Posa delle piastrelle: fase cruciale

Scegliere delle belle ceramiche per pavimenti e pareti non basta. Anche la posa delle piastrelle è fondamentale per un buon risultato, estetico e funzionale.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 08/02/2017Aggiornato il 08/02/2017
Posa delle piastrelle: fase cruciale

Scegliere bene le piastrelle è fondamentale per una buona riuscita, estetica e funzionale, ma anche la posa delle piastrelle è una fase da considerare cruciale: perché, se non eseguita a regola d’arte, può compromettere il risultato finale, vanificare le prestazioni tecniche delle piastrelle e la durata della pavimentazione stessa. La prima cosa è preparare adeguatamente il sottofondo, che deve essere perfettamente livellato, senza irregolarità

Prima di eseguire il lavoro, il posatore deve prendere visione degli ambienti da piastrellare e dei prodotti scelti, elaborare un progetto, infine consegnare un preventivo dei costi (richiedere che sia scritto) e dei tempi. Per un risultato impeccabile, l’impresa o il professionista deve preparare adeguatamente il sottofondo, cioè il piano di posa, verificare misure, squadri, verticalità delle pareti ed eventuali pendenze dei pavimenti. Se vi sono difetti palesi, li deve segnalare al committente prima della messa in opera. Un lavoro bene eseguito richiede anche un’attenta progettazione. A partire dalla geometria di posa, che deve tener conto, oltre che della forma dell’ambiente da rivestire, anche di eventuali vincoli strutturali. Se il lavoro riguarda sia il pavimento sia le pareti, bisogna prestare attenzione al raccordo tra le superfici, soprattutto quando non è previsto uno zoccolino. Se si utilizzano piastrelle del medesimo formato, posate nella stessa direzione, per un buon risultato estetico è necessario che le fughe coincidano e proseguano con continuità.

Fughe: sì o no?

La loro funzione è quella di permettere l’assestamento naturale della pavimentazione, evitando rotture e distacchi. Ma incidono anche sull’estetica della composizione. Il sistema più veloce è la posa a giunto unito, dove le fughe sono impercettibili, da 0 a 2 millimetri. Sono utilizzate soprattutto con piastrelle rettificate, cioè con bordi perfettamente dritti e squadrati. La posa a giunto aperto, con fughe di dimensioni maggiori, permette di rendere meno evidenti eventuali imperfezioni dei bordi delle piastrelle e di ovviare a problemi di disomogeneità del sottofondo. Le fughe vanno poi riempite con materiali a base cementizia, resinifera o poliuretanica. Ne esistono anche di colorati e decorativi, che esaltano lo schema di posa.

Solo professionisti per posa a regola d’arte

Va da sé che per una  posa a regola d’arte è assolutamente da evitare il fai da te: bisogna quindi affidarsi a personale specializzato, in particolare quando si intendono eseguire geometrie di posa complesse e se le superfici da piastrellare sono irregolari. Se non si conoscono imprese o artigiani di fiducia, ci si può rivolgere a professionisti consigliati da Assoposa, l’associazione che rilascia il titolo di Maestro Piastrellista ai posatori che hanno seguito un apposito corso, da essa stessa promosso, e superato il relativo esame finale (per informazioni: http://www.assoposa.it).

 

litokol

In vari colori, la malta per fughe è utilizzabile anche come rasante. Starlike di Litokol (www.litokol.it)

mapei kerapoxy

Il sigillante epossidico è ideale per stuccare le fughe tra le piastrelle. Kerapoxy CQ di Mapei (www.mapei.com)

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