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Per accogliere il neonato servono pochi elementi: la culla, il fasciatoio e un contenitore per il corredino. Non è necessario, quindi, rivoluzionare la casa per ricavare uno spazio a lui dedicato; può essere sufficiente modificare la disposizione dell’arredo preesistente nella camera matrimoniale. Ecco allora tre soluzioni – dalla più semplice, che condensa l’occorrente per il neonato in un’area minima, alle due più complesse che prevedono la costruzione di una pedana per il letto matrimoniale e l’utilizzo di pannelli fissati al pavimento – tutte pensate perché lo spazio dedicato al bebè possa poi cambiare destinazione d’uso quando non servirà più.
La situazione di partenza della camera matrimoniale
SOLUZIONE 1) Tutto in 1,6 mq: la zona per il neonato ai piedi del letto matrimoniale
- A) Una spalletta adiacente al fasciatoio ha sostegni per ripiani, l’altra intagli che fanno filtrare la luce.
- B) La struttura termina con un controsoffitto che si collega alla testiera del letto matrimoniale.
- C) Sono concepiti come un unico mobile il fasciatoio e la culla, che ha alla base un pratico cassetto.
- D) La nuova disposizione dell’armadio ha permesso di ricavare anche lo spazio per un modulo con ripiani.
Una luce per la notte
Per il benessere del neonato è importante che la zona a lui dedicata riceva sufficiente luce naturale, ma non direttamente sulla culla. Per abituarlo ad acquisire il ritmo sonno-veglia, la sera non chiudere del tutto persiane o tapparelle, così al mattino la luminosità diurna entrerà gradualmente nella stanza. Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale si possono predisporre lampade in vari punti della stanza, meglio se dotate di dimmer che ne regola l’intensità. Le più adatte sono quelle a sospensione o da tavolo, mentre i modelli da terra possono diventare pericolosi appena il bimbo gattona. E una luce tenue da tenere sempre accesa serve a rassicurare in caso di risveglio improvviso.
SOLUZIONE 2) Letto matrimoniale su una pedana, lettino verso la finestra
- A) Per sistemare il letto matrimoniale è stata realizzata una pedana di 300 x 270 cm. Vi si accede grazie a due gradini.
- B) Un tramezzo in legno, alto circa 130 cm, definisce lo spazio per lettino e fasciatoio.
- C) L’area per il bebè, che misura 270 x 90 cm, in futuro potrà facilmente diventare un angolo studio.
- D) Sulla parete adiacente al letto sono state fissate due mensole, molto utili in assenza dei comodini.
Scelte cromatiche
Non si tratta di una questione puramente estetica: il colore può incidere sull’umore del bambino. Per questo sono consigliabili mobili in tinte chiare, meglio se neutre, come il bianco o il panna, peraltro più facili da abbinare anche all’arredo esistente. Per le pareti si può decidere se tinteggiare tutta la stanza oppure soltanto la zona riservata al piccolo. Nel primo caso la scelta cade nella gamma di tonalità pastello, in particolare il verde o l’azzurro, che facilitano il riposo. Intervenendo solo in una porzione della camera, preferire una tinta neutra che non crei eccessivi contrasti. Gli stessi criteri valgono anche per scegliere la biancheria della culla, che dovrebbe avere tonalità in nuance, con decori semplici e soggetti infantili.
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SOLUZIONE 3) Con una separazione a pannelli apribili, in legno e stoffa
- A) La zona ricavata per il bebè misura 440 x 114 cm: in seguito potrà essere attrezzata come cabina armadio.
- B) Due pannelli girevoli con perni asimmetrici danno accesso alla nuova area. Il terzo pannello è fisso.
- C) La culla, piuttosto spaziosa, misura 114 x 80 cm. È in un angolo riparato e non ostacola l’accesso al balcone.
- D) Come fasciatoio si utilizza un materassino gonfiabile appoggiato su un comò alto 100 cm, che potrà essere riutilizzato in seguito.
Prodotti naturali
Dai mobili al colore delle pareti, ai tessuti per la biancheria, tutto va scelto per aumentare il comfort. Un buon criterio è quello di privilegiare materiali ecologici: Ecolabel (regolamento CE n. 66/2010) è il marchio europeo di qualità ecologica che attesta il ridotto impatto ambientale dei prodotti. Per l’arredo preferire il legno; tra i tanti, il bambù è molto resistente. Per le pareti usare pitture atossiche all’acqua, dove il colore non è diluito con solvente. Cotone, lino e lana sono i tessuti adatti per la biancheria perché sono più traspiranti; ecocompatibile anche l’innovativa fibra naturale Ingeo, impiegata in alcuni materassi.
Progetto: architetto Ornella Musilli – http://www.libera-design.it