Il pavimento in graniglia e le cementine stanno vivendo un momento di grande successo. Nelle case d’epoca dove si trovano originali, si possono restaurare e conservare, ma si può anche scegliere di farli nuovi, sempre in marmo, oltre che in piastrelle in gres. Il vantaggio nel rifare nuovo un pavimento in graniglia è che si può scegliere tra centinaia di decori, di colori da abbinare, di greche e motivi personalizzabili e si può ottenere un risultato davvero unico.
Seguiamo in cantiere l’architetto Clara Bona, che ci mostra una tipica casa ligure di cui ha curato il progetto di ristrutturazione e così ci racconta:
“In Liguria i pavimenti in graniglia sono un vero classico. Mi piaceva l’idea di ricreare un pavimento che poteva essere lì da sempre. Ho proposto ai clienti una soluzione anche un po’ azzardata (e impegnativa): scegliere decori e colori diversi per ogni stanza, in modo da avere un effetto finale molto caratterizzante.
In alcune stanze sono creati dei tappeti centrali, che sono quindi stati studiati in funzione anche ai mobili che poi andavano messi in ogni stanza.
Il pavimento in graniglia è costituito da componenti naturali, e come tale ha delle imperfezioni, delle caratteristiche che rendono unico ogni singolo pezzo. E richiede una certa cura nell’uso e nella manutenzione: una volta chiariti questi aspetti con il cliente e ottenuto il suo completo assenso, si può procedere.
Se si ha timore che questi aspetti possano condizionare negativamente il gradimento finale, meglio optare da subito per qualcosa di diverso. Ma quando invece si è d’accordo nell’apprezzare il pregio e la bellezza di queste soluzioni, al punto da non avere dubbi in merito alle maggiori attenzioni da dedicare per esempio alla pulizia, non resta che selezionare tra le quasi infinite combinazioni di colori e decori quelle preferite. In questo appartamento la scelta è stata davvero molto lunga e complessa, perché bisognava tenere conto di tantissimi elementi.
Una volta disegnato lo schema di posa, abbiamo ordinato il materiale: anche sotto questo profilo, bisogna tenere conto di tempistiche un po’ più lunghe rispetto alle piastrelle industriali: ogni pezzo viene realizzato artigianalmente e in genere possono volerci due mesi dall’ordine alla consegna.
In commercio esistono pavimenti in graniglia già pretrattati e finiti con impermeabilizzante, che si posano come normali piastrelle, oppure da levigare e da lucidare in opera (foto sotto), ovvero la soluzione adottata per questo appartamento.
Per la posa, si è optato per una fuga minima, un particolare tutt’altro che di poco conto. Per esempio si può anche chiedere la posa senza fughe, consapevoli però che non è quella consigliata dai produttori. Su questi aspetti, vale la pena di soffermarsi e di chiedere pro e contro delle diverse possibilità, anche perché quando si scelgono disegni composti da più piastrelle bisogna tenere conto dell’effetto che farà lo spazio tra le piastrelle: se è troppo largo, potrebbe spezzare eccessivamente il decoro, svilendone la bellezza; se è di una tinta a contrasto, potrebbe essere troppo visibile (nella foto sotto è di colori diversi a seconda del disegno così da diventare il più invisibile possibile).
Per evitare problemi, il consiglio è prima di tutto di scegliere posatori qualificati e abituati a lavorare con questo tipo di materiale, che è effettivamente meno “facile” da posare, e con cui valutare ogni eventuale scenario.