Soffitti, travi a vista, controsoffitti… spesso si sottovaluta l’importanza di queste superfici, dimenticando che, oltre alle scontate funzioni pratiche, ne hanno anche dal punto di vista estetico: un’altezza notevole del plafone rende per esempio più arioso l’ambiente mentre quella ribassata dei controsoffitti riproporziona gli ambienti piccoli e di passaggio. E questo senza considerare le soluzioni d’effetto che si possono ottenere dipingendo il soffitto o il controsoffitto in una tinta particolare, diversa dal tradizionale bianco.
Ne parliamo con l’architetto Clara Bona che ci accompagna in cantiere per mostrarci alcune immagini della ristrutturazione di un bilocale cittadino. Tema – naturalmente – il plafone, anzi il recupero delle travi in legno del soffitto.
“In molte vecchie case, soprattutto quelle di ringhiera, i soffitti sono realizzati con un assito di travi in legno. Non si tratta mai di legno pregiato e solitamente nessuno lo lascia a vista, proprio perché non è di valore, ma può lo stesso aggiungere carattere a una casa che altrimenti sarebbe “normale”. Come in questo cantiere, di cui vi mostriamo alcune immagini: si tratta di un bilocale situato all’ultimo piano di una casa a corte milanese, in cui tutto era malconcio e in cattivo stato, comprese le solette che erano pericolanti e hanno richiesto un intervento di rinforzo strutturale.
Durante le demolizioni è stato tolto tutto: tavolati, pavimenti, sottofondi e controsoffitti, che erano pieni di crepe. Abbiamo quindi trovato questo tipico soffitto in legno e mi è subito venuta la voglia di tenerlo a vista e di sbiancarlo, idea condivisa subito dalla padrona di casa.
Prima di tutto, è stata quindi eseguita la pulizia delle travi, con spazzoloni in ferro. Tra le assi, i diversi spazi vuoti che abbiamo riscontrato sono stati quindi riempiti con una schiuma poliuretanica, che si espande all’interno e che poi è stata tagliata a filo delle travi con una lametta.
Si deve sottolineare che un intervento di questo tipo, dal punto di vista della coibentazione, presenta qualche svantaggio: non attutisce i rumori, né attenua il passaggio di caldo e freddo con il piano superiore, cosa si avrebbe realizzando invece un controsoffitto isolante. Ma in questo caso, al piano di sopra, c’è una soffitta di proprietà dell’appartamento, non abitata, un aspetto decisamente positivo almeno per quanto riguarda il rumore.
Per ottenere l’effetto sbiancato ho scelto di dipingere le travi con tradizionale idropittura bianca, utilizzata dopo averla molto diluita e passata in un paio di mani, per un risultato non troppo coprente. Questo tipo di prodotto è stato scelto al posto dello smalto perché l’effetto finale risulta così più naturale e meno “finto”, con quel tocco di personalità che mancava.
Nella foto vediamo il soggiorno, che è stato diviso dalla camera da letto con la creazione di una parete con due nicchie (foto a sinistra) che ospitano mensoloni in legno laccato bianco per creare un effetto tipo muro. Sempre nel living è stato poi costruito un muretto alto 110 cm (foto a destra) che scherma la parete attrezzata con il bancone della cucina.
I muri sono stati tinteggiati di bianco e di grigio chiarissimo, mentre per il pavimento si è scelto un parquet in legno di rovere. L’effetto finale è semplice, luminoso, di sapore nordico”.
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Progetto di interior design e foto: architetto Clara Bona