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Punti attenzionali
La carta da parati permette di dare un aspetto originale agli interni, valorizzando dettagli e particolari. Oltre alla scelta classica di tappezzare interamente una stanza, è interessante riservare alla carta da parati una sola parete, a seconda di ciò che si desidera mettere in risalto, come la presenza di un elemento architettonico (una colonna, una nicchia, un arco, un muro curvo o una quinta). La tecnica di decorazione parziale si usa anche per enfatizzare un particolare dell’arredo, applicando la carta dietro la testata del letto o il divano, oppure allo scopo di definire un’area in una stanza (per esempio la zona pranzo nel living). Altri effetti efficaci si ottengono poi incorniciando mensole, facendo correre un bordo di carta sopra il battiscopa o lungo il perimetro a ridosso del soffitto.
Righe e illusioni ottiche della carta da parati
Una decorazione murale a strisce verticali rende l’ambiente apparentemente più stretto e più alto, ma il risultato finale dipende dalla dimensione delle righe e dalla quantità di colori presenti nel disegno. Strisce della stessa larghezza danno all’insieme un aspetto piuttosto rigoroso, che può essere però stemperato utilizzando tonalità soft. Se invece il motivo rigato alterna fasce differenti per dimensioni e colori, si ottiene l’effetto di movimentare i volumi della stanza. Da sempre usati nell’architettura e nella decorazione, i motivi geometrici hanno, invece, un effetto stabilizzante, sia che si tratti della replica di un’unica forma – eventualmente declinata con tinte in nuance o complementari – sia che il disegno accosti sagome differenti. In alcune collezioni lo sviluppo grafico della tappezzeria può essere modificato per adattarsi ai differenti volumi a disposizione così da risultare valorizzato nel singolo contesto. Si realizzano addirittura parati personalizzati, senza limiti di dimensione e con soggetti di creazione personale.
Stampe, trame e rilievi
Oltre al materiale è anche la stampa che rende una carta da parati diversa dall’altra. Le più ricercate sono dipinte a mano. Si tratta di manufatti artigianali il cui costo può arrivare a 300-400 euro al mq. Si trovano carte di ottima fattura anche stampate a inchiostro, che garantisce colori vivaci e la riproduzione di disegni elaborati. Derivano da una produzione ridotta, di circa 100 pezzi alla volta. Il prezzo parte da 80-85 euro al mq. Stampe con costo più contenuto sono quelle ottenute industrialmente con spalmature di colore. Hanno spesso una buona durata e si utilizzano per disegni ripetuti. Le carte da parati viniliche o in cellulosa trattata si differenziano anche per la trama che può essere liscia oppure porosa, di aspetto goffrato. Questa finitura è ottenuta con una tecnica di stampa – a caldo o a freddo – dello strato vinilico superiore. Quella liscia condiziona di più nella posa: rende al meglio su muri senza imperfezioni, soprattutto se a righe sottili. Goffrata o lavorata in rilievo camuffa le pecche di pareti non proprio lisce.
Materiali della carta da parati
Tra i principali criteri di scelta della carta da parati, c’è quella del materiale con cui è realizzata, perché ognuno ha caratteristiche specifiche, dal punto di vista pratico e della resa estetica. La cellulosa naturale, formata da un solo strato, è piuttosto leggera e assorbe facilmente l’acqua. Può essere finita con la spalmatura di un impregnante vinilico protettivo. Ci sono poi le tappezzerie viniliche, distinte in due tipologie: con sottofondo in carta, piuttosto leggere; oppure in tnt (tessuto non tessuto), più consistente. Alcune carte sono esclusivamente in tnt. Queste e le viniliche hanno molti vantaggi di uso e di applicazione: sono facili da posare – si incolla la parete e non la carta – e da rimuovere (non lasciano residui sul muro). Lavabili e resistenti sia alla luce che al fuoco, prevengono anche la formazione di muffa e umidità. I parati in tessuto – idrorepellente o meno – hanno di norma sottofondo in tnt. I più usati sono velluto e seta. Accanto ai materiali tradizionali, si trovano parati in varie sostanze vegetali, come caucciù o sughero, o in pelle, miscele di metalli e fibre di vetro. Il supporto è in tnt.
Come pulire la carta da parati
Qualsiasi tipo di carta da parati va pulita regolarmente usando l’aspirapolvere con spazzole morbide. Se la tappezzeria è in vinile, tnt o cellulosa trattata, in presenza di macchie può essere lavata con panno morbido e acqua. Quella in cellulosa naturale, assorbendo acqua, va passata in modo rapido e molto leggero. Nel caso di parati in tessuto, se idrorepellenti, possono essere trattati con panno morbido bagnato e sgrassatore leggero se le macchie sono ostinate; se la stoffa non è idrorepellente, invece, per il lavaggio conviene affidarsi solo a professionisti.
Nessuna rifinitura
Un tempo era d’obbligo rifinire la zona tappezzata applicando listelli in legno o passamaneria. Oggi si usano cornici in polistirolo similgesso, ma la tendenza più diffusa è quella di non lasciare alcun argine e di terminare a filo dell’angolo. Indipendente dalla carta da parati, lo zoccolino si abbina al pavimento o alle porte.