Quando si accendono i riscaldamenti? Date, tempi della manutenzione, risparmio sui consumi

La Lombardia è tra le prime regioni italiane che accende i riscaldamenti il 15 ottobre. Chi ha un impianto centralizzato deve infatti rispettare un calendario che però, a determinate condizioni, può subire qualche deroga.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 14/10/2024Aggiornato il 14/10/2024
termovalvole airzone

Con l’arrivo del freddo, è tempo di accendere i riscaldamenti. I primi in ordine temporale sono i  Comuni a clima continentale del Nord Italia (corrispondenti alla Zona E), come Milano, dove gli impianti di riscaldamento centralizzato potranno essere accesi a partire dal 15 ottobre per 14 ore al giorno, purché rientranti nella fascia oraria 5-23, per gli impianti dotati di valvole termostatiche per la contabilizzazione del calore non sono invece previsti limiti di orario.

Partenza posticipata ai mesi successivi per quei Comuni che godono di climi più miti, come quelli del Centro e Sud Italia; nessuna limitazione invece per quelli della cosiddetta Zona F, la più fredda.

Accensione riscaldamenti: le date per zone climatiche

Il nostro Paese è diviso in sei zone climatiche, ognuna con proprie date per l’accensione dei riscaldamenti negli edifici dove l’impianto è centralizzato. È il Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto del 1993 a stabilire le modalità e le limitazioni sull’accensione dei riscaldamenti in Italia, suddividendo il territorio nazionale in 6 zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere. La zona A (comuni con gradi-giorno inferiori a 600), B (tra 600 e 900); C (tra 901 e 1400), D (tra 1401 e 2100), E (tra 2101 e 3000) ed F (comuni con gradi-giorno superiori a 3000).

Mentre i Comuni montani di Trento, Belluno e Cuneo rientrano nella fascia F, nella zona A troviamo i Comuni di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle, nella Zona B Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani, nella zona C, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto, nella Zona D Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova,Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo, nella Zona E Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vicenza.

Ecco di seguito la mappa per individuare rapidamente le fasce climatiche italiane:

mappa_fasce_climatiche_italia

Quando si possono accendere i riscaldamenti?

Secondo quanto disposto dalle regole indicate dal Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas, l’accensione del riscaldamento 2023/2024 è stata così predisposta:

  • Zona A: per ore 6 giornaliere dal 1 ° dicembre 2024 al 15 marzo 2025; Sud e isole: Comuni di Lampedusa e Linosa (AG); Porto Empedocle (AG)
  • Zona B: per ore 8 giornaliere dal 1° dicembre 2024 al 31 marzo 2025; Sud e isole: Agrigento; Catania; Crotone; Messina; Palermo; Reggio Calabria; Siracusa; Trapani.
  • Zona C: per ore 10 giornaliere dal 15 dicembre  2024 al 31 marzo 2025; Nord-Ovest: Imperia; Centro: Latina; Sud e isole: Bari; Benevento; Brindisi; Cagliari; Caserta; Catanzaro; Cosenza; Lecce; Napoli; Oristano; Ragusa; Salerno; Sassari; Taranto.
  • Zona D: per ore 12 giornaliere dal 1° novembre 2024 al 15 aprile 2025; Nord-Ovest: Genova; La Spezia; Savona; Nord-Est: Forlì; Centro: Ancona; Ascoli Piceno; Firenze; Grosseto; Livorno; Lucca; Macerata; Massa C.; Pesaro; Pisa; Pistoia; Prato; Roma; Siena; Terni; Viterbo; Sud e isole: Avellino; Caltanissetta; Chieti; Foggia; Isernia; Matera; Nuoro; Pescara; Teramo; Vibo Valentia.
  • Zona E: per ore 14 giornaliere dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025; Nord-Ovest: Alessandria; Aosta; Asti; Bergamo; Biella; Brescia; Como; Cremona; Lecco; Lodi; Milano; Novara; Padova; Pavia; Sondrio; Torino; Varese; Verbania; Vercelli; Nord-Est: Bologna; Bolzano; Ferrara; Gorizia; Modena; Parma; Piacenza; Pordenone; Ravenna; Reggio Emilia; Rimini; Rovigo; Treviso; Trieste; Udine; Venezia; Verona; Vicenza; Centro: Arezzo; Perugia; Frosinone; Rieti; Sud: Campobasso; Enna; L’Aquila; Potenza.
  • Zona F: nessuna limitazione; Nord-Ovest: Cuneo; Nord-Est: Belluno; Trento.

Inoltre la temperatura dei riscaldamenti dovrà essere ridotta di 1 °C come segue:

  • a 17 °C con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
  • a 19 °C con più o meno 2 gradi di tolleranza di tolleranza per tutti gli altri edifici (scuole, abitazioni, uffici, etc.).

Per vedere in quale fascia climatica si trovi la propria abitazione si può consultare il sito http://www.comuni-italiani.it: selezionando il Comune di appartenenza, si trovano indicati fra l’altro la zona climatica.

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Radiatore Frame Trends di Cordivari Design

Cosa possiamo fare per ridurre i consumi del gas?

L’adozione di una serie di comportamenti virtuosi può contribuire a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente. In particolare tra i comportamenti da promuovere troviamo:

  • riduzione della temperatura;
  • riduzione della durata delle docce;
  • riduzione del tempo di apertura dell’acqua calda;
  • rinnovare l’aria di una stanza tenendo le finestre aperte pochi minuti più volte al giorno (mentre lasciarle troppo a lungo aperte comporta solo inutili dispersioni di calore);
  • chiudere, quando possibile, persiane e tapparelle o mettere tende pesanti che riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.

Volendo prevedere interventi sulla casa invece:

  • scegliere rubinetti sostenibili, che limitano l’accensione dello scaldabagno (oltre che il consumo idrico);
  • utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo;
  • sostituire vecchi infissi con altri isolanti (con doppi vetri o tripli in base alle esigenze climatiche e camera d’aria con argon, in materiali altamente coibentanti come ad esempio PVC e legno, a taglio termico e con una particolare attenzione all’insonorizzazione e al comfort acustico interno dell’abitazione);
  • verificare che i cassonetti delle tapparelle siano ben coibentati in modo da evitare infiltrazioni d’aria che possono alterare il comfort della casa;
  • prevedere un isolamento efficace dell’involucro edilizio;
  • installazione, quando possibile, di pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas;
  • installazione, quando possibile, pannelli solari termici per produrre acqua calda.

Migliorare la coibentazione dell’abitazione è un passo molto importante poiché riduce significativamente il fabbisogno energetico. La realizzazione di un isolamento termico a cappotto dell’involucro e in particolare la coibentazione della copertura, riduce le dispersioni tra il 40 e il 50%. È utile isolare, oltre ai muri, tetto e soffitto.

Ulteriori risparmi possono conseguirsi con misure comportamentali mirate al contenimento del dispendio di elettricità, dai piccoli comportamenti quotidiani virtuosi (come il non lasciare apparecchi in standby) ad interventi più incisivi come:

  • sostituire elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti (con un’occhio di riguardo all’etichetta energetica);
  • sostituire climatizzatori con quelli più efficienti;
  • sostituire lampadine tradizionali con quelle a led.
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Il climatizzatore Split Schiara 2 di Clivet può essere utilizzato anche per riscaldare. http://www.clivetlive.com

Consigli Enea per risparmiare sul riscaldamento  

Per risparmiare in bolletta, ecco dieci regole pratiche – suggerite anche da Enea – per scaldare al meglio le case evitando sprechi.

1) Esegui la manutenzione degli impianti.

2) Controlla la temperatura degli ambienti: scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa prevede una temperatura di 19 gradi più 2 di tolleranza (ma 18 gradi +2 sarebbero più che sufficienti a garantire il comfort necessario).

3) Attenzione alle ore di accensione: è inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia.

4) Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone: è una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.

5) Scherma le finestre durante la notte: chiudendo persiane e tapparelle o collocando tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.

6) Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni: posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi. Attenzione, inoltre, a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte che comporta solo inutili dispersioni di calore.

7) Fai un check-up alla tua casa: chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento, anche fino al 40%, gli interventi diventano ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali. 

8) Scegli impianti di riscaldamento innovativi. Dal 2015, tranne poche eccezioni, si possono installare solo caldaie a condensazione. È opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.

9) Scegli soluzioni tecnologiche innovative: oggigiorno la possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica aiuta a risparmiare: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.

 

Supervisore Touch Screen sistema DOMINA Smart IoT di AVE

Il supervisore Touch Screen con display orientabile rileva la temperatura esterna e può fungere da vero e proprio cronotermostato domotico. http://www.ave.it

App Airzone Cloud di Airzone

App Airzone Cloud di Airzone facilita l’integrazione di un controllo centralizzato accurato degli elementi radianti, dell’unità di produzione e delle pompe di ricircolo all’impianto zonificato (fino a otto zone). http://www.airzonecontrol.com

10) Installa le valvole termostatiche: queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Ci sono anche soluzioni intelligenti e tecnologiche per la gestione del calore, per un comfort sempre più su misura. Ciò è possibile con valvole che si collegano wireless a un’apposita centralina e si gestiscono con app da smartphone, anche da fuori casa.

Caleffi Code di Caleffi valvola su radiatore Scirocco H

Caleffi Code di Caleffi valvola su radiatore Tiffany di Scirocco H permette di gestire la temperatura di ciascun ambiente della casa in modo intelligente.  www.code.caleffi.com.  http://www.sciroccoh.it

Caleffi Code di Caleffi sistema di controllo della temperatura da smartphone

L’App su smartphone del sistema di controllo Caleffi Code che permette di gestire in modo intelligente e personalizzato il riscaldamento di casa.

Valvole termostatiche di Airzone

Le testine termostatiche senza fili di Airzone permettono di controllare i radiatori nelle zone.

Dorpimo Aperto di Ista ripartitore di calore

Il ripartitore di calore Doprimo Aperto di Ista permette di calcolare i costi di riscaldamento in modo preciso, poiché ha due sensori: rileva la temperatura della superficie del radiatore e dell’ambiente circostante. http://www.ista.com/it

Manutenzione e controllo degli impianti di riscaldamento

Tutti gli impianti termici – quelli per il solo riscaldamento ambientale, per il riscaldamento ambientale più la produzione di acqua calda sanitaria o anche per la sola produzione di acqua calda sanitaria se al servizio di più utenze (impianti dotati di caldaie, pompe di calore per riscaldamento, fan-coil, aerotermi, radiatori, ecc..) – devono essere sottoposti a controlli periodici che hanno una duplice finalità, da una parte garantire una maggiore sicurezza e dall’altra mantenere efficiente l’impianto per avere una bolletta meno cara.

Le operazioni di controllo, a cura del responsabile dell’impianto, devono essere eseguite da imprese abilitate ai sensi del Decreto del Ministro per lo Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 37. Soltanto alcune semplici manutenzioni, quali la pulizia dei filtri aria dei sistemi split, possono essere eseguiti dal responsabile stesso o da un suo incaricato.

Il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica sono affidati al responsabile dell’impianto termico.

In generale il responsabile dell’impianto termico è il proprietario dell’impianto. Vi sono però le seguenti situazioni particolari. Così ad esempio, nel caso di edifici dati in locazione, il responsabile è l’inquilino nel caso di impianti centralizzati, il responsabile è l’amministratore di condominio.

Quando fare i controlli e la manutenzione?

I controlli della caldaia e la sua manutenzione sono necessari per la sicurezza a anche per ottimizzare l’utilizzo dell’apparecchio, senza sprechi. Scopri di più qui.

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