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Il pavimento macchiato all’apparenza indelebilmente, magari appena posato, è una delle cose più sgradevoli, specialmente se le macchie sono evidenti. O si trovano in luoghi di passaggio, difficili da mascherare con un mobile o un tappeto. Oggi tuttavia oltre alle soluzioni tradizionali, non sempre efficaci, esistono sul mercato prodotti ad hoc che, proprio come accade ormai per gli abiti, sono in grado di rimuovere ogni tipo di sporco, anche il più ostinato, e di riportare la bellezza originaria.
Pavimento macchiato dopo la posa
Quando operai e posatori lasciano il cantiere, il risultato dal punto di vista della pulizia lascia sempre un po’ a desiderare. Per la prima pulizia di fondo delle pavimentazioni, sia degli ambienti interni che degli spazi aperti di terrazzi e balconi, occorre allora un passaggio accurato con un prodotto professionale, che elimini sporco e incrostazioni senza rovinare subito le superfici. In genere questo tipo di preparati sono piuttosto potenti, pertanto bisogna fare attenzione che i rivestimenti non ne risentano, optando per un detersivo ad hoc per ogni materiale.
Macchie di ruggine
Il pavimento macchiato di ruggine, in particolare all’esterno, nei pressi di ringhiere e cancelli, è uno degli effetti più sgradevoli da vedere, poiché comunica immediatamente un senso di incuria. Questo tipo di aloni si pensa siano particolarmente difficili da rimuovere, eppure, se le macchie sono ancora superficiali, è possibile eliminarle. Con i rimedi naturali – bicarbonato, limone, aceto – si ottengono dei buoni risultati solamente se la pavimentazione è particolarmente resistente. In caso di dubbio meglio allora utilizzare preparati pronti all’uso, capaci di reagire chimicamente con i residui ferrosi e di renderli facilmente asportabili. Tali soluzioni sono inoltre studiate per ogni tipo di pavimentazione ed evitano di rovinarne patina ed eventuale lucidatura.
Macchie di olio
Se sui rivestimenti ceramici le gocce di olio o di grasso non arrecano danno, su materiali più porosi, come il cotto e la pietra naturale (ma anche le fughe tra piastrelle), tali materie prime possono depositarsi in modo antiestetico e definitivo. Le macchie fresche si possono velocemente rimediare depositandovi sopra uno strato di polvere assorbente (bicarbonato, amido, farina…) da spazzolare via prima di un normale lavaggio del pavimento. Quelle più vecchie – o semplicemente per essere sicuri del risultato finale – sono da trattare con smacchiatori industriali, in grado di formare patine assorbenti da rimuovere poi anche in tal caso con una spazzolata.
Macchie organiche colorate
Caffè, the, vino, bevande colorate sono i nemici per eccellenza di divani, tappeti e pavimenti. Una pavimentazione di ceramica o di grès porcellanato risente quasi o nulla da un loro eventuale versamento, a meno che non si abbia a che fare con una superficie chiara e delicata, su cui potrebbero formarsi aloni, o non si lasci a lungo la sostanza per terra prima di pulire. Nel primo caso basterà allora tamponare subito con della carta assorbente e in seguito passare un panno umido e lavare il pavimento. Gli smacchiatori professionali servono invece per i rivestimenti a media porosità come la pietra o le piastrelle dalla texture ruvida.
Pavimento macchiato da cera o silicone
La cera delle candele e il silicone possono essere rimossi meccanicamente grazie a una lametta o a una spatola dura, facendo però attenzione a non graffiare il pavimento. Il problema potrebbe essere l’alone rimasto. A seconda del tipo di superficie, in caso di cera si può provare ad agire con qualcosa di caldo – acqua, ferro da stiro con sottostante carta assorbente, phon… – o al contrario qualcosa di freddo (come il ghiaccio, ideale sul cotto) per riuscire a sciogliere e ad ammorbidire anche l’ultimo strato più ostinato. Più complicato il silicone, per il quale, dopo la raschiatura meccanica, è spesso necessario l’utilizzo di un solvente, di alcol o di un prodotto ad hoc.