Contenuti trattati
Per darvi qualche consiglio su come scegliere l’architetto (o il professionista) più adatto alle vostre esigenze ci avvaliamo di un utile e pratico vademecum stilato dall’Ordine degli Architetti PPC di Milano. Ne evidenziamo i punti più importanti, cominciando da questo assunto, che ci piace particolarmente: “L’architetto può darti non solo quello che vuoi, ma ciò che non hai ancora immaginato”.
Chi è l’architetto e quali sono le sue competenze
L’architetto è un libero professionista laureato in architettura, che ha studiato tre (junior) o cinque anni e ha conseguito l’abilitazione alla professione, indispensabile per iscriversi all’Ordine. La sua capacità consiste nello sviluppo di un’idea progettuale e nella sua realizzazione, coordinando tutti professionisti e gli operatori necessari. Una sorta di regista del film della nostra futura casa.
Il suo lavoro consiste generalmente nella redazione di un programma di progetto con stima dei costi e dei tempi necessari, di un progetto preliminare, di un progetto definitivo, di un progetto esecutivo e di tutta la documentazione necessaria all’iter amministrativo (autorizzazioni presso enti e Comune). A lui può essere anche affidata la direzione dei lavori durante il cantiere, perché sorvegli sulla corretta esecuzione delle opere.
Come scegliere l’architetto più adatto
Una volta deciso che abbiamo bisogno di un professionista (per una semplice consulenza o per un incarico vero e proprio, in caso di opere di un certo rilievo come la ristrutturazione di un appartamento), la scelta spesso viene fatta in base al passaparola, chiedendo ad amici e conoscenti che abbiano già affrontato lavori simili con soddisfazione e risultati positivi, ovvero una casa che ci piaccia. Si può fare riferimento anche a realizzazioni o progetti pubblicati su riviste o in siti web di settore.
“Scegli l’architetto soprattutto in base all’empatia e alla fiducia (…) come faresti per la scelta del tuo medico, non solo in base al costo della sua prestazione.” Una volta contattato, il professionista ci mostrerà i suoi lavori e ci chiederà una serie di informazioni su cosa ci aspettiamo da lui e dalle opere: sarà così più semplice comprendere se è la persona adatta alle nostre esigenze. E selezionare cercando il giusto equilibrio tra capacità progettuali, competenze tecniche, servizi offerti e costi.
Il compenso dell’architetto
Scelto il professionista e definito il piano di progetto, si deve chiedere un preventivo, obbligatorio da parte del professionista. Il compenso può essere definito secondo diversi criteri: una percentuale sul costo delle opere da intraprendere, un forfait, una tariffa oraria o giornaliera, a seconda del tipo di impegno lavorativo richiesto all’architetto stesso. Servizio richiesto (ad esempio solo progettazione preliminare, definitiva, esecutiva o anche direzione lavori e collaudo finale), complessità del progetto, costi di realizzazione sono i parametri principali che incidono sulla parcella. A cui possono essere poi aggiunte o meno spese generali (spostamenti, stampe dei disegni, produzione di documentazione, ecc.) e possibili varianti in corso d’opera.
Tutto va però ben definito con un contratto (il disciplinare d’incarico), in cui si stabiliscano prestazioni professionali, ciò che è incluso o no, termini e scadenze dei pagamenti. Gli Ordini professionali hanno diversi contratti-tipo, da adattare alle esigenze specifiche.
Ricordiamo comunque, che se con il nostro architetto affronteremo in modo schietto tutte le questioni – obbiettivi, budget, tempistica, eventuali altre collaborazioni, ecc. – “la qualità e l’efficacia del progetto ne guadagneranno in modo sostanziale. (…) Un dialogo e un confronto costante tra committente e progettista sono essenziali per la buona riuscita del progetto.” www.ordinearchitetti.mi.it
Clicca sulle immagini per vederle full screen