Metallo, linee pure, forme squadrate e regolari: quando pensiamo ad una stufa a pellet è questa l’associazione di idee che si è portati a fare. Ma non è così. Vi presentiamo una casa, romantica e femminile, dove tutto è rilassante e luminoso, in cui è inserita una stufa dall’estetica perfettamente coordinata a finiture e arredi: lo stile provenzale vi si mescola con lo shabby chic e con qualche pezzo più moderno, in un mix molto indovinato in cui dominano i bianchi, i grigi, i colori naturali del legno.
Presenza importante, ma per nulla ingombrante in questa atmosfera ovattata, è la stufa a pellet disegnata negli anni Settanta e ispirata alle stube in maiolica nordeuropee. La ceramica bianca lavorata a mano è un materiale che si abbina perfettamente al resto degli arredi. In particolare, la lavorazione che evidenzia le crepe naturali della ceramica, il cosiddetto l’effetto craquelé, regala alla stufa quell’aspetto vissuto, segnato dal tempo, che coincide esattamente con la firma distintiva dello stile shabby.
Questo modello abbina all’indiscutibile praticità del pellet una fiamma larga e morbida, che non ha nulla da invidiare a un fuoco di legna. La proprietaria della casa ama accenderla ogni sera, per creare un’atmosfera piacevole in salotto, mentre l’aria calda sale fino al piano superiore. In questa stufa, infatti, l’aspetto romantico esteriore si sposa con un interno assolutamente al top per tecnologia di funzionamento. Al contrario delle stufe a pellet tradizionali, è priva di ventilatore e funziona nel massimo silenzio per convezione naturale. È studiata nei dettagli per scambiare più calore possibile con l’ambiente circostante. In edifici ben isolati come questo, che è classificato in classe B, arriva a scaldare fino a 85 metri quadri.