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La produzione italiana di ceramica – un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale – ha messo a punto strategie per ridurre il proprio impatto ambientale durante i cicli di lavorazione.
Risparmio energetico
L’efficienza del ciclo produttivo del settore della ceramica è più che raddoppiata in dieci anni: l’energia necessaria alla produzione di 1 mq di piastrelle di ceramica è diminuita da 47.724 Kcal/mq del 1980 a 24.595 Kcal/mq del 2015. Il miglioramento è conseguente alle soluzioni adottate dalle aziende, fra cui:
- realizzazione di una banca dati di settore sui consumi energetici
- impiego di impasti più fondenti
- uso di forni monostrato ad alta efficienza
- uso di impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e calore)
- tecniche di recupero di energia termica dagli impianti e dai fumi
- produzione di energia da fonti rinnovabili.
Riutilizzo delle acque reflue e degli scarti produttivi
Quasi tutte le aziende del settore riutilizzano il 100% delle acque reflue prodotte, con le quali riescono a coprire mediamente il fabbisogno interno per oltre il 67%, mentre gli scarti solidi riutilizzati coprono il 15% della richiesta di materie prime minerali. Inoltre, l’attività di recupero delle acque avviene non solo all’interno delle aziende, ma anche come scambio fra di loro. Il rapporto fra gli scarti recuperati e gli scarti prodotti dal settore (fattore di riciclo) è del 104% per le acque reflue e del 129% per gli scarti solidi. Le percentuali superiori al 100% indicano il riutilizzo di materiali provenienti da altre filiere produttive (scarti di vetro, inerti, eccetera).
Riduzione delle emissioni in aria
Per il settore della ceramica, dal 1998 le emissioni specifiche nell’aria di polveri, piombo e fluoro, a valle degli impianti di depurazione, sono diminuite dell’83%. A garanzia di tali caratteristiche green, la graduatoria BAT, ovvero delle migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques): i livelli delle emissioni gassose delle aziende italiane si collocano ai livelli inferiori del range.
Minor impatto lungo il ciclo di vita
Prendendo come riferimento 1 mq di pavimentazione, con un tempo di vita di 50 anni, è emerso come le piastrelle di gres porcellanato made in Italy presentino gli impatti minori, rispetto agli altri materiali, lungo l’intero ciclo di vita. L’analisi di quest’ultimo ha permesso di quantificare gli impatti ambientali relativi a sei differenti pavimentazioni. L’approccio utilizzato ha considerato ogni fase della vita del prodotto, dall’estrazione della materia prima fino all’estinzione.