Rivestire un pavimento senza demolire quello sottostante: idee e soluzioni

Per contenere i costi, ma anche e soprattutto per ridurre notevolmente i tempi e il disagio dei lavori (se per esempio la casa è abitata), al posto di rimuovere il vecchio pavimento si possono trovare alternative d'effetto e in alcuni casi economiche.

Architetto Clara Bona
A cura di Architetto Clara Bona, Monica Mattiacci
Pubblicato il 13/01/2024Aggiornato il 13/01/2024
clara bona ristrutturare pavimenti

Capita spesso che in una casa ci siano dei vecchi pavimenti, rovinati o anche solo brutti. Per farne di nuovi, a volte si può evitare di demolire quelli esistenti: oltre allo svantaggio economico, infatti, c’è anche il problema della polvere che la fase di rimozione provoca, soprattutto in case abitate. Altro fattore importante sono le tempistiche che si accorciano se non si deve anche rimuovere il vecchio rivestimento.

Rivestire con una nuova superficie che si possa posare sopra ai pavimenti esistenti in molti casi diventa una soluzione vincente, a patto di valutare bene la situazione in cui ci si trova:

  1. Se si coprono i pavimenti di tutta la casa. In questa caso si può prevedere una superficie continua, che può essere realizzata in legno, piastrelle, resina o altro, e di solito basta tagliare le porte esistenti di 1 centimetro circa e non ci sono problemi (attenzione solo a due punti critici: eventuali porta finestre su terrazzi e balconi e porta blindata, che possono essere più difficili da tagliare)
  2. Se si deve rivestire solo una parte di pavimento, quello di una stanza oppure (e la situazione è ancora più complessa) del corridoio e dei disimpegni. In questi casi si viene a creare un dislivello tra i diversi ambienti, perché lo spessore del nuovo rivestimento crea un dislivello, seppur a volte minimo. Le soluzione per evitare questo inconveniente sono la resina, che ha uno spessore al massimo di 3 m­illimetri, o le piastrelle in gres ultrasottili (oramai ne producono quasi tutte le aziende). Altra strada è quella di optare per rivestimenti come sisal, moquette, linoleum
    Il consiglio è di evitare superfici con spessori di più di 3 /4 millimetri, perché se lo spessore è superiore – per smussare i mini gradini tra i diversi ambienti – bisogna prevedere delle soglie in metallo.

Ecco allora una serie esempi che illustrano le varie soluzioni

Pavimenti in resina per coprire i vecchi rivestimenti

La resina è la soluzione ideale per rivestire con poco spessore un pavimento esistente. Che questo sia in piastrelle o in altro materiale, il consiglio è sempre di chiedere a un tecnico specializzato un sopralluogo per valutare se il fondo esistente è adatto.

Spesso si fa un primo strato di rasante che uniforma il tutto e che nel caso delle piastrelle colma le fughe. In questa sala della foto sotto, c’erano piastrelle simil cotto che sono state rivestite con una resina di colore chiaro per ottenere un risultato finale più luminoso e contemporaneo.

Soluzione 1. La resina

La sala prima dell’intervento, la stesura della prima mano di resina, poi della seconda e infine il pavimento finito.

Sono necessari 3 passaggi per i quali occorre una settimana circa di tempo. Nell’ultimo step viene dato lo strato protettivo che può essere lucido o opaco.

Poi dopo un paio di giorni di asciugatura si possono mettere i mobili.

Il costo viene valutato di volta in volta a seconda della superficie e di molti fattori che possono cambiare in ogni singolo cantiere, ma in linea di massima il costo non è economico, è simile a quello che si paga per un parquet. Quindi si opta per la resina se piace esteticamente, non in un’ottica di risparmio.

Pavimento in resina finito

Pavimento in resina finito

Rivestire in resina i gradini della scala

Sempre nella stessa casa, anche la scala esistente è stata rivestita in resina per creare una situazione continua e uniforme. I gradini sono stati prima rasati e poi, per evitare che lo spigolo fosse un punto troppo delicato oltre che scivoloso, sono stati inseriti dei profili in acciaio sul bordo di ogni scalino.

La scala prima, la scala rasata, quasi finita e finita.

La scala prima e la scala rasata; poi la scala quasi finita e finita.

Mettere il parquet sopra le piastrelle

In una casa anni ’60 in ogni stanza c’era un parquet, ma il corridoio era in piastrelle economiche e senza alcun fascino. Si è deciso quindi di rivestire le piastrelle esistenti con un parquet posato a spina di pesce, in rovere, per riprendere lo stesso disegno di posa dei parquet delle stanze e del soggiorno.

Proprio per abbinare al meglio il colore e non notare troppo le differenze, si è lamato il parquet di tutta la casa e lo si è poi tutto verniciato; è stato però  inevitabile inserire delle soglie nei raccordi tra corridoio e stanze.

La scelta di un parquet di piccolo formato ha permesso però di utilizzare un legno di spessore molto ridotto, cosa che non sarebbe stata possibile con listoni di grandi dimensioni.

PRIMA: il pavimento in paistrella, parquet posato prima della lamatura, parquet posato e lamato.

Il vecchio pavimento in piastrelle senza fascino è stato coperto da un parquet di piccolo formato e basso spessore. Poi è stato lamato e verniciato in tutta la casa per attenuare le differenze tra corridoio e stanze.  

Mettere il parquet sopra al marmo, in tutta la casa

In un altro appartamento (foto sotto) il pavimento in marmo esistente non piaceva alla proprietaria perché troppo freddo, anche se si trattava di un bel pavimento di pregio.

In questo caso si è deciso di rivestire tutta la casa, compresi i bagni, con un nuovo parquet a spina francese in rovere chiaro prefinito, che non necessitava quindi di lamatura e verniciatura ed è stato incollato direttamente sul marmo esistente, perché era perfettamente liscio e in bolla.

Poiché sono stati cambiati la porta blindata e così anche le due grandi portefinestre che si affacciano sul terrazzo con un modello a doppia anta scorrevole, non è stato un problema alzare la quota del pavimento. Lo spessore del nuovo legno non era quindi importante e si è potuto scegliere il pavimento che più piaceva, senza limiti di nessun tipo. Il risultato finale ha cambiato completamente l’aspetto della casa in soli due giorni di posa.

PRIMA: il pavimento esitente in marmo, posa del parquet prefinito, posa e colla,  il parquet posato e altra vista parquet posato

Il pavimento esistente in marmo è stato coperto con un parquet prefinito, posato a spina francese.

Nuove piastrelle effetto  cementina sulle vecchie 

Anche in questa casa si è proceduto con una copertura totale dei pavimenti esistenti. La scelta qui è caduta sulle piastrelle e non sul legno, perché si voleva un materiale comodo e pratico da usare, senza manutenzione, ma con un certo stile. Esteticamente piacevano le cementine ma, essendo queste abbastanza delicate e troppo spesse per essere posate sul pavimento senza rimuoverlo, il giusto compromesso è stato optare per piastrelle esagonali in gres porcellanato, che imitano l’effetto delle cementine originali. In ogni stanza è stato scelto un diverso colore e differenti composizioni per creare motivi floreali che hanno movimentato la composizione e sono diventati protagonisti della casa, con un grande effetto decorativo.

Posa delle piastrelle, piastrelle posate e vista piastrelle

Posa delle nuove piastrelle, effetto cementina, sulle vecchie.

Una soluzione economica per la zona filtro tra due diverse pavimentazioni

Un caso frequente è quello del corridoio che raccorda ambienti con pavimenti diversi. In questa casa tutta la zona notte, compreso il corridoio, era pavimentata con un gres porcellanato effetto finto legno che era in ottime condizioni. La zona giorno invece aveva un brutto pavimento.

Anche per questioni di budget si è scelto quindi di puntare su un nuovo pavimento in legno molto bello per il soggiorno e di mantenere le piastrelle nelle camere. Restava il problema però di avere vicini due pavimenti (legno vero in sala e piastrelle effetto legno in corridoio) con due colori anche molto diversi e un differente schema di posa (spina nel soggiorno e listoni a correre nelle camere e nel corridoio), che non sarebbero stati bene accostati. Lo stacco tra i due è stato il punto più difficile da risolvere.

La soluzione è arrivata con una scelta economica ma d’effetto: creare una zona diversa, che staccasse completamente da entrambi. Il vecchio gres dell’anticamera è stato allora prima rasato con una livellina e poi è stato dipinto con un’apposita vernice epossidica, la stessa che si usa anche per i pavimenti dei garage e che crea una superficie liscia e unica, senza interruzioni. Non esiste in molti colori, ma il grigio chiaro si è rivelato perfetto proprio per il suo essere un colore neutro, che non dà nell’occhio. Lo ha realizzato un imbianchino in due giornate di lavori e con costo inferiore alla resina.

Corridoio con vernice epossidica, seconda mano e risultato finito.

Corridoio con pavimento in piastrelle rasato con livellina e rivestito, in modo economico, con vernice epossidica.

Sisal per “nascondere” anche un mini dislivello a pavimento 

Un’alterativa alla soluzione precedente poteva essere quella di rivestire il corridoio con un sisal, una moquette o un linoleum, come  è stato invece fatto nella casa dell’immagine sotto: il disimpegno è stato rivestito a terra in sisal di colore grigio antracite (ma esiste anche in una bella gamma di toni neutri), mimetizzando anche il piccolo dislivello tra ambienti, un difetto che viene mascherato bene con un rivestimento di questo tipo. 

Sisal

Lavori a pavimento

  • PRIMA: La sala
  • Stesura della prima mano di resina
  • Stesura seconda mano resina
  • Pavimento in resina finito
  • PRIMA: La scala
  • La scala rasata
  • Scala quasi finita
  • Scala finita
  • Il pavimento in piastrella
  • Parquet posato prima della lamatura
  • Parquet posato e lamato
  • PRIMA: il pavimento esitente in marmo
  • Posa del parquet prefinito
  • Posa e colla
  • Il parquet posato
  • Altra vista parquet posato
  • Posa-piastrelle
  • Piastrelle posate
  • Vista piastrelle
  • Corridoio con vernice epossidica
  • Seconda mano
  • Il risultato finito
  • Sisal

Progetti di interior design e foto: architetto Clara Bona

 

Scegliere il pavimento

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