Contenuti trattati
Se non si ha una stanza da dedicare interamente allo studio, una zona per l’home office può essere in genere ricavata all’interno del soggiorno o in camera con un angolo separato dedicato o anche solo con una semplice scrivania.
Quando si vuole una vera e propria zona per lo studio, utilizzare una nicchia è un’ottima soluzione, perché risulta definita bene, isolata e non interferisce con altre funzioni. E se lo si desidera, la si può nascondere, per esempio con ante a libro. Ma quando la rientranza non c’è? Se ne può ricavare una da una stanza adiacente. Come in questa proposta dell’architetto Ornella Musilli in cui uno spazio di 200 x 90 cm (ma ne basta meno) viene ritagliato dal soggiorno per aggiungerlo al corridoio. Non essendoci la necessità di una separazione netta, si è pensato a originali sistemi schermanti invece delle tradizionali pareti in muratura.
I divisori per lo studio
Considerato che in genere quello di passaggio è uno spazio buio, la nuova nicchia è delimitata rispetto alla stanza con pannelli traforati invece che con tramezzi, guadagnando così luminosità e centimetri. Sono adatte le lastre di lamiera forata (come quelle utilizzate nei cantieri edili), rinforzate con un telaio di profili metallici e fissate a terra e ai lati. Un vantaggio ulteriore è quello di potervi agganciare con facilità accessori e decorazioni per completare la postazione in modo personale.
Per renderle gradevoli basta poi una finitura a vernice. Qui sono proposte con l’inserimento di strisce luminose a led sul bordo superiore – distanziato dal soffitto – che aumenta la luce diffusa e le caratterizza ancora di più.
3 step prima di decidere
Valorizzare la praticità. Allestire una postazione office in qualsiasi punto della casa è molto più semplice che in passato, perché le nuove tecnologie non obbligano a tanti collegamenti via cavo tra i dispositivi. Servono però un paio di prese elettriche.
Sfruttare lo spazio in verticale. Davanti e ai lati del piano di lavoro le pareti vanno considerate come superfici utili: ideali per applicare mensole e piccoli contenitori, ma anche apparecchi elettronici. Quindi in generale servono meno centimetri di quanto si pensi.
Puntare sull’ergonomia. Per valutare la tipologia degli elementi d’arredo si deve considerare l’attività che vi si svolge e il tempo di utilizzo della postazione: una piccola zona studio si differenzia da una vera e propria area di lavoro anche sotto questo aspetto. Ma alcuni accorgimenti per il comfort sono indispensabili sempre. Piano: altezza 70/75 cm. Sedia: regolabile in altezza, dotata di schienale, con rotelle. Luce: diffusa ma anche puntuale. La scrivania sagomata è ergonomica, spaziosa e poco ingombrante: l’ideale per lo studio in nicchia.
Quanto costa una zona studio separata con pannelli in lamiera forata?