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L’architetto Clara Bona ci guida virtualmente nel cantiere di un appartamento ristrutturato senza modifiche in pianta. Dopo il restyling del corridoio, di cui abbiamo già parlato, eccoci ora nella nuova cucina, dove è stata prevista una strategica demolizione di una parte di muro, che non modifica per nulla il layout, come ora vedremo.
La trasformazione della cucina è totale ma solo dal punto di vista dello stile, perché con la ristrutturazione l’ambiente è rimasto esattamente nella stessa posizione e della stessa misura. Si tratta di un locale dalla pianta irregolare solo nella porzione iniziale mentre per il resto è rettangolare, con una forma e una dimensione molto comune, lunga e stretta, di misura media.
Questa cucina è un perfetto esempio di normalità: non è piccola, ma allo stesso tempo non è abbastanza larga per essere attrezzata su due lati senza rinunciare al tavolo. Spesso sulle riviste o nei cataloghi di arredamento si vedono cucine enormi, con spazi che raramente corrispondono a quelli che esistono nella realtà.
Il progetto ha cercato di rendere questo ambiente più funzionale, sfruttando al meglio gli spazi. E dato che la disposizione interna era anche in origine razionale è stata mantenuta, con tutta la parete di destra, dove si trovano gli impianti, attrezzata con i fuochi, il lavello e gli elettrodomestici.
Come era la cucina prima
Vetrate in ferro in stile industriale: più luce e maggiore profondità visiva
Come far diventare visivamente più grande lo spazio interno di questa cucina? La vera novità che trasforma davvero questo piccolo volume è l’apertura di grande “buco” (di circa 220 cm x 120 cm di altezza) nella parete che la divide dal soggiorno e che apre nuove prospettive che lo rendono più arioso e speciale. Per chiudere l’apertura, è stata fatta realizzare su misura dal fabbro una grande vetrata in ferro. In questo modo la cucina rimane separata ma si apre totalmente alla vista dal living.
Anche la porta della cucina, che in origine era in legno, è stata sostituita con una porta a vetri, realizzata in ferro nello stesso stile industriale della vetrata. In questo modo la luce che arriva dalla finestra della cucina si propaga fino al corridoio, che prima era completamente buio. Certo, per certi versi, è una scelta coraggiosa: non bisogna temere la vista della cucina da tante nuove visuali. In questo caso, si è valutato che era più importante viverla a meglio, visivamente più ampia e luminosa che rischiare qualche volta di intravederla non in perfetto ordine.
Nuovo pavimento décor nella cucina (altrimenti troppo) neutra
Dopo aver finito tutti gli impianti e le tubature, rifatti perché erano vecchi, si è fatto il nuovo sottofondo in Topcem, che appena asciugato è stato rivestito con il nuovo pavimento. Si tratta di piastrelle di misura 20×20 centimetri in gres, prodotte da Ceramica Fioranese, che si ispirano alle vecchie cementine e sono perfette per aggiungere una nota decorativa a questo ambiente che altrimenti risulterebbe troppo neutro. Il vantaggio è l’assoluta comodità nell’utilizzo: il gres non si rovina mai ed è facile da tenere pulito. Grazie al disegno floreale ma geometrico, giocato sui toni del bianco e nero, il pavimento diventa elemento fortemente caratterizzante.
Fasi della posa del pavimento
Come arredare la nuova cucina
I mobili, realizzati su misura, sono minimal ed essenziali: ante laccate bianco opaco, niente maniglie, piano di lavoro e backsplash in HPL effetto pietra color antracite con venature chiare, bello da vedere, pratico da usare e anche più economico rispetto alla pietra vera o ai materiali ricomposti.
La composizione cucina sfrutta anche il sotto finestra dove la postazione luminosa si rivela ideale per ospitare vasi con le piante (che qui crescono rigogliose), tagliare le verdure o bere una tazza di tè: la casa è all’ottavo piano e, quando si alzano le tende a pacchetto in lino, dalla finestra si vede tutta la città, perfino le montagne in lontananza nelle giornate più limpide.
Come piano d’appoggio in più, oltre al top, c’è quello del tavolo lungo e stretto (solo 60 cm x 180), realizzato con gambe in ferro sottili laccate di bianco e piano in laminato; solitamente appoggiato alla parete per lasciare più spazio nell’ambiente e utilizzabile anche per preparare il pranzo, quando serve può essere in un attimo spostato al centro e ospitare 4 persone sedute.
Grafica in bianco e nero anche nei dettagli
Il rigore della grafica in bianco e nero si ritrova anche altri elementi a parete, come l’orologio e la scritta posizionata sotto alla vetrata tra cucina e soggiorno, due elementi sobri ma che si fanno notare. L’orologio è super essenziale, ma lancette e bacchette diventano un motivo decorativo.
Altro elemento d’impatto è il grande lampadario centrale (Spoke di Foscarini, esiste anche in altri formati e colori) in fili di acciaio bianco, che caratterizza lo spazio e illumina la cucina creando un bellissimo effetto di raggi sul soffitto quando si accende.
Unico accenno di colore nell’ambiente, i cuscini in velluto ocra e azzurro posizionati sulle due sedie Thonet nere.
Progetti di interior design e foto: architetto Clara Bona
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