Illuminazione artificiale in mansarda: ecco qualche consiglio

Bastano pochi accorgimenti per dare luce e risalto alle variazioni volumetriche di un sottotetto.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 19/09/2020Aggiornato il 23/09/2020
soggiorno sottotetto lampade a soffitto

Se portare luce naturale in mansarda non è un problema, grazie alle finestre per tetto, più difficile potrebbe sembrare risolvere l’illuminazione artificiale. La spiovenza della copertura infatti rende all’apparenza complesso il posizionamento degli apparecchi a soffitto, al fine di ottenere un risultato ottimale sia estetico sia funzionale. Ma bastano alcuni accorgimenti mirati e l’illuminazione artificiale diventa un atout imprescindibile anche in una abitazione sottotetto, capace di dare carattere a un ambiente dalle dimensioni irregolari.

Vediamo allora qualche utile suggerimento per risolvere i dubbi che possono insorgere.

Illuminazione a sospensione

La copertura inclinata richiede uno studio particolare nella scelta degli apparecchi a sospensione. Oltre a valutare la posizione esatta – in base all’altezza del soffitto, che può pregiudicare sia la resa luminosa (creando coni d’ombra inopportuni) sia l’estetica dell’effetto finale (con apparecchi troppo bassi per le loro dimensioni) – è necessario scegliere prodotti in sintonia con l’ambiente, che ne esaltino l’originalità piuttosto che sottolinearne l’irregolarità. Sì a lampadari importanti se la copertura è semplicemente a capanna ed è prevista una zona adatta, come può essere ad esempio quella pranzo: sopra al tavolo anche una sospensione scenografica ad una altezza non tradizionale può focalizzare l’attenzione e dare accento. Meglio al contrario optare per apparecchi più sobri se l’ambiente è particolarmente irregolare: magari ripetuti in serie, per aumentare la luminosità e ritmare lo spazio.

In questo angolo situato in mansarda e dedicato al lavoro e allo studio, lo scrittoio degli anni Sessanta di origine toscana, a cui è abbinata una moderna seduta ergonomica di Varier, è illuminato da una composizione luminosa a sospensione realizzata con cavi e portalampade a vista di Creative Cables. Una soluzione semplice e minimale che non toglie protagonismo all’arredo e nel contempo risolve il nodo della pendenza del soffitto.
Progetto arch. Alberto Soana e arch. Silvia Cirabolini - Studio Ghostarchitects, foto Cristina Galliena Bohman, styling Laura Mauceri (tratto da Cose di Casa numero di giugno 2020).

In questo angolo situato in mansarda e dedicato al lavoro e allo studio, lo scrittoio degli anni Sessanta di origine toscana, a cui è abbinata una moderna seduta ergonomica di Varier, è illuminato da una composizione luminosa a sospensione realizzata con cavi e portalampade a vista di Creative Cables. Una soluzione semplice e minimale che non toglie protagonismo all’arredo e nel contempo risolve il nodo della pendenza del soffitto.
Progetto arch. Alberto Soana e arch. Silvia Cirabolini – Studio Ghostarchitects, foto Cristina Galliena Bohman, styling Laura Mauceri. Puoi vedere l’intera casa anche cliccando qui.

Illuminazione a parete

L’opzione delle lampade a parete è sempre quella più seguita, quando si deve gestire l’illuminazione artificiale di una mansarda. Una applique o un braccio a sbalzo garantisce infatti una luce sia diffusa sia puntuale senza troppi vincoli dipendenti dall’altezza del soffitto. Ma anche in tal caso esistono delle regole. In primis non posizionare gli apparecchi sulle pareti più basse, in modo che non resti al buio la parte più ampia del volume. Poi non scegliere prodotti molto sporgenti se posti in luoghi di passaggio o con una altezza insufficiente: il risultato, oltre che inestetico, sarebbe del tutto inutile dal punto di vista funzionale.

Un apparecchio a parete ben posizionato può risultare particolarmente efficace anche per far risaltare le peculiarità strutturali di una mansarda al calar del sole: si pensi ad esempio a una serie di spot ben direzionati verso le falde inclinate o a una serie di strisce led a segnare i profili della copertura. Pure le lampade con bracci orientabili e luce puntuale sono utili per sottolineare l’inclinazione del tetto, grazie alla loro mobilità. L’eventuale possibilità di direzionare il fascio di luce verso il basso o l’alto permette poi differenti utilizzi: per leggere o focalizzare un angolo buio, per illuminare in modo diffuso la stanza quando il soffitto funziona da riflettore.

Il piccolo locale ricavato nel sottotetto di questo progetto 3D abbina illuminazione naturale e artificiale per una zona relax e lettura da sfruttare in ogni momento della giornata. La lampada a parete a luce diretta 265 (design Paolo Rizzatto) di Flos è perfetta per accompagnare con eleganza l’inclinazione della copertura mediante il suo lungo braccio orientabile con contrappeso conico e per dare un accento luminoso al divano letto di Maison du Monde. Striscia a led invece per il piano di lavoro ricavato in una nicchia della muratura.
Progetto arch. Elisa Coffinardi.

Il piccolo locale ricavato nel sottotetto di questo progetto 3D abbina illuminazione naturale e artificiale per una zona relax e lettura da sfruttare in ogni momento della giornata. La lampada a parete a luce diretta 265 (design Paolo Rizzatto) di Flos è perfetta per accompagnare con eleganza l’inclinazione della copertura mediante il suo lungo braccio orientabile con contrappeso conico e per dare un accento luminoso al divano letto di Maison du Monde. Striscia a led invece per il piano di lavoro ricavato in una nicchia della muratura. Progetto arch. Elisa Coffinardi.

Per sottolineare diversi piani inclinati delle falde della copertura, come in questa cucina realizzata su misura da Cappellini Cucine, può essere utile posizionare ad hoc delle appliques. In tal modo l’architettura viene evidenziata con un gioco studiato di luci e di ombre che dà carattere all’insieme e ne risalta l’originalità. Un modo anche per rendere più scenografico il volume total white al calar del sole.
Progetto arch. Davide Conconi Milano, foto Studio Roy (tratto da Cose di Casa numero di marzo 2019).

Per sottolineare diversi piani inclinati delle falde della copertura, come in questa cucina realizzata su misura da Cappellini Cucine, può essere utile posizionare ad hoc delle appliques. In tal modo l’architettura viene evidenziata con un gioco studiato di luci e di ombre che dà carattere all’insieme e ne risalta l’originalità. Un modo anche per rendere più scenografico il volume total white al calar del sole. Progetto arch. Davide Conconi Milano, foto Studio Roy. Puoi vedere l’intera casa anche cliccando qui.

Nei locali di servizio, come i bagni e i ripostigli, ricavati in mansarda, l’illuminazione deve essere soprattutto funzionale. Qui il lucernario Velux soddisfa questo requisito durante il giorno, mentre per la sera una applique di Artemide sopra al lavabo da appoggio di Porcelanosa assolve al compito in modo elegante e pratico. L’attenzione al dettaglio è poi garantita dal dettaglio dell’inserimento sulla superficie dello specchio tagliato a filo che segue l’andamento della falda inclinata. Una scelta che permette anche di riflettere la luce e potenziarne l’effetto.

Nei locali di servizio, come i bagni e i ripostigli, ricavati in mansarda, l’illuminazione deve essere soprattutto funzionale. Qui il lucernario Velux soddisfa questo requisito durante il giorno, mentre per la sera una applique di Artemide sopra al lavabo da appoggio di Porcelanosa assolve al compito in modo elegante e pratico. L’attenzione al dettaglio è poi garantita dal dettaglio dell’inserimento sulla superficie dello specchio tagliato a filo che segue l’andamento della falda inclinata. Una scelta che permette anche di riflettere la luce e potenziarne l’effetto.

Illuminazione mista

Se la mansarda ha dimensioni ragguardevoli e se le altezze lo consentono, può essere interessante dare movimento al progetto illuminotecnico sfruttando dei ribassamenti ad hoc. Nei controsoffitti si possono infatti posare dei faretti a incasso: in tal caso lo spazio viene ritmato dall’illuminazione, sia naturale delle finestre per tetto durante il giorno, sia artificiale quando non c’è più il sole. Un éscamotage che permette di guadagnare in dinamicità delle prospettive e dei percorsi, modulando inoltre delle isole luminose differenziate a seconda delle necessità funzionali.

Se il sottotetto lo consente – ad esempio quando lo spazio si sviluppa essenzialmente in lunghezza – può essere interessante inserire delle controsoffittature per variare il tipo di illuminazione. Come in questo esempio, in cui l’alternanza data dalle aperture a raso Velux e dai faretti incassati nel ribassamento di cartongesso, che separa la cucina dalla zona giorno, ritma il volume, accompagnando i percorsi e dinamizzando la prospettiva.
Progetto arch. Pierluigi Colombo, foto Studio Roy, styling Candida Zanelli.

Se il sottotetto lo consente – ad esempio quando lo spazio si sviluppa essenzialmente in lunghezza – può essere interessante inserire delle controsoffittature per variare il tipo di illuminazione. Come in questo esempio, in cui l’alternanza data dalle aperture a raso Velux e dai faretti incassati nel ribassamento di cartongesso, che separa la cucina dalla zona giorno, ritma il volume, accompagnando i percorsi e dinamizzando la prospettiva.
Progetto arch. Pierluigi Colombo, foto Studio Roy, styling Candida Zanelli. Puoi vedere l’intera casa cliccando qui.

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