Per aumentarne l’effetto, nello spazio vuoto si possono aggiungere materiali specifici per la coibentazione termoacustica come pannelli di poliuretano espanso rigido, fibra di legno, lana di roccia, tutti isolanti che aumentano la prestazione tecnica del controsoffitto. Questa soluzione si può adottare per soffitti piani a qualsiasi livello e, se si tratta di sottotetti, anche per falde inclinate.
Come si costruisce un controsoffitto

Abbiamo visto che solitamente un controsoffitto si realizza a secco, con una struttura di sostegno che varia secondo l’ampiezza dell’intercapedine e il materiale di rivestimento. 

a) In cartongesso
È il sistema più utilizzato in assoluto, perché è a secco, rapido e versatile. Si utilizzano le lastre di questo materiale (che hanno varie dimensioni e spessore variabile), costituite da uno strato centrale di gesso racchiuso da superfici di cartone; semplici da tagliare a misura, anche in opera, si rifiniscono allo stesso modo della muratura. In realtà, le lastre sono di vario tipo e assolvono a compiti differenti: lastre di gessofibra per una particolare resistenza meccanica e agli urti; lastre in gesso arricchito con perlite e rinvestito con tessuto in fibra di vetro (per esempio Fireboard® di Knauf) per una elevata protezione al fuoco; lastre in cemento fibrorinforzato (come Aquapanel®Indoor/Outdoor) per controsoffitti ad altissime prestazioni di resistenza agli urti ed all’umidità. Sempre le lastre vanno agganciate a una struttura di supporto che può essere di due tipi:

  • Con profili di metallici
    Il sistema tradizionale prevede l’applicazione delle lastre di cartongesso a profili metallici (in acciaio zincato) utilizzando viti autoperforanti. Questi listelli, posti a intervalli di circa 60 cm (ma dipende dai casi e dalle prestazioni richieste), sono sorretti da una pendinatura fissata direttamente a soffitto, tramite tasselli a espansione, e dotata di molle di regolazione utili per ottenere una controsoffittatura in bolla. Dopo l’installazione si provvede a stuccare i giunti e, infine, a tinteggiare proprio come se si trattasse di un supporto murario.
  • Con travetti
    Le lastre di cartongesso possono essere fissate con chiodi anche a listelli in legno (in genere di 3×3 cm); a loro volta questi sono agganciati a un’orditura principale di travetti 4×8 cm, anche in questo caso l’intelaiatura è sospesa con pendini regolabili ancorati al soffitto.

b) In legno
In questo caso i pannelli del controsoffitto sono in legno, in genere tamburato perché è leggero, con la superficie all’estradosso, anche decorata a bugna o intarsiata, secondo il gusto. La struttura di sostegno può essere composta da profili metallici o da travetti in legno, indifferentemente, secondo la situazione e la funzione del ribassamento. In entrambe le versioni, solitamente tali supporti vengono fissati direttamente al plafone, ricavando un’intercapedine minima. Per vani maggiori si ricorre alla pendinatura.

c) Con intelaiatura
Il sistema è composto da una struttura a telaio formata da profili metallici e fissata a soffitto (direttamente o tramite pendinatura), nella quale vanno inseriti a incastro i pannelli. Questi possono essere di materiali differenti: autoportanti in lana di roccia rifiniti sul lato a vista, in legno – anche decorato – oppure in gesso alleggerito. Il risultato è una maglia metallica regolare che incornicia le singole lastre.

d) Modulare
Si utilizzano pannelli in alluminio, modulari, smontabili e verniciati esternamente. Grazie a profili nascosti si applicano a un’orditura metallica portante con un sistema a clips. La struttura viene poi rifinita con listelli perimetrali di copertura.

e) Sopra traverse in acciaio preverniciato
Il controsoffitto viene realizzato con pannelli speciali che si agganciano a scatto su traversine in acciaio preverniciato. Queste vengono fissate al soffitto mediante pendinatura rigida, formata da tondini in acciaio zincato e molle trapezoidali di regolazione e bloccaggio.

f) In fibra minerale
Le lastre di questo materiale, ignifughe, possono avere anche finitura decorata sul lato a vista. Vengono appoggiate su una struttura in acciaio preverniciato, composta da profili portanti e profili intermedi a T fissati al solaio tramite pendinatura regolabile.

controsoffitti

Posa di controsoffitto con telaio Knauf (www.knauf.it)

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Sistemi per controsoffitti di Knauf (www.knauf.it)

 

Controsoffitto con luci: illuminazione per ribassamenti e contropareti

Un controsoffitto può avere più funzioni: definire zone, riproporzionare ambienti troppo alti, diminuire la cubatura da riscaldare, contenere impianti per esempio di climatizzazione e di illuminazione.

Nella casa delle foto sotto, che potete vedere per intero cliccando qui, negli spazi aperti del living la realizzazione di controsoffittature parziali ha permesso di riproporzionare alcune zone, definendone meglio la funzione e dando una maggiore dinamicità a tutto l’ambiente, proprio grazie alle quote differenziate del plafone. Dal punto di vista impiantistico, queste strutture sono la base per la realizzazione di un progetto illuminotecnico accuratamente studiato e che basa il suo effetto sull’utilizzo di fonti luminose differenti

Il controsoffitto si articola in due blocchi distinti: il primo, in corrispondenza dell’ingresso e della cucina, ha uno sviluppo a elle; il secondo è un parallelepipedo che ribassa l’area relax e lettura di fronte alla finestra, vicino alla libreria a giorno a tutta parete.

controsoffitto con luci

Come è fatto il controsoffitto

I ribassamenti sono spessi solo 15 cm, sufficienti per installare i faretti e gli altri sistemi illuminanti e per nascondere i cavi all’interno del volume. Sopra la cucina, un particolare effetto è ottenuto distanziando di circa 10 cm il blocco del controsoffitto dalla parete laterale in modo da lasciare filtrare la luce nell’intercapedine.

Il controsoffitto nella zona tv

La parete perimetrale di fronte al divano è rinforzata da una struttura in cartongesso alla quale sono fissati lo schermo e un mobile sospeso. Questa controparete, evidenziata dalla tinteggiatura in bianco, in contrasto con il colore scuro del muro retrostante, ha spessore 6 cm ed è alta 210 cm. Oltre a dare maggiore dinamicità a quest’area del living, serve anche per alloggiare i cavi elettrici della tv e del sistema di illuminazione.

planimetria casa con controsoffitto

 

elementi presenti in casa: illuminazione, controsoffitto cartongesso, lampade

Clicca per vedere full screen il controsoffitto

Più tipologie di luci 

Per l’openspace della zona giorno, sviluppato a elle, è stato progettato un impianto illuminotecnico che, composto da più elementi, si basa in larga misura sulla presenza dei controsoffitti. I pannelli in cartongesso che costituiscono “l’involucro” dei ribassamenti sono infatti il supporto ideale per l’installazione di faretti, profili per sistemi a led, lampade in gesso e altri tipi di corpi illuminanti, senza lasciare – nella maggior parte dei casi – nulla a vista, a parte il fascio luminoso.

Come schematizzato più in dettaglio nella planimetria a sinistra, l’effetto luminoso dell’ambiente è giocato soprattutto sulla studiata alternanza di luci “a spot”, alimentate da fonti alogene, e di strisce continue, fluorescenti o a led. Le alogene permettono di ottenere una luce più forte e d’accento in alcuni punti chiave (attraverso la scelta ora di sospensioni, ora di faretti orientabili). Le strisce (“strip” o “nastri“) a led e i tubi fluorescenti producono invece un’illuminazione di sfondo, continua e diffusa.

Perché i led

Anche in questo progetto, come spesso accade nelle soluzioni illuminotecniche contemporanee, i led assumono un’importanza rilevante (anche attraverso il contrasto con l’abbinamento ad altre luci). Tra i vantaggi ci sono la loro durata praticamente illimitata (fino a 100.000 ore), i bassissimi consumi e la versatilità che a seconda della tipologia permettono di ottenere temperature di luce diverse.

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