Posa del parquet: quali tipologie e quale sottofondo

Quale posa del parquet scegliere? Incollata o flottante, oppure la tradizionale inchiodata?

Architetto Ornella Musilli
A cura di Architetto Ornella Musilli
Pubblicato il 18/08/2017Aggiornato il 18/08/2017

Quando si fa una ristrutturazione o in una nuova costruzione, si procede alla posa del parquet solo dopo che sono state completati tutti gli altri interventi: finite le opere murarie, installati gli impianti, i serramenti e i sanitari e posati gli altri tipi di pavimentazione. Dopo la posa del parquet si termina con l’installazione delle porte interne e con l’eventuale ultima mano di tinteggiatura.

Il sottofondo per un pavimento in parquet deve sempre essere uniforme, liscio, asciutto e pulito. Minime imperfezioni o irregolarità di superficie possono essere risolte con stucco a presa rapida. Leggeri dislivelli si correggono con prodotti autolivellanti.

Se si fa un nuovo sottofondo

Si realizza un massetto cementizio: è il metodo tradizionale e quello che dà le maggiori garanzie di una posa a regola d’arte (e di durata del rivestimento). Con malte di cemento e inerti (in genere sono prodotti premiscelati) si forma a terra, nei locali liberi, un fondo omogeneo dello spessore di 4 cm. Prima di procedere all’applicazione del parquet è fondamentale che sia perfettamente asciutto: livello di umidità inferiore al 2% (si controlla con un igrometro). Oggi si utilizzano mix per massetti a presa rapida che asciugano in pochissimo tempo (3/7 giorni).

Se si mantiene il vecchio pavimento

La sovrapposizione del parquet al rivestimento esistente è consigliabile quando questo è composto da legno incollato, ceramica, marmo e pietra (ovvero materiali fissati solidamente al sottofondo). È sempre necessario eliminare le finiture superficiali e rendere il piano di posa “aggrappante” per il nuovo pavimento. Sono incompatibili con tale operazione la moquette, il pvc e il linoleum, che vanno rimossi dal fondo insieme al vecchio collante.

Ambiente_Rovere-LOUIS_final

Il parquet a tre strati Louis Coll. One di Alpen Parkett è in rovere con superficie spazzolata e rifinita a olio-cera colorata. http://www.woodco.it

IMPORTANTE! Applicando un parquet prefinito con posa flottante su un rivestimento esistente, si può intervenire anche se ci sono i mobili: basta procedere per piccole porzioni, spostando l’arredo da una parte all’altra. 

Quando c’è il riscaldamento a pavimento

Si può posare un pavimento in legno anche quando il riscaldamento è a pavimento. Tutti i “prefiniti” sono idonei: essendo un materiale isolante per natura, impedisce il contatto diretto con il calore emesso dai pannelli radianti, benché quelli attuali siano a bassa temperatura e distribuiscano il calore in maniera omogenea su tutta la superficie, aumentando il comfort dell’ambiente. L’unico accorgimento riguarda le fasi di posa del parquet: le tubazioni a terra devono essere coperte da un massetto di 3-5 cm e, prima dell’applicazione del parquet, conviene mettere in funzione l’impianto, aumentando gradualmente la temperatura fino a raggiungere 20-25 °C, e mantenerla costante per circa 15 giorni; poi la si riduce a poco a poco fino allo spegnimento. Infine, sempre prima della posa, meglio mettere l’impianto in pressione, per verificare che non ci siano problemi nel circuito, e attuare il preciclo di riscaldamento/raffreddamento. 

È supportato prefinito rovere
il parquet Flor miele di Leroy Merlin ; un listone misura 120 x 12 x 1,5 cm.
www.leroymerlin.com

È supportato prefinito rovere il parquet Flor miele di Leroy Merlin ; un listone misura 120 x 12 x 1,5 cm. http://www.leroymerlin.com

È importante che venga lasciato un giunto di dilatazione lungo il perimetro del locale, per favorire il naturale “movimento” degli elementi. Tale spazio, eventualmente da sigillare con mastice, viene poi nascosto dal battiscopa.
 

TIPI DI POSA DEL PARQUET

La posa del parquet incollata va bene per tutti i tipi di legno e su tutti i sottofondi; la posa del parquet flottante (o galleggiante) si utilizza per il prefinito: servono listelli con i bordi sagomati per incastrarsi (maschiati) o con dispositivi di aggancio.

Posa del parquet incollata

Ogni elemento viene incollato al piano di posa. Sul fondo si stende l’adesivo, che va lavorato più volte con movimenti a semicerchio: si formano così le caratteristiche “strisce” che favoriscono l’adesione del rivestimento. L’altezza di queste deve essere proporzionata alle dimensioni dei pezzi da posare.  VA BENE sempre, anche sui rivestimenti esistenti, seguendo i suggerimenti dei produttori. È poi consigliato quando il parquet va posato in ambienti umidi.

A

Posa del parquet flottante

I listelli si appoggiano (e non si incollano) al fondo, che è costituito da un materassino isolante. Sono invece fissati tra loro con colla vinilica, a mezzo di incastri a secco o di particolari dispositivi meccanici. VA BENE quando il parquet deve essere sovrapposto a un pavimento esistente che va preservato o se occorre interporre dell’isolante senza demolire il fondo. Il vantaggio del parquet flottante è anche che si rimuove facilmente e in poco tempo.

B

Posa del parquet inchiodata

Usata tradizionalmente con il legno massello, la posa del parquet inchiodata viene oggi impiegata in rare occasioni, ed è stata sostituita nella gran parte dei casi dalla seconda, quella a colla, grazie anche alla diffusione sempre maggiore dei parquet prefiniti.
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