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Per le piante da esterno la scelta del tempo giusto è il primo fattore di successo per una talea perché esiste una chiara capacità di radicazione in un determinato periodo dell’anno, diverso da specie a specie. Per le piante da casa, che in buona parte si possono considerare destagionalizzate, questo limite è meno pesante anche se la primavera, quando vi è una ripresa nel rigoglio vegetativo, resta quello più indicato. Anche l’estate prima del grande caldo, quando le piante entrano in fase di stasi, è un buon periodo.
Nelle altre stagioni cercate di ricreare le condizioni stagionali ideali: molta luce, buona umidità, e temperature stabili ed elevate, non meno di 20°C, meglio se intorno ai 24°C.
Le parti da scegliere per la talea
Utilizzate delle talee vigorose, sane, ben idratate, robuste. Inutile utilizzare rami deboli, filati, privi del giusto turgore cellulare, malati. Le talee con fiori hanno minori possibilità di radicare quindi eliminate tutti i boccioli.
Talee senza nodi hanno possibilità di radicare bassissime perché è da questi punti che si originano le nuove strutture di assorbimento e ancoraggio. Per aumentare le possibilità di successo fate in modo di avere due o tre nodi per talea.
Prelevate le talee di mattina, dopo il levar del sole, utilizzando sempre strumenti capaci di tagliare in modo netto senza sfibrare o comprimere i tessuti, precedentemente disinfettati. Se non esistono indicazioni diverse, ponetele subito a dimora. Dovendole trasportare ponetele in un sacco di plastica, tenuto all’ombra, perché non si disidratino.
Ricordate che si consiglia di prelevare le talee dai rami laterali, piuttosto che dall’asse principale, perché radicano più velocemente.
Terriccio e umidità ideali
Il terriccio indicato per far radicare le talee è formato da un mix di torba e sabbia, ricco di sostanza organica ma con un drenaggio molto efficiente per non provocare ristagno. Il segreto è tenerlo fresco, leggermente umido, ma mai intriso d’acqua.
Le foglie della talea devono essere irrorate per contrastarne la disidratazione e l’appassimento.
L’umidità deve essere sempre alta e costante, ottenuta confinando la pianta in una serretta, in un cassone, o in un sacco di plastica trasparente.
Un esempio pratico: il papiro
Il papiro più diffuso nelle nostre case è il Cyper alternifolius, originario del Madagascar e di Mauritius, di dimensioni più modeste del più grande Cyper papirus (quello egiziano), ne conserva intatte eleganza e leggerezza.
Il materiale di moltiplicazione del papiro non manca perché le piante di grande sviluppo emettono molti nuovi fusti.