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Un nuovo tetto
Rimossa sino all’orditura primaria costituita da capriate, la copertura è stata ricostruita ventilata, prevedendo all’interno del “pacchetto tetto” un’intercapedine d’aria che ne aumenta le prestazioni termiche e ne prolunga la durata. Dell’originale è stato possibile mantenere solo le travi principali, sottoposte a un intervento di restauro conservativo. Nuova la struttura secondaria, per la quale sono stati utilizzati travetti del tipo “uso Trieste”. Si tratta di elementi ricavati da tronchi di abete, selezionati e lavorati ad angoli smussati. Il manto è stato ricomposto con coppi anticati.
Sotto, una vasca contro l’umidità
Per preservare l’edificio, sotto la pavimentazione è stata interrata una vasca di raccolta acque che si estende lungo tutto il corpo di fabbrica. Tramite un sistema di tubazioni nel terreno, collegate a un secondo bacino posto a valle, l’acqua viene continuamente allontanata e non intacca la muratura. Inoltre, all’esterno una serie di bocche di lupo garantisce l’aerazione al vespaio ricavato alla base della casa. È stata realizzata anche una sottomurazione che rafforza la struttura fondale e la prolunga fino a strati di terreno consistenti, aumentando l’area di contatto per diminuire il carico unitario.
I muri originari: perfettamente risanati
Parte dell’edificio esistente è stata mantenuta, grazie allo stato di conservazione ritenuto accettabile. Le pareti in pietra ammalorate sono state trattate per essere risanate dall’umidità accumulata nel tempo. Si è provveduto poi a ripulirle, tenendo conto che l’operazione di lavaggio serve anche a rimuovere le parti incoerenti, che vengono successivamente consolidate o sostituite con altri elementi. I giunti sono stati colmati con malta colorata nella tinta di quella originaria. Nello spessore di 60 cm è stata realizzata un’intercapedine con funzione isolante.
Aperture sul fronte interno
Tutte le murature che non è stato possibile recuperare sono state demolite e ricostruite con gli stessi materiali, che sono stati accatastati, selezionati e trattati (puliti con idrogetti a forte pressione e spazzolati) per essere reimpiegati. Rispetto all’originale, la nuova destinazione d’uso ha richiesto alcune modifiche; sul prospetto verso il giardino, infatti, sono state realizzate ex novo delle aperture, che per stile si ispirano a quelle dell’epoca. Così le finestre hanno ampie arcate, realizzate con mattoni faccia a vista ricavati dal recupero degli elementi seguito alla demolizione.
Interior designer: Marco Preti, mpreti1@libero.it, Stylist: Barbara Vecchi, info@barbaravecchi.it – Foto di Cristina Galliena