Contenuti trattati
Capita spesso che in una casa si demolisca una parete, o più semplicemente, si crei una nuova apertura, per mettere in comunicazione due ambienti che prima erano separati, e che le due stanze abbiano pavimenti diversi. Come si raccordano?
Esistono molte soluzioni, che variano soprattutto a seconda dei materiali da raccordare: meglio staccare decisamente o fare in modo che quasi non si noti? La risposta dipende molto dal fatto che i due pavimenti siano o no della stessa natura, per esempio due diverse graniglie o un parquet e una piastrella.
Tante case con diverse soluzioni di raccordo tra pavimenti
Approfondisci anche leggendo l’articolo di Clara Bona:
Quale raccordo tra cementine originali di fantasia diversa
Iniziamo con una proposta particolare: un ingresso e un soggiorno in cui sono stati conservati entrambi i pavimenti originali in cementine, con fantasie completamente diverse: geometriche e floreali. Qui prima c’era una parete, ma il nuovo progetto ha cercato di ampliare lo spazio con la creazione di una grande apertura, che lascia correre la vista ma continua a definire i due spazi. Il punto di passaggio è stato compensato con una soglia in cemento rasata a mano e poi finita a resina, dipinta di colore nero per staccare completamente dal rosso e dal bianco delle mattonelle vicine. Il nero riprende anche i bordi che si ritrovano in corridoio e che delimitano i “tappeti” di piastrelle.
Una cornice in resina raccorda la vecchia graniglia
Di frequente nel corso di una ristrutturazione, specie di case d’epoca, capita di trovare sotto ai pavimenti che vengono demoliti altri materiali, anche di pregio, che si può considerare di riportare a nuova vita. In genere, si tratta di marmette originali, che però possono o non corrispondere al nuovo taglio dell’abitazione o essere in parte ammalorate e non recuperabili. In questo appartamento (foto sotto) le piastrelle in graniglia decorata originali sono state ritrovate sotto a una moquette posata successivamente ma non bastavano per rivestire tutta la superficie del locale. Si è quindi deciso di circondarl, per colmare lo spazio mancante, con un riquadro in resina (di Kerakoll), in un colore simile alla base del decoro in graniglia. In questo modo il pavimento originale diventa molto decorativo e crea la sensazione di un tappeto.
Stacco netto tra parquet e graniglia, ma uniformità con le altre stanze
Nella stessa casa, l’ingresso appena mostrato si apre su un lungo corridoio (foto sotto). Col nuovo progetto sono stati mantenuti in tutte le stanze e nella sala i parquet originali e nell’ingresso la graniglia decorata. Poiché mancava il pavimento del corridoio (quello originale era stato demolito in una ristrutturazione precedente), si doveva scegliere quale nuovo materiale posare. Si è quindi optato per la posa di un nuovo parquet in rovere chiaro a spina, delimitato da una cornice con bindello scuro e un bordo a pettine che arriva alle pareti perimetrali. Questa soluzione stacca completamente dall’ingresso, ma si accompagna molto bene a tutti gli altri ambienti che si aprono su questa anticamera.
Raccordare due graniglie differenti
Una situazione “più facile” si verifica quando, sempre in una casa d’epoca, tutti i pavimenti sono in graniglia ma con decori molto differenti. Infatti il primo pavimento è in graniglia a motivi floreali, mentre quello del corridoio ha un disegno geometrico circondato da una fascia e da un bordo. La scelta è stata quindi di raccordarli con una graniglia neutra, di colore chiaro, che fa da contorno ai due pavimenti e li valorizza entrambi, integrandosi senza creare un particolare stacco con entrambi i decori.
Stacco deciso tra parquet e piastrelle
In un bilocale completamente ristrutturato, in cui la cucina è separata dal soggiorno da un semplice muretto alto 110 centimetri che la scherma, il passaggio tra il parquet in rovere posato a correre del living e le piastrelle in gres della cucina che si ispirano alle vecchie cementine (Ceramica Fioranese) è decisamentenetto e risolto – nello spessore del pavimento – con una semplice barra in acciaio a T che separa i due materiali senza che quasi si veda. Uno stacco deciso come questo può essere una soluzione esteticamente valida, basta che ci sia almeno una parete a limitare e definire gli spazi: se non ci fosse il muretto, in questo caso, non sarebbe la stessa cosa, e il passaggio tra i due pavimenti sarebbe troppo netto.
Ecco una cucina collegata alla zona giorno, in cui il parquet in rovere a spina italiana è stato scelto anche per tutta la zona living per non creare divisioni nette. Ma c’era l’esigenza di avere la zona operativa davanti a fuochi e lavabo più facile da tenere e più protetta. Sono state scelte quindi le piastrelle in gres di Mutina della serie Azulej di Patricia Urquiola. Il progetto ha previsto due file di piastrelle a vista, e poi la spina che si taglia quando arriva alle piastrelle, con un taglio netto.
Cementine e parquet, innesto irregolare
In questo caso, invece, la piastrella esagonale entra in maniera irregolare e “finta casuale” nel parquet, degradando in modo quasi spontaneo e creando quindi un motivo decorativo molto forte, che si fa notare. In particolare le piastrelle sono cementine con un piccolo bordo colorato che sottolinea la loro forma, creando quindi un ulteriore contrasto, reso più evidente dalla posa delle cornici colorate di diverse tonalità. Il parquet è invece posato in modo geometrico e rigoroso: ecco due mondi che si incontrano e si parlano in perfetta armonia.
Una fila di piastrelle a contrasto, tra graniglia e parquet
Nell’ingresso di una casa d’epoca, con due bei pavimenti originali preesistenti in sala e in corridoio: un classico parquet a spina e una graniglia con cornice decorata. I due ambienti in origine non comunicavano con una così grande apertura, la precedente porta è stata ingrandita e sostituita da una grande vetrata di due metri di larghezza, creata per portare luce all’ingresso. Il problema dell’integrazione tra i diversi pavimenti è stato risolto con una fila di piastrelle in graniglia di colore grigio verde: una scelta dettata dal fatto che non si è trovato in produzione il colore uguale alle esistenti e si è preferito quindi scegliere un colore completamente diverso (marca Grandinetti). È stata poi creata anche una fascia di parquet posata a pettine, come raccordo a quello a spina della sala. Nel tempo, con l’ossidazione, il colore del nuovo inserto si uniformerà a quello della sala, anche se al momento si nota ancora la differenza. Di solito già nel giro di un anno non si noterà più nulla.
Raccordo con soglia in marmo per interno e esterno
Quando si deve raccordare il pavimento interno di una casa con quello esterno di un terrazzo, il cambio di materiale può essere inevitabile, se per esempio negli interni si conserva una vecchia piastrella e se la nuova non è per in esterni. In questo cantiere di una casa al mare, sono state posate indoor delle piastrelle esagonali (di Corona) in gres porcellanato effetto cementina e come soglia in corrispondenza del passaggio della portafinestra si è scelta una soluzione semplice ma efficace in marmo levigato chiaro. Un’alternativa praticabile sarebbe stata una soglia in ardesia nera.
Continuità fra cementine di colore diverso ma nello stesso formato
Ecco un’altra idea particolare, pensata quando due pavimenti cambiano di colore e di disegno, ma non si vuole interromperli con una soglia. Qui si è scelta la continuità: il materiale è lo stesso, ovvero cementine marocchine realizzate da una ditta artigianale, ma poi i colori e il disegno cambiano. Per lo schema di posa si è scelto di creare un motivo geometrico floreale nel primo locale (una futura cucina), con piastrelle esagonali rosa cipria, bianche e nere, e di proseguire poi con uno stile più semplice e geometrico nell’antibagno che conduce alla lavanderia nelle tinte grigio, bianco e nero.
Due parquet raccordati con un altro parquet
In questo caso per collegare un salotto alla sala da pranzo è stata realizzata un’apertura con un grande portale. I due parquet presenti nei due locali, entrambi posati con la tradizionale spina di pesce, sono stati raccordati con una fascia a pettine, che crea un cambio di direzione e confonde un po’ l’occhio su eventuali imperfezioni. Poi entrambi i parquet sono stati lamati e verniciati con vernice all’acqua opaca per evitare differenze di colore e renderli perfettamente protetti senza snaturarli.
Interruzione con soglia che stacca
In questo appartamento ligure (foto sotto), al mare, i pavimenti sono nuove graniglie (di Grandinetti), ma riprendono esattamente lo stile di quelli originali. Le tinte per la cucina sono il bianca e nero, mentre la sala è invece più colorata e decorata. Si è quindi deciso di staccare in modo deciso i due locali con una soglia nera in tinta unita, un classico di questo stile, sempre in graniglia, per interrompere i diversi disegni realizzati nei due locali e mettere in risalto la separazione, sottolineata anche dalla grande vetrata in legno bianca.
Parquet vero e parquet finto divisi da una resina per non evidenziare la differenza
In un appartamento i pavimenti in gres porcellanato effetto legno nelle camere da letto, tutte disimpegnate da uno stesso corridoio, si trovavano in ottimo stato: la padrona di casa voleva quindi mantenerli, anche se non rispecchiavano completamente il suo gusto. Per la zona giorno ha scelto infatti un parquet posato a spina francese (foto sotto) in rovere chiaro (che non c’entrava nulla con il finto legno scuro posato a correre della camere e del corridoio). Riuscire a non creare un effetto poco omogeneo e pasticciato non è stato facile, ma la soluzione è stata il giusto compromesso: abbiamo scelto di rivestire con una resina color grigio chiaro il pavimento del corridoio, in modo che i pavimenti della sala e delle camere fossero completamente separati da un materiale omogeneo e neutro.
Raccordare due pavimenti quando si demolisce una porzione di muratura
In una casa ligure, caratterizzata dai tipici pavimenti in graniglia decorata, sala e cucina sono stati messi in connessione attraverso la creazione di un grande portale. Ed essendo tutti i pavimenti della casa decorati con fasce e bordi a contrasto, ho scelto di riempire la porzione di pavimenti con una graniglia in colore a contrasto, di una tonalità rossi mattone già presente in altri decori. Dopo aver posato la nuova graniglia tutti i pavimenti sono stati levigati e piombati con gli appositi macchinari, e il risultato finale è perfetto: sembra che questo rappezzo sia nato così.
Il rappezzo come elemento decorativo
Più complicata la situazione di un’altra stanza della stessa casa, in cui la demolizione della parete è capitata proprio in mezzo allo spazio, senza la sottolineatura di un portale che facilita lo stacco… Qui l’istinto era di rinunciare al pavimento esistente e farne uno nuovo, ma sarebbe stato l’unico pavimento diverso di tutta la casa. Quindi abbiamo scelto di procedere con la stessa idea, realizzando una “striscia” di 10 cm (la misura del tramezzo demolito) con una graniglia grigia simile, circondata da pietrine bianche perché il rappezzo sarebbe stato comunque visibile e in questa stanza non erano presenti cornici o decori, ma era in tinta unita. Il risultato? Si vede il rappezzo e non si cerca di nasconderlo, ma diventa anche lui un motivo decorativo.
Stessi materiali, ma decor diverso
In questa villa i pavimenti esistenti erano in buono stato, in particolare quelli della zona giorno, realizzati in travertino con cornici in marmo Rosso di Verona e piccoli altri decori realizzati in altre pietre. I pavimenti erano lucidi e sono stati levigati e trattati con una finitura opaca più attuale. La cucina, che è collegata con una porta alla zona pranzo, era invece rivestita con piastrelle anni Settanta fuori moda e molto rovinate. In ogni caso il pavimento della cucina andava cambiato perché sono stati rifatti tutti gli impianti. Per coordinarlo ai pavimenti esistenti, ma in modo più contemporaneo, abbiamo scelto per la cucina due materiali esistenti, ma in versione a scacchi bianchi e rossi. Una soluzione che stacca ma in modo molto tenue, creando una bella continuità che si legge anche dalla vetrata in ferro che è stata creata tra cucina e pranzo.
Progetti di interior design e foto: architetto Clara Bona
Scegliere le finiture della casa
Se per i pavimenti di pregio si può spesso prevedere un recupero che li riporti all’originaria bellezza, negli altri casi occorre scegliere nuovi materiali da posare: parquet, piastrelle, resina…
Per le pareti, si può optare per una semplice tinteggiatura o per soluzioni più decorative, per la carta da parati o – in bagni e cucine – anche per la ceramica. Ecco alcuni approfondimenti utili:
La scelta dei colori e delle carte da parati
Pareti in pietra a vista sbiancata. Per un rustico contemporaneo, chiaro e luminoso
Rinnovare il bagno senza togliere le piastrelle
La scala che arreda: una soluzione decorativa acromatica tutta da copiare
Scegliere i materiali per i bagni. Non solo piastrelle
Piastrelle bianche: il jolly per poter rinnovare spesso e facilmente il bagno
Pitture per le pareti: quali colori?
Quale parquet e perché