113 metri quadrati circondati da una terrazze verdi e con la vista su Parigi, a pochi passi da Montmartre e dalla Basilica del Sacro Cuore: si tratta del progetto seguito dallo studio di architettura Agence AGC in collaborazione con gli interior designer dell’agenzia MarieBey che lo hanno creato da zero nel quartiere Abbesses, nel contesto di un intervento di riqualificazione.
Due camere da letto con bagno privato, una zona giorno aperta – fra spazio living e cucina – e un’ampia terrazza: l’organizzazione compositiva in pianta prevede questi spazi e segue la filosofia del marchio Oh Perché! Rooftop Paris, promotore di interventi che vogliono rispondere al problema dell’alta densità urbana, progettando spazi abitativi sui tetti definiti sempre da ampie aperture e aree terrazzate.
Fasi di cantiere del progetto per il loft-mansarda
Foto del loft mansardato
La copertura spiovente è un elemento caratterizzante del progetto, sia per la sua geometria, sia perché ospita finestre sul tetto che, grazie all’apporto di luce zenitale, rendono l’appartamento mansardato particolarmente luminoso durante tutte le ore della giornata.
“Questo appartamento è una vera bolla di ossigeno! E l’abbiamo particolarmente apprezzato durante questo periodo di confinamento”, hanno raccontato i proprietari, che avevano specificamente richiesto la realizzazione di un progetto strettamente connesso con gli spazi esterni, arioso e luminoso, in grado di mettere in relazione gli spazi residenziali, le terrazze e il panorama sulla città.
Un’altra richiesta ricevuta da parte dei committenti ha riguardato la tecnologia: volevano un appartamento smart, dove l’IoT abbracciasse tutte le funzioni principali dell’abitare, per poter usufruire del massimo comfort, come racconta Coralie Palaise, interior designer responsabile del progetto: “La tecnologia connessa è al centro di questo progetto. Un sistema domotico centralizza la gestione energetica e l’automazione delle apparecchiature (controllo di tapparelle, luce e temperatura)”.
Lo stile degli interni è minimale e dominato dai colori chiari; gli elementi strutturali sono quanto più ‘nascosti’, come succede per le porte, di tipologia filomuro. Ne motiva la scelta sempre Coralie Palaise: “Eravamo alla ricerca di porte capaci di diventare quasi invisibili, filo muro e moderne. L’obiettivo era quello di mantenere il più possibile il design e lo stile sobrio del luogo, anche in una stanza “persa” quale è il corridoio. Volevamo creare una sorta di atmosfera infinita. Le soluzioni Eclisse, modello Syntesis, sono state in grado di soddisfare questa necessità”.
Foto di Alexandre Tabaste