La camera degli ospiti, la classica stanza in più, è in realtà nella maggior parte dei casi un ambiente a più funzioni: un po’ zona notte aggiuntiva, un po’ guardaroba, un po’ studio… un po’ spazio per il relax. Seguiamo in cantiere l’architetto Clara Bona, che ci racconta le scelte d’arredo per una stanza curata nei dettagli e versatile nell’utilizzo.
“Siamo in una casa in cui la figlia grande è andata a vivere da sola, liberando quella che diventerà la camera degli ospiti. Come spesso succede, però, la tanto desiderata stanza in più in poco tempo si è trasformata in una sorta di magazzino, in cui finiscono tutte le cose che non si sa dove mettere. La padrona di casa ha infatti deciso di risistemarla completamente. A questo punto viene richiesto il mio aiuto: compito mio sarà trasformarla, attribuirle un nuovo stile e attrezzarla al meglio per il futuro utilizzo.
L’obiettivo è puntare su una soluzione molto pratica, ma senza rinunciare al decor. Stabiliamo subito le diverse funzioni che la nuova camera degli ospiti dovrà assolvere: contenere molto (serviranno due armadi in cui mettere il cambio di stagione dei proprietari), avere uno scrittoio per diventare all’occorrenza studio, offrire un comodo letto all’occorrenza e servire per il relax (sceglieremo un divano trasformabile).
La stanza in origine non aveva nulla di speciale ed era un pochino buia, ma volevamo creare qualcosa di particolare. La padrona di casa voleva divertirsi ad arredarla, osando anche un po’: così abbiamo deciso per la carta da parati, e per una versione decisamente decorativa. Quando siamo andate nel negozio a scegliere il modello, la tappezzeria con le piante di bambù (un classico di Cole and Son) ci ha conquistate entrambe. E, se si deve osare, si osa! Non abbiamo avuto dubbi e ci siamo orientate su una versione un po’ più audace, color rosa e verde menta. La posa della carta ha richiesto una giornata dilavoro; a seguire, il falegname che ha montato i due armadi su misura, che abbiamo voluto laccati in un verde salvia più neutro, mentre la parete di fronte (quella con la zona studio) è stata poi dipinta in una tinta più decisa, verde petrolio, che si ritrova anche in altre pareti della casa.
Il divano letto è stato rivestito dal tappezziere in lino verde; profondo 130 cm, può essere un letto a una piazza e mezza. Abbiamo scelto di valorizzarlo (e rendere più comoda la seduta) con tantissimi cuscini in lino, a toni soft ma polverosi, non troppo leziosi. Sempre per offrire maggiore contenimento possibile, il divano prevede un cassone contenitivo sottostante, utile per riporre coperte, piumino e lenzuola.
Completa la stanza un piccolo scrittoio, un ricordo di famiglia. Invece di una classica sedia da scrivania, abbiamo scelto una poltroncina di Gubi, in velluto liscio color ruggine. E sulla parete verde petrolio sono stati appesi tanti vecchi quadri, che per anni erano rimasti accatastati nel soppalco.”
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Progetto di interior design e foto: architetto Clara Bona