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Solo con la giusta illuminazione un ambiente può rendere al massimo delle sue potenzialità. Quando si progettano le luci di una casa di solito si parte dalla scelta delle lampade più tecniche, quelle che quasi non si notano e spariscono, ma sono capaci di creare un’illuminazione diffusa. Poi, però, ci vuole una lampada scenografica, che catturi l’attenzione, che renda speciale quell’ambiente grazie proprio alla sua presenza. Qui parliamo proprio di queste lampade, capaci di diventare l’elemento focale dell’ambiente. Di solito sono posizionate al centro della stanza, spesso su un tavolo da pranzo.
In commercio esistono tantissimi modelli, di tutti gli stili: il consiglio quindi è di affidarsi al proprio gusto personale, ma sempre con un occhio attento ovviamente allo stile della casa.
Vediamo allora, non tanto come scegliere la lampada giusta, ma come valutare le diverse possibilità e soluzioni che esistono: meglio puntare tutto su una sola lampada molto grande? O metterne due piccole in fila? Alla stessa altezza o a diverse altezze? Meglio un materiale insolito o una forma speciale? Di design o più artistica?
Fra le tante possibilità, abbiamo selezionato 10 diverse immagini da cui trarre 10 (e più) idee da copiare.
Luci: 10 soluzioni da copiare
Tre lampade in fila
Ecco la soluzione perfetta quando si deve illuminare un tavolo lungo e stretto: tre lampade di misura media, posizionate in fila lungo l’asse centrale. In questo caso è stata fatta una scelta di design nordico: le luci a sospensione PH5 di Louis Poulsen, un modello che produce un particolare effetto di luce grazie a diversi tagli. Anche tavolo e sedie sono di design: l’insieme è pulito ed essenziale, ma anche molto scenografico. E completamente simmetrico, grazie anche al quadro e al mobile dietro al piano. L’idea da copiare: questa soluzione è valida con molti tipi di lampade, può funzionare addirittura con semplici lampadine montate con cavi di tessuto (se si vuole risparmiare).
Una sola lampada grandissima
Una sola sospensione, di dimensioni over size, diventa il punto focale dell’ambiente. In questo interior la centralità è accentuata dalla composizione di quadri sulla parete, appesi uno vicino all’altro. La lampada è un classico del design italiano: si chiama Sonora ed è un progetto di Vico Magistretti per Oluce. L’idea da copiare: abbinato un tavolo tondo o quadrato, il grande lampadario centrale a calotta rende la composizione molto speciale. Questa soluzione non va bene, invece, quando si ha un tavolo rettangolare o di forma allungata, perché tutta la luce si concentrerebbe solo al centro.
Lampade diverse in gruppo
Nell’ingresso è stata prevista una composizione di luci dalle forme differenti, che però possono stare bene anche su un tavolo tondo. Le lampade sono molto semplici, sono quelle in carta di sapore jap, ma la particolarità sono le forme e il modo di appenderle a gruppo, scendendo da un punto centrale con altezze diverse. L’idea da copiare: utilizzare un cavo in tessuto di un colore, in questo esempio il rosso, per dare un filo conduttore alla composizione.
Una lampada composita
Il punto luce a soffitto centrale di un soggiorno non è mai semplice da risolvere: è difficile trovare la lampada giusta. Questo modello di Marset, che si chiama Tam Tam, lo risolve egregiamente: sembra un insieme di tante lampade ma in realtà è un solo lampadario, che si può scegliere con calotte in diverse varianti di colori. Una soluzione moderna e innovativa. L’idea da copiare: quando l’interior è molto classico, come in questa foto, una luce moderna può rinnovare tutto l’insieme e renderlo più grintoso.
A due altezze diverse
Ecco una soluzione di grande effetto: due lampade con paralumi in tessuto che sono un mix tra una luce tradizionale e un’idea molto decorativa. La passamaneria che scende dal soffitto crea un effetto molto speciale, ma l’idea di appendere le due lampade ad altezze diverse è quella che rende unico tutto l’insieme. Le luci sono di Servomuto, piccola azienda artigianale italiana. L’idea da copiare: anche con altri tipi di lampade sdoppiare il punto luce centrale in due posizioni permette di illuminare meglio l’ambiente e aggiunge un’impronta unica.
Asimmetrica
Non sempre il punto a soffitto si deve trovare nel centro della stanza: in questo caso è stato appositamente decentrato in modo da trovarsi a lato del divano. In questo modo l’illuminazione diventa più adatta anche per la lettura. La scelta della lampada, di forma molto allungata, (la Falkand, un modello disegnato negli anni Sessanta da Bruno Munari e prodotta da Danese) crea un’illuminazione diffusa che si propaga anche nel resto dell’ambiente. L’idea da copiare: decentrare il punto luce crea sempre un effetto più particolare alla stanza. Quando non c’è il punto luce a soffitto basta utilizzare un cavo in tessuto da “portare” nella posizione desiderata facendolo scendere con un pochino di pancia rispetto al soffitto.
Composizione vintage
Ecco una soluzione per riutilizzare dei vecchi lampadari di recupero quando sono troppo piccoli per stare bene nel centro di una stanza: li si possono comporre e abbinare a coppia. In questo modo perdono la loro classicità originale e diventano completamente nuovi. Qui sono montati sopra a un’isola centrale di una cucina con piano in marmo molto moderna, creano un netto contrasto e rendono molto personale una cucina bianca, che diversamente potrebbe essere uguale a tante altre. L’idea da copiare: i classici lampadari in cristallo a gocce sono perfetti per la cucina e i bagni, perché vengono smitizzati e aggiungono personalità a queste stanze.
Un pezzo di grande design
È la soluzione perfetta quando si vuole creare un effetto speciale: scegliere un lampadario di grande design, un pezzo iconico, una lampada che ha qualcosa da raccontare. Le possibilità di scelta sono immense. Nella casa sotto c’è un pezzo firmato dal grande Ingo Maureer: è lo Zittel, un lampadario composto con decine di foglietti personalizzabili disegnando e scrivendo quello che si vuole. L’idea da copiare: quando il lampadario è personalizzato si crea un effetto unico, irreplicabile. Ed è una cosa che in un interior fa la vera differenza.
Un classico: in tessuto
Anche una proposta molto classica e a prima vista “normale” può essere speciale. Qui è stato scelto un lampadario con calotta in tessuto di lino in colore naturale, che si abbina in nuances con tutti colori neutri della casa. E questo ton sur ton diventa il leit motiv del progetto di interior, in cui nulla spicca ma tutto si compone in perfetto equilibrio cromatico, per ottenere un’atmosfera calma e riposante. L’idea da copiare. Giocare su colori e materiali di una stessa gamma per creare un effetto decor soft ed equilibrato.
In un materiale insolito
Per una cucina minimal, ma in un colore deciso, è stato scelto per la posizione centrale un lampadario di grande effetto, la cui particolarità è il materiale, molto insolito, che compone una gabbia in fili di rame. Si chiama Spoke ed è un progetto di Foscarini: ecco come un materiale può diventare il punto focale di tutto l’ambiente. L’idea da copiare: osare con la scelta di un lampadario grande anche in una cucina piccola; di impatto può sembrare eccessivo, ma questa presenza “importante” si rivela invece giusta per l’ambiente.
Progetti di interior design e foto: architetto Clara Bona