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La domotica – contrazione del termine latino “domus” (casa) e dell’aggettivo “automatica” – ha per oggetto le tecnologie volte al miglioramento della qualità della vita all’interno degli ambienti domestici. Il tutto coniugando elettronica e informatica. La casa domotica viene spesso definita “intelligente” in quanto è in grado di modificare la configurazione dei suoi apparati in funzione di variabili interne ed esterne. Peculiarità di questo tipo di impianto è quella di essere un sistema integrato che gestisce in modo coordinato le funzioni tradizionalmente svolte da singoli dispositivi, come interruttori, cronotermostati, videocitofoni e sistemi d’allarme.
Il cuore del sistema domotico
La programmazione avviene attraverso un pannello di controllo – centralina o computer – che gestisce gli apparecchi elettronici e meccanici della casa e il cui software svolge anche un’azione di monitoraggio e di diagnostica del sistema. Con il minimo sforzo, semplicemente premendo un tasto o toccando lo schermo (chiamato “touch screen”), si possono eseguire operazioni come accendere la luce, abbassare tende e tapparelle o chiudere il portone d’ingresso.
Come attivare le funzioni domotiche
Tutto avviene tramite comandi o schermi touch, caratterizzati da menu semplici e intuitivi. Basta azionare un tasto (su telecomando, tastiera, smartphone) o selezionare la propria scelta sul pannello del menu perché partano segnali che, inviati alla centrale, verranno tradotti in comandi che raggiungeranno i dispositivi interessati: luci, climatizzazione, tapparelle, impianto stereo.
E in caso di black-out, niente paura: o l’edificio dispone di un gruppo elettrogeno (dispositivo d’emergenza che si attiva in mancanza di corrente) oppure tutto torna a funzionare in modo tradizionale.
Che cosa può gestire con la domotica in casa?
L’impianto domotico può avere diversi livelli di complessità, a seconda del numero e della tipologia dei dispositivi da controllare.
Eccoli in sintesi:
- punti luce
- tapparelle e/o persiane
- portoni
- impianti audio-video come stereo, schermi, televisori, decoder, recorder
- impianto di climatizzazione e/o di riscaldamento
- sistema di videocitofonia e videosorveglianza
- sistema antintrusione
- sistema di irrigazione, ricircolo acqua e riscaldamento della piscina
- tende da sole
- cancello e box
Dentro e fuori l’edificio
Terminali multifunzione touch screen gestiscono e controllano automazioni elettriche, videocitofonia e sicurezza antintrusione, mentre dispositivi di controllo supervisionano il sistema domotico e forniscono immagini in hd di ciò che accade all’esterno.
Vantaggi : più comodità e tutto sotto controllo
- Facilità di gestione: a dispetto delle molteplici possibilità offerte, la tecnologia utilizzata viene spesso definita “user friendly” (di semplice utilizzo). Grazie ai dispositivi dai menu touch e intuitivi, non presenta particolari difficoltà per gli utenti. Integrazione: gli impianti vengono inglobati nel sistema e controllati da un’unica postazione (detta “interfaccia utente”). Si eliminano così i tanti telecomandi che gestiscono le singole funzioni.
- Accessibilità: la domotica è inoltre uno strumento utile per coloro che non hanno piena autonomia nei movimenti, come persone diversamente abili, anziani o persone che hanno subito un infortunio temporaneo.
- Gestione a distanza: l’impianto domotico può essere controllato anche quando non si è presenti in casa, attraverso il telefono cellulare o un computer connessi a internet, utilizzando applicazioni dedicate.
- Flessibilità: il sistema può essere progettato con funzioni minime e modificato nel corso del tempo, aggiungendone altre. Il tutto senza intervenire sui cablaggi e quindi sulle murature. Le modifiche vengono salvate nella centrale o tramite il software.
- Maggiore comfort: per ogni stanza è possibile preimpostare le condizioni ideali, quelle cioè preferite dall’utente, anche in base alle proprie abitudini, per esempio in termini di musica, climatizzazione, illuminazione.
- Risparmio energetico: il controllo e l’ottimizzazione dei consumi, gestiti dal sistema, comporta un contenimento dei costi energetici.
Com’è fatto il sistema domotico
Cuore dell’impianto è la “centrale domotica”, che svolge tutte le funzioni di programmazione, controllo e diagnostica del sistema. Gli altri elementi sono i dispositivi (comandi semplici o schermi touch) che regolano, attivano o disattivano una funzione: alzare o abbassare le tende, accendere o spegnere le luci. La comunicazione tra le componenti (per esempio per l’apertura di una porta) può avvenire in vari modi, ma sempre con la stessa “logica”.
Cablato con il bus È uno dei più diffusi. I dispositivi presenti sono simili ai computer di una rete: il bus è il cavo che li collega. L’attivazione di un componente (per esempio l’accensione della luce) non avviene in modo diretto, tramite un filo elettrico, ma all’interno di una speciale linea dati. Il risultato non cambia: la differenza sta nel fatto che il sistema è informato di ciò che avviene al suo interno, in casa, e può comandare i diversi dispositivi.
Wireless Tramite tecnologie basate su onde radio, tutti i componenti comunicano tra loro senza fili e senza bisogno di opere murarie, con un unico comando programmato inizialmente dall’installatore. In seguito è possibile modificarne le funzioni collegandolo al pc tramite un cavo Usb (lo stesso che si usa per esempio per la stampante). Il software, di facile uso, riconosce in automatico tutti dispositivi connessi.
Gli scenari
Particolarmente utile è la possibilità di definire “scenari”, cioè programmi preimpostati che combinano una serie di operazioni – come spegnimento delle luci, chiusura delle tapparelle e inserimento dell’allarme antifurto – e che si attivano simultaneamente impartendo un unico comando.
Notturno
È forse il più comune, ma solo uno tra i tanti possibili. Azionando tale scenario, per esempio: si abbassano le tapparelle a comando oppure al tramonto, tramite un sensore; si spengono le luci della zona giorno; il riscaldamento si abbassa o si attiva la funzione di risparmio energetico; si inserisce il sistema antintrusione; si accendono le luci esterne; è possibile programmare lo spegnimento della tv a una determinata ora.
Vacanza
Impostando questo scenario in caso di assenza prolungata: si spengono tutte le luci; si abbassano le tapparelle; si spegne l’impianto di climatizzazione; si attiva il sistema di allarme; a orari stabiliti si accendono e spengono in successione luci temporizzate per simulare la presenza di persone in casa; i sistemi automatizzati per l’irrigazione delle piante permettono di partire tranquilli, se dotati di sensori di umidità si evitano sprechi.
Ecco una tabella che indica i diversi livelli di complessità che può avere un sistema domotico:
CLASSI DI COMPLESSITA’ CRESCENTE | |
LIVELLO | TIPO DI AUTOMAZIONE |
Base: singoli dispositivi | Telecomandi, motorizzazioni e sensori che controllano una o più funzioni, ma non inseriti in un sistema |
Intermedio: piccoli impianti | Dispositivi collegati tra loro e gestiti da un unico sistema. Può essere presente sono in alcune parti della casa |
Avanzato: domotica totale | Gli impianti sono integrati tra loro; la gestione è affidata a un sistema di controllo e supervisione di tutto |
Quanto si risparmia sulle bollette con la domotica
Il costo di un impianto domotico non è certo irrisorio ma in prospettiva si può calcolare un risparmio in termini di bollette: la domotica permette infatti di ridurre sensibilmente i costi della spesa per l’energia necessaria in casa. Poniamo il caso di una ristrutturazione in classe energetica A. Tutti gli impianti sono stati resi completamente automatici in modo da abbattere i consumi.
Massima efficienza
Per semplificazione, sono programmati solo due scenari. Il primo disattiva la climatizzazione ambientale (o attiva la modalità economy), chiude tutte le schermature per la sicurezza, toglie l’alimentazione ai carichi automatizzati e spegne tutte le luci. Il secondo riabilita le funzioni disattivate dal precedente. La tabella mostra il risparmio che si otterrebbe rispetto alla situazione di partenza e a una ristrutturazione in classe C, a minore efficienza.
CONSUMI A CONFRONTO IN BASE ALLA CLASSE ENERGETICA | ||||||
Soluzione progettuale | Consumo termico (kWh/anno) | Consumo elettrico (kWh/anno) | Consumo totale (kWh/anno) | Risparmio energetico (kWh/anno) | Costo totale energia (euro/anno) | Risparmio energetico (euro/anno) |
Stato di partenza in CLASSE D | 10.776 | 984 | 11.760 | – | 864,40 | – |
Ristrutturazione in CLASSE C | 9.795 | 911 | 10.706 | 1.054 (9,0%) | 789,20 | 75,19 |
Ristrutturazione in CLASSE A | 7.931 | 838 | 8.769 | 2.991 (25,4%) | 659,84 | 271,74 |
A chi rivolgersi
L’architetto è la figura che si occupa di analizzare le necessità del committente, coordinando il lavoro di impiantista, termotecnico, progettista strutturale, oltre naturalmente all’impresa edile. Prima di scegliere i professionisti occorre innanzitutto informarsi sulla loro esperienza, sul numero e sul tipo di impianti domotici effettuati. Sarebbe anche molto utile chiedere di poter visionare alcune delle loro precedenti realizzazioni. Contattando le aziende produttrici, è possibile ottenere i riferimenti di installatori altamente qualificati e autorizzati alla posa dei loro prodotti.