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Il recupero del sottotetto ai fini abitativi con innalzamento della quota si realizza con un ampliamento volumetrico in sopraelevazione. In questi casi la nuova copertura va scelta tenendo in considerazione i materiali preesistenti e la necessità di non gravare con pesi eccessivi sulla struttura. Per questo, vanno valutate leggerezza e compatibilità tra gli elementi, anche stilistica.
In considerazione di quanto espresso dalle norme, quando si progetta un tetto, o se ne sceglie la tipologia, si fa riferimento alla zona climatica in cui si trova la costruzione e alle situazioni cui sarà esposta. In queste valutazioni tecniche preventive si tiene conto anche del tipo di intervento, ovvero se si tratta di una copertura da applicare su una struttura esistente o di una realizzazione totalmente nuova.
Se in quest’ultimo caso tutto può essere calcolato e calibrato nel complesso, scegliendo con maggiore libertà il modello più idoneo, nel primo caso è invece opportuno prestare attenzione a ogni singolo strato della copertura per trovare la soluzione che consenta di raggiungere gli obiettivi di efficienza prefissati, senza però caricare in modo gravoso la struttura sottostante. In più bisogna anche considerare i materiali e lo stile dell’edificio su cui si interviene, per non alternarne il carattere: il progettista, infatti, valuterà se optare per un tetto con struttura in metallo o in legno e se è adatto un manto in coppi o tegole oppure di altro tipo. Proprio per far fronte a queste richieste, diversi produttori hanno messo a punto sistemi flessibili e adattabili che sono in grado di risolvere sempre il problema.
Il tetto ventilato
Quando si tratta di sostituire tutta la copertura o perché le condizioni lo richiedono, spesso la scelta ricade sul tetto isolato e ventilato, una tipologia che offre alte prestazioni in termini di comfort e di risparmio energetico. Si tratta di un modello costruttivo dai molti vantaggi, grazie alla coibentazione – che garantisce isolamento termico – e alla ventilazione – che migliora il comportamento termoigrometrico dell’intera copertura.
Lo strato che fa da barriera
La coibentazione è particolarmente importante anche alla sommità dell’edificio: da questa dipende infatti la tenuta termica del tetto, punto dal quale si verifica la maggior dispersione termica. Lo strato isolante può avere spessore variabile a seconda delle condizioni e delle esigenze che, in più, vincolano la scelta del materiale (lana di roccia, pannelli legnosi, polistirene, eccetera). Questo viene valutato anche in base alla massa, oltre che alle proprietà ignifughe.
Una camera d’aria funzionale
L’aerazione prevista nella copertura (grazie alla camera d’aria interna) contribuisce al comfort degli ambienti sottostanti e a preservare la conservazione dei materiali. Infatti consente uno scambio diretto con l’atmosfera: questo significa avere nella stagione estiva una rapida espulsione dell’aria calda e in quella invernale una distribuzione uniforme su tutta la superficie del tetto del calore proveniente dagli ambienti. In più, il vapore acqueo viene smaltito totalmente.
Scopriamo di più su questo tipo di tetto…
Abbiamo chiesto agli esperti di Cotto Possagno di spiegarci qualcosa in più. Questo tipo di tetto per quali zone d’Italia è “consigliato”?
È adatto a qualsiasi zona climatica, ma particolarmente indicato per tetti “leggeri” in legno, dove è necessario incrementare la massa per raggiungere il valore di trasmittanza termica U imposto dalle normative.
In posti dove fa molto caldo d’estate e molto freddo d’inverno che tipo di tetto è consigliato?
Certamente il pacchetto Tetto Tiziano è una delle soluzioni migliori in qualunque situazione. Essendo fornito in diverse varianti, della lana di roccia alla fibra di legno, è in grado di adattarsi alle molteplici esigenze tecniche di progettazione. Il top della gamma, il Tetto Tiziano PLUS in Fibra di Legno, presenta materiali di completamento così performanti che l’intero pacchetto, dalla guaina impermeabilizzante all’elemento di tenuta all’aria, è garantito a vita.
Il tetto ventilato è sconsigliato in montagna?
Assolutamente no. Una ventilazione e/o una microventilazione sottomanto è sempre consigliata, sia per estrarre calore nel periodo estivo che per l’equilibrio termoigrometrico nel periodo invernale. Il notevole vantaggio nelle coperture in cotto è di ottenere ottimi risultati anche con una modesta aerazione sottomanto, essendo caratterizzati da una forte permeabilità del manto e da un’ottima inerzia termica, che smorza le punte massime e minime di temperatura e che permette la completa asciugatura dei materiali.